Il cambio euro dollaro sotto la lente dopo le parole di Jerome Powell: parte del mercato crede nel rimbalzo. Ancora possibile 1,20?
Il cambio euro dollaro è tornato ad attirare l’attenzione del mercato dopo le ultime dichiarazioni di Jerome Powell.
Nel pomeriggio di ieri il presidente Fed ha confermato quanto già annunciato il mese scorso, durante la sua ultima riunione di politica monetaria, e ha ribadito la sua intenzione di arrestare almeno per il momento il ciclo di rialzo dei tassi di interesse.
L’intervento di Jerome Powell, però, non ha avuto un impatto soltanto sul cambio euro dollaro, tornato a scambiare in rialzo grazie alla debolezza del biglietto verde. Anche Wall street ha risentito delle parole del presidente Fed ed ha nuovamente intrapreso la via del ribasso.
(La quotazione EURUSD nell’ultima settimana: all’estrema destra del grafico la corsa di ieri seguita poi dalla frenata della coppia)
Cambio euro dollaro dopo Powell: cosa ha detto il presidente
Nel suo intervento di ieri pomeriggio Jerome Powell ha ribadito che la sua Federal Reserve adotterà d’ora in poi un atteggiamento più cauto, soprattutto per quel che riguarda i tassi di interesse.
Prima di tornare ad alzare il costo del denaro la Fed dovrà analizzare a fondo l’attuale rallentamento che ha colpito l’economia mondiale e allo stesso tempo le turbolenze sul mercato finanziario interno, diventato più volatile con la fine del 2018.
Quello di Powell è anche diventato un vero e proprio allarme contro il debito statunitense che ad oggi è, per utilizzare le sue stesse parole, su una strada insostenibile.
Dopo l’intervento del presidente, il cambio euro dollaro ha imboccato la via del rialzo grazie alla frenata del biglietto verde che ha risentito del nuovo approccio paziente della banca centrale. Il suo indice di riferimento ha bruciato più dello 0,4% ed è scivolato sui minimi di 3 settimane nella notte. Nelle prime ore del mattino, però, ha tentato il recupero a al momento sta scambiando con un rialzo dello 0,16%.
L’EURUSD ha fatto esattamente l’opposto. Dopo le dichiarazioni di Powell la quotazione ha iniziato a guadagnare terreno allontanandosi da quota 1,1349 (toccata prima dell’intervento) e arrivando fin su quota 1,1398.
La corsa del cambio euro dollaro ha tuttavia avuto vita breve ed esso si è successivamente riportato su 1,137 deludendo ancora una volta chi aveva sperato nel rimbalzo.
Nonostante le difficoltà della coppia (che ha a lungo scambiato congelata intorno a quota 1,13) parte del mercato è ancora ottimista e crede che il rimbalzo potrebbe nascondersi dietro l’angolo.
Le previsioni sull’EURUSD: prevale l’ottimismo
L’EURUSD potrebbe riportarsi su quota 1,20 entro la fine del 2019. Una previsione decisamente ottimistica se confrontata con gli attuali livelli di scambio della coppia che sta viaggiando ancora intorno a quota 1,13.
Sia gli strategist della banca di investimento NAB, che gli esperti di ING si sono mostrati particolarmente positivi sul prossimo andamento del cambio euro dollaro che, a loro detta, potrebbe apprezzarsi di oltre il 6% da qui alla fine dell’anno.
L’EURUSD nel corso dell’ultimo anno ha tracciato un sentiero prevalentemente ribassista
Secondo la National Australia Bank la coppia tornerà a guadagnare terreno e costruirà un nuovo trading range, più in alto rispetto a quello in cui ha scambiato da ottobre 2018 in poi.
Certo è che la prospettiva di un euro più forte rispetto al dollaro dovrà vedersela con alcune variabili importanti quali la Brexit e l’andamento dei dati macro del blocco della moneta unica.
“In questo contesto prevediamo che l’EUR si muoverà dall’attuale range 1,13-1,15 verso 1,15-1,18 nella prima metà del 2019”,
hanno affermato gli esperti di NAB secondo cui la seconda parte dell’anno sarà caratterizzata da dati macroeconomici più favorevoli per l’Eurozona.
Sarà allora che il cambio euro dollaro salirà in un range compreso tra 1,18 e 1,23.
Prima il tonfo, poi il rally?
Stando alle previsioni di ING, l’EURUSD crollerà su quota 1,12 all’inizio dell’anno ma recupererà terreno fino a chiudere il 2019 su quota 1,20. A pesare sulla moneta unica saranno inizialmente il rallentamento economico dell’area euro e la necessità di procedere ad un nuovo round TLTRO da parte della BCE che dovrà continuare a stimolare il sistema bancario.
Non saranno d’aiuto neanche le previsioni relative ai tassi di interesse di Mario Draghi che probabilmente non verranno toccati neanche nel terzo e nel quarto trimestre del 2019.
Per tutte queste ragioni, hanno continuato gli esperti, è improbabile che l’euro tornerà ad apprezzarsi grazie a motivazioni prettamente domestiche. Al contrario il dollaro continuerà a beneficiare di una Fed che, secondo ING, alzerà i tassi altre due volte nel corso dell’anno.
“Prevediamo un cambio euro dollaro a 1,12 in tre mesi, prima del recupero che porterà l’EURUSD su quota 1,20 entro la fine dell’anno.”
L’apprezzamento di fine anno invece troverà ragion d’essere nella debolezza di un dollaro che ad oggi appare agli esperti sopravvalutato. Nel corso del 2019 anche gli USA inizieranno a rallentare assieme al resto del mondo, cosa che peserà ulteriormente sull’andamento del biglietto verde.
Per Vladimir Miklashevsky, senior economist di Danske Bank, il cambio euro dollaro rimarrà per il momento confinato in area 1,12-1,16 a causa della debolezza dell’Eurozona che, fino ad oggi, ha oscurato l’ipotetico impatto positivo di un accordo commerciale USA-Cina. Il rimbalzo, insomma, non arriverà prima della seconda metà dell’anno.
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