La coppia EUR/USD è sotto pressione a inizio anno: cosa prevedono gli analisti per il cambio Euro-Dollaro nel 2022? Focus sulle mosse delle banche centrali, con la BCE più accomodante in primo piano.
Euro-Dollaro: che 2022 sarà per la coppia?
L’euro si è mantenuto a 1,13 dollari all’inizio di gennaio, rimanendo vicino al minimo di 17 mesi di 1,12 dollari toccato lo scorso novembre e dopo aver registrato una perdita annuale di oltre il 7% contro il biglietto verde nel 2021.
Indebolimento o rafforzamento della moneta comunitaria durante l’anno appena iniziato? Alcune considerazioni degli analisti sulla coppia EUR/USD per il 2022.
EUR/USD: cosa aspettarsi nel 2022? Il fattore BCE in primo piano
Secondo Vladimir Zernov di FoxEmpire, è stato un anno deludente per i rialzisti dell’EUR/USD.
La coppia ha iniziato l’anno vicino al livello di 1,2300, ma in seguito si è trovata sotto forte pressione ed è scesa verso 1,1200 prima di rimbalzare a 1,1300.
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Il fattore chiave per questa mossa è stata la differenza tra le opinioni della Fed e della BCE su tassi e inflazione.
Le prospettive per la politica della banca centrale rimarranno probabilmente il motore chiave per EUR/USD nel 2022.
La questione cruciale per i trader è il numero di aumenti dei tassi da parte della Fed nel prossimo anno e se la sua politica sarà abbastanza aggressiva da fornire ulteriore supporto al dollaro USA che ha già guadagnato molto terreno contro l’euro nel 2021.
La politica della BCE è più facile da prevedere. L’inflazione è un problema minore nell’UE, mentre la recente ondata di coronavirus e ulteriori restrizioni nei Paesi hanno probabilmente esercitato maggiore pressione sull’economia europea.
La banca centrale del blocco ha annunciato a dicembre una riduzione del ritmo degli acquisti di attività a causa dei progressi nella ripresa economica (pur promettendo acquisti di debito nell’ambito del programma tradizionale APP) e verso il suo obiettivo di inflazione a medio termine, ma ha segnalato che i tassi di interesse saranno ancora invariati per qualche tempo.
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Gli analisti di Scotiabank hanno sottolineato:
“Vediamo un continuo indebolimento della valuta condivisa l’anno prossimo fino al livello 1,10 e probabilmente oltre, poiché i venti contrari rimangono saldamente in vigore, dove solo la possibilità (altamente improbabile) che la BCE aumenti i tassi tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 possa fornire un certo supporto”
In generale, la moneta comunitaria rimane in un sentiment incerto. Tra i temi ribassisti del 2022, per l’euro c’è anche l’acuirsi della crisi del gas con la Russia.
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