Calcio, Berlusconi 33 anni fa diventava presidente del Milan

Massimiliano Carrà

20 Febbraio 2019 - 14:09

Il 20 febbraio 1986 Silvio Berlusconi diventava il nuovo presidente del Milan. Durante la sua era il club rossonero ha vinto 29 trofei

Calcio, Berlusconi 33 anni fa diventava presidente del Milan

Oggi di 33 anni fa, esattamente il 20 febbraio 1986, Silvio Berlusconi diventava il nuovo presidente di calcio del Milan. Un arrivo che salvò di fatto il club. L’ex presidente Giussy Farina infatti era appena scappato in Africa, lasciando la società a rischio fallimento, piena di debiti e con Milanello ipotecato.

Durante l’era Berlusconi il club rossonero è diventato uno dei più grandi club del mondo. Ne sono la prova i 29 trofei vinti: 8 scudetti, 5 Champions League, 7 Supercoppe italiane, 5 Supercoppe europee, 3 tra Intercontinentali e Coppa del Mondo di club e una Coppa Italia.

Come Berlusconi divenne presidente del Milan: tanti i debiti da ripianare

Dopo le dimissioni del 13 dicembre di Giussy Farina dal Consiglio di Amministrazione, il 10 febbraio 1986 presso lo studio legale di Vittorio Dotti, avvocato di Fininvest, Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, completava insieme ai suoi legali e a quelli dell’ex presidente rossonero Gianni Nardi l’acquisizione della società.

Una trattativa avvenuta sul filo di lana: se l’acquisizione non si fosse realizzata entro il 10 febbraio, esattamente 24 ore dopo sarebbe stato nominato un amministratore giudiziario con il rischio che il club rossonero potesse essere cancellato come società sportiva.

Il cambiamento di proprietà del Milan non fu semplice a causa dei debiti da ripianare. L’ex presidente rossonero Nardi per esempio aveva chiesto il sequestro cautelativo per la tutela di un credito di 7,1 miliardi di lire nei confronti di Farina.

Berlusconi quindi garantì a Nardi la restituzione dei crediti, un premio per il dissequestro e la possibilità di restare all’interno del CdA. Inoltre dovette pagare sei miliardi di lire del valore azionario detenuto da Farina alla Ismil e versare nelle casse del club 5 milioni di lire per la ricapitalizzazione già programmata. Ma non è tutto. L’ex Cavaliere dovette anche ripianare i debiti coi fornitori e con l’Irpef.

Un’acquisizione desiderata dai tifosi rossoneri che in quei mesi avevano riempito lo stadio di lunghissimi e speranzosi striscioni: “Silvio Milano ti ama”, “Silvio salvaci dalla vergogna”,“ Silvio il nostro scudetto sei tu, cancella questa società di ladri”. Una speranza che il 20 febbraio 1986 diventò realtà: Silvio Berlusconi divenne ufficialmente il nuovo presidente del Milan.

Berlusconi voleva acquistare l’Inter

L’ex legale di Fininvest Vittorio Dotti raccontò però un aneddoto molto particolare sulla vicenda: Silvio Berlusconi nel 1982 non voleva comprare il Milan, bensì l’Inter. Il motivo? Il suo chiaroveggente di fiducia, Moro, gli disse che il club rossonero gli avrebbe portato sfortuna.

Ovviamente, come racconta l’ex legale di Fininvest, a Silvio Berlusconi questa profezia non piacque tanto, visto che era milanista sfegatato, ma ugualmente decise di seguirla e di andare a bussare alle porte dell’Inter. Ormai aveva deciso: doveva entrare anche nel mondo del calcio.

Dotti allora decise di accompagnare Berlusconi dal Ivanoe Fraizzoli, all’epoca presidente del club nerazzurro e iniziò a parlargli dei suoi progetti e gli fece una proposta d’acquisto. Fraizzoli tentennò, ma la fede calcistica gli fece dire di no: non poteva lasciare l’Inter a un milanista e gli consigliò, come fece lo stesso Dotti, di comprare il Milan.

Non si sa se il chiaroveggente Moro magari vide un futuro diverso sulle sorti del club rossonero, fatto sta che quattro anni dopo Silvio Berlusconi divenne il presidente del Milan e lo rese grande.

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