Cappotto termico, ecco a cosa serve e che succede alla casa

Nadia Pascale

7 Novembre 2023 - 08:54

È corsa alla realizzazione del cappotto termico, ma è davvero un valido strumento per abbassare i consumi energetici? Ecco le caratteristiche e i vantaggi per chi decide di applicarne uno.

Cappotto termico, ecco a cosa serve e che succede alla casa

Ci sono ancora diversi incentivi fiscali da sfruttare per la realizzazione del cappotto termico, anche se le percentuali del Superbonus sono in discesa, 90% nel 2023 e 70% per il 2024, ci sono il Bonus ristrutturazioni e l’Ecobonus che possono far ottenere dal 50% al 65% di detrazione fiscale.

Gli incentivi fiscali rappresentano quindi un ottimo stimolo per la realizzazione di un cappotto termico, ma è realmente efficace, può aiutare a risparmiare in bolletta? Ecco come funziona e quali vantaggi può portare a un edificio.

Come funziona il cappotto termico e perché tutti ne vogliono uno

Perché tutti vogliono installare un cappotto termico? In realtà non vi è un solo motivo, ma motivi concomitanti.
Il cappotto termico costituisce un vero guscio per l’immobile e la sua funzione è isolare l’immobile al fine di limitare/evitare la dispersione termica, in estate e in inverno.

In inverno l’obiettivo è evitare che il calore interno si disperda all’esterno e il freddo esterno entri dentro. In estate si vuole evitare che il fresco interno esca e il caldo entri.

Si crea quindi una vera protezione che consente di avere maggior comfort abitativo e quindi benessere a allo stesso tempo anche ridurre i consumi energetici per il riscaldamento/raffreddamento e quindi un risparmio in bolletta che può aumentare utilizzando caldaie di ultima generazione. Ne consegue anche un abbattimento delle emissioni inquinanti.

La prima cosa da sottolineare è che il reale effetto sui consumi di un cappotto termico dipende da diversi fattori e tra questi incidono le caratteristiche strutturali dell’immobile. Ad esempio, un cappotto termico su un’abitazione i cui infissi hanno caratteristiche di isolamento termico blande ha un effetto ridotto rispetto al caso di infissi termo-isolanti.

Nella scelta del cappotto termico si possono inoltre prediligere diversi materiali, sempre più di frequente le persone preferiscono quelli naturali, come il sughero o fibra di legno. Questi materiali offrono molti vantaggi tra cui la lunga durata, in media 20 anni, inoltre i pannelli sono meno spessi, rispetto a materiali non naturali, pur offrendo prestazioni elevate.
In genere la realizzazione del cappotto termico può portare a un recupero di 2-3°C. Questo implica che c’è una minore dispersione termica.

Incentivi fiscali per il cappotto termico

La corsa alla realizzazione del cappotto termico non è determinata solo da motivi di risparmio energetico, ma anche al fatto che si possono ottenere ancora incentivi fiscali di particolare interesse.
Si è già anticipato che, sebbene non sia più possibile accedere alla cessione del credito e allo sconto in fattura, se non in limitati casi, restano importanti le detrazioni Irpef riconosciute.

Le percentuali delle detrazioni Irpef sono:

  • fino al 31 dicembre 2023, 90%
  • dal 1° gennaio 2024, 70%;
  • dal primo gennaio 2025, 65%.

Non solo: è ancora in vigore l’Ecobonus, in questo caso non vi è obbligo di recupero di almeno due classi energetiche e si può ottenere una detrazione fiscale dal 50% al 65%, con possibilità di detrazione al 75% per i lavori che interessano le parti comuni del condominio.
Infine, c’è la possibilità di ottenere il bonus ristrutturazione con detrazioni Irpef al 50%.

Le detrazioni fiscali rappresentano un ottimo incentivo anche in vista dell’approvazione dell’entrata in vigore della direttiva Case Green. Questo è uno dei motivi per i quali c’è molto interesse per il cappotto termico che può portare al recupero di diverse classi energetiche.

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