Il dollaro sembra aver a tutti gli effetti cambiato rotta lasciando spazio all’euro: può essere arrivato un momento d’inversione del trend?
Giovedì, a seguito della comunicazione dei dati sull’inflazione statunitense, il dollaro ha toccato un nuovo minimo e l’indice DXY americano è scivolato sotto i livelli di settembre 2022 in concomitanza di un parallelo rafforzamento delle valute asiatiche. Quali prospettive per il cambio euro dollaro?
Cosa sta accadendo al dollaro?
La comunicazione di un dato relativo al CPI americano più basso rispetto alle aspettative ha dato vigore ai mercati finanziari, che hanno reagito positivamente registrando importanti ripartenze rispetto ai minimi segnati nei giorni precedenti. Assieme alle azioni, anche il dollaro statunitense ha sorpreso i mercati invertendo la propria rotta e interrompendo un’importante trendline di rialzi che lo aveva caratterizzato fin dall’inizio del 2021.
Il mercato attendeva con ansia dati come quelli comunicati ieri negli Stati Uniti. Dopo le delusioni relative al mese precedente, finalmente, sembrerebbero manifestarsi i frutti dell’operato delle banche centrali occidentali. Difatti, nel mese di ottobre, il Job Report, gli utili societari e il CPI avevano comunicato dati in crescita rispetto al passato suscitando negli operatori il timore relativo a un ulteriore inasprimento della politica monetaria, scenario poi effettivamente palesatosi con un aumento dei tassi d’interesse, creando terreno fertile per una ripartenza del dollaro e un collasso dei mercati azionari. Ma i dati comunicati nella giornata di giovedì relativi all’inflazione creano i presupposti per un allentamento della politica monetaria della Fed e della BCE e i mercati sembrano apprezzare questa ipotesi innescando un innalzamento del prezzo delle azioni e un ridimensionamento del valore del dollaro.
Cambio euro dollaro di fronte a un inversione di tendenza?
Da un punto di vista tecnico appare molto interessante il grafico relativo al cross eur/usd. Impostando un time frame giornaliero si ha infatti un quadro molto preciso della situazione. Da dicembre 2021 il prezzo del cross mantiene un andamento decisamente discendente caratterizzato da una tendenza progressivamente sempre più inclinata verso il basso, sinonimo di un costante innalzamento della velocità di discesa del prezzo nel tempo. Quindi, con l’aggravarsi del contesto economico e geopolitico globale, il dollaro ha costantemente acquisito forza nei confronti dell’euro.
Un indicatore che ha saputo ben rappresentare l’andamento del cambio euro dollaro è l’RSI: per quanto sia un indicatore semplice, su timeframe giornalieri aiuta molto a orientarsi sul grafico. Si nota infatti come abbia sempre saputo ben individuare le zone di minimo anticipatrici di una correzione del prezzo dal trend principale. Allo stesso modo, il livello dei 55-60 è sempre stato una resistenza per l’andamento dell’indicatore: il raggiungimento di quel livello ha indicato nel 2022 sei volte su sette un buon punto per incrementare la propria esposizione al dollaro e ridurre quella in euro. L’unica volta in cui questo non è accaduto è stato a novembre 2022, mese in cui il prezzo del cross eur/usd ha rotto anche a rialzo una trend ine discendente pluriennale.
Cosa aspettarsi dal futuro del dollaro
Potrebbe quindi essere l’inizio della fine del trend ascendente del dollaro. Sebbene ci siano già rumors che speculano sulla ripartenza del cross eur/usd con target price medio di 1,8, data la situazione economica globale sarebbe più probabile aspettarsi l’inizio di una fase laterale indicativa d’incertezza piuttosto che sicurezza. A livello tecnico può essere interessante sfruttare l’RSI per individuare eventuali zone di correzione: il raggiungimento del livello dei 70 su timeframe giornaliero settato a 14 periodi potrebbe essere un buon indizio.
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