Il cambio euro dollaro ha reagito negativamente ai PMI di Germania, Francia ed Eurozona ed è affondato sotto 1,10. Cosa aspettarsi adesso?
Il cambio euro dollaro ha reagito negativamente agli ultimi indici PMI provenienti da Francia, Germania ed Eurozona.
Nel corso della mattinata, infatti, la coppia più monitorata del mercato valutario si è persino riportata sotto quota 1,10 complice la rinnovata debolezza della moneta unica.
Nell’arco di qualche minuto il cambio euro dollaro ha perso quasi mezzo punto percentuale, ma la reazione non ha trovato ragion d’essere nei meri PMI di Markit. Questi ultimi, infatti, hanno lasciato trasparire qualcosa di più importante rispetto alla singola rilevazione di oggi.
Cambio euro dollaro affonda con PMI: i motivi
Alle ore 09:15 di oggi, lunedì 23 settembre, la Francia ha fatto luce sullo stato della sua manifattura, peggiorata da 51,1 a 50,3 (poco sopra la sottile linea che separa l’espansione dalla contrazione).
Non è andata meglio neanche al settore dei servizi e a quello composito, scesi rispettivamente a 51,3 (da 52,9) e 51,6 (da 53,4). Il cambio euro dollaro ha drizzato le antenne.
(Qui la discesa della quotazione nella mattinata odierna)
Alle ore 09:30 è toccato alla Germania. Anche in questo caso gli indici PMI hanno deluso tutte le attese del mercato: il manifatturiero è sceso da 43,5 a 41,4, il composito da 51,7 a 49,1 e i servizi da 54,8 a 52,5.
Infine è stato il turno dell’Eurozona. Anche il blocco però ha fatto peggio del previsto:
- manifatturiero: da 47,0 a 45,6
- composito: da 51,9 a 50,4
- servizi: da 53,5 a 52,0.
Ovviamente la reazione del cambio euro dollaro è stata negativa. Dai PMI di oggi è infatti emerso un segnale preoccupante: la debolezza che fino ad ora aveva interessato soprattutto il manifatturiero si sta progressivamente estendendo anche ai servizi.
Al momento in cui si scrive la quotazione dell’EURUSD sta scendendo dello 0,3% su quota 1,098.
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