Il Giudice Sportivo della Lega Pro sancisce l’esclusione dal campionato della Pro Piacenza dopo la partita persa 20 a 0 contro il Cuneo
La Lega Pro non ha pace. La Pro Piacenza è stata esclusa dal campionato dopo la finta partita di domenica contro il Cuneo. Il club rossonero si è presentato in campo con il numero minimo indispensabile per giocare una partita: sette.
Tra questi c’erano ragazzini nati tra il 2000 e il 2002 e il massaggiatore, che ha sostituito un ragazzo che si era dimenticato la carta di identità a casa. Ovviamente il risultato già a fine primo tempo era impietoso: 16 a 0. Il Cuneo poi nel secondo tempo ha deciso decisamente di rallentare e di chiudere il match con un tennistico 20 a 0.
Il perché della scelta di giocare comunque la partita era semplice: se la Pro Piacenza non si fosse presentata, sarebbe andata in contro alla quarta sconfitta consecutiva a tavolino e di conseguenza sarebbe stata squalificata dal campionato.
Decisione che ieri pomeriggio è stata ugualmente punita con l’esclusione dal campionato del club rossonero e la punizione sportiva della perdita della gara con il punteggio di 0-3.
Pro Piacenza esclusa dal campionato: la decisione del Giudice Sportivo
La farsa messa in atto domenica dalla Pro Piacenza contro il Cuneo, non è affatto piaciuta al Giudice Sportivo della Lega Pro, Pasquale Marino. Nel comunicato ufficiale diffuso ieri è stato anche evidenziato
“l’inaccettabile comportamento della società Pro Piacenza che ha mortificato l’essenza stessa della competizione sportiva”.
Ma non solo il club rossonero:
“ha costretto sia i soggetti inseriti nella propria distinta sia i calciatori della squadra avversaria, a disputare una gara farsesca dal punto di vista tecnico. Ha inoltre abusato dei diritti formali certamente concessi dal regolamento, ma basati su principi di lealtà e correttezza che nella fattispecie sono stati sovvertiti, stravolti e letteralmente calpestati”.
Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha disposto la revoca dell’affiliazione della società Pro Piacenza dichiarando:
“La decisione è stata presa alla luce delle gravi violazioni regolamentari verificatesi in occasione della gara Cuneo-Pro Piacenza, che si aggiungono alle altre numerose irregolarità documentate”.
Il percorso che ha portato la Pro Piacenza all’esclusione dal campionato
Il caos legato alla Pro Piacenza non è iniziato però nelle ultime settimane, ma parte da quest’estate. Come racconta l’ex difensore del club Dario Polverini in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, prima dell’inizio del campionato venne allestita una squadra molto forte, con l’obiettivo di arrivare in Serie B.
Il 15 ottobre i primi problemi: il mancato accredito degli stipendi, che vengono pagati solamente a novembre, ma senza contributi e quindi dimezzati. A dicembre la storia non cambia. Questa volta però la situazione per i giocatori diventa insostenibile: molti non riescono a pagare gli affitti e la società decide di sistemarli, insieme alle proprie famiglie, in varie strutture alberghiere.
I giocatori non ci stanno e per scioperare contro la dirigenza decidono di non scendere in campo e perdere a tavolino le partite contro la Pro Vercelli, la Juventus Under 23 e la Robur Siena. Neanche dopo questa drastica decisione la società non provvede a pagare gli stipendi e quasi tutti i calciatori decidono di andar via. Il resto è già storia ed è il 20 a 0 contro il Cuneo.
La Pro Piacenza si difende: obiettivo retrocedere in D per poi puntare alla serie B
Subito dopo il match perso contro il Cuneo, il direttore generale della Pro Piacenza Carmine Palumbo ha cercato di difendere le decisioni prese della società. Prima ha ammesso che la scelta di far giocare questi sette uomini era l’unica strada percorribile, poi ha ringraziato coloro che invece hanno giocato, definendoli degli eroi.
Ma non è tutto. Palumbo poi si è anche soffermato sul problema principale di questa situazione: la richiesta da parte della Lega di presentare una nuova fideiussione, che in questo momento la società non riesce a garantire.
In conclusione ha dichiarato quale è l’obiettivo della società: retrocedere in D, per poi risalire in Lega Pro e puntare alla Serie B. Sicuramente anche se in maniera grottesca e poco sportiva il primo obiettivo della società rossonera è stato raggiunto.
Il precedente più recente: l’esclusione dal campionato del Matera
L’esclusione dal campionato della Pro Piacenza non è il primo caso di quest’anno in Lega Pro. Neanche una settimana fa, il 13 febbraio, il Matera non si è presentato per la quarta volta consecutiva a un match ufficiale ed è stato escluso dal campionato di Lega Pro e condannato a pagare una multa di 10 mila euro.
Una triste fine già preannunciata da diversi mesi, visto che la società biancoazzurra era alle prese con gravissimi problemi economici e aveva già accumulato penalizzazioni per 34 punti a fronte dei 16 conquistati sul campo, ritrovandosi così a -18, ovviamente all’ultimo posto della classifica.
Ma il caos Lega Pro non si conclude qui. Ieri il Tribunale Federale Nazionale ha inflitto 8 punti di penalizzazione e un’ammenda di 350 mila euro a quattro club: Cuneo, e Lucchese e le già citate Pro Piacenza e Matera.
Cuneo e Lucchese sconteranno la squalifica in questa stagione, il Matera e la Pro Piacenza invece nel caso in cui le società si iscrivano a un nuovo campionato organizzato dalla FIGC. Il motivo delle penalizzazioni: mancata presentazione entro i termini stabiliti delle fideiussioni bancarie necessarie per l’iscrizione al campionato.
Il caos della Lega Pro quindi non si placa e il suo futuro rimane continuamente in bilico. Ciò che è certo è che la Pro Piacenza è la seconda squadra dell’anno a essere esclusa dal campionato
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