Salite di quasi 50 punti percentuali negli ultimi 12 mesi, le azioni Campari, che questa mattina hanno aggiornato i massimi storici, segnano un forte calo in corrispondenza della pubblicazione dei numeri 2018
Rosso di 6 punti percentuali in corrispondenza del giro di boa per il titolo Campari. Ad innescare le vendite è stata la pubblicazione dei dati relativi l’andamento dei conti nel 2018.
In crescita di oltre due punti percentuali nelle ultime cinque sedute, le azioni Campari al momento passano di mano a 7,945 euro, -6,14% rispetto al dato precedente. Prima della pubblicazione dei conti le azioni avevano toccato un nuovo massimo storico a 8,565 euro.
Le azioni Campari negli ultimi 12 mesi sono salite di quasi 50 punti percentuali, 47,3% per la precisione.
Ebit salgono più di vendite
Il 2018 del gruppo di superalcolici si è chiuso con un Ebit rettificato di 378,8 milioni di euro, +7,6% organico, e vendite a 1.711,7 milioni, +5,3% a livello organico (-2,4% tenuto conto degli effetti cambio e perimetro).
L’utile netto di gruppo, a livello rettificato, segna un +6,8% a 249,3 milioni (risultato netto in rosso del 16,8% a 296,3 milioni). Il dividendo è stato confermato a 0,05 euro, stabile rispetto al dato precedente.
846,3 milioni per il debito finanziario netto al 31 dicembre 2018, in diminuzione rispetto ai 981,5 milioni di un anno prima, grazie, precisa la società, alla positiva generazione di cassa e alla vendita di business non strategici.
Ceo: attesa performance positiva nel 2019
“Guardando al 2019, le nostre prospettive rimangono sostanzialmente bilanciate in termini di rischi e opportunità in un contesto caratterizzato da persistente incertezza macroeconomica e volatilità delle valute, in particolare nei mercati emergenti”, ha commentato il Chief Executive Officer Bob Kunze-Concewitz.
“Prevediamo –prosegue il manager- che l’attuale trend favorevole della performance organica del business possa proseguire, mentre continuiamo a fronteggiare le sfide provenienti dall’aumento del prezzo d’acquisto dell’agave”. Nonostante ciò, “rimaniamo fiduciosi circa il conseguimento di una performance positiva nel 2019 per i principali indicatori organici”.
Impatto meno sfavorevole da cambi e perimetro
La società prevede che il trend corrente di espansione organica del margine della gestione corrente possa proseguire e che gli effetti cambio e di perimetro “abbiano un impatto meno sfavorevole nel corso dell’anno rispetto al 2018”.
Nel 2019 l’utile netto beneficerà di rettifiche nette positive per 14 milioni, dovute ai risparmi fiscali legati al regime ‘Patent box’ implementato in Italia, per il quinto e ultimo esercizio, per un importo stimato in linea con il 2018, pari a circa 26 milioni, che più che compensano accantonamenti previsti per il completamento di progetti di riorganizzazione pari a circa 16 milioni e relativi effetti fiscali per 4 milioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA