Se si è proprietari di una casa disabitata, l’Imu si deve pagare lo stesso? Esistono sconti ed esenzioni, ma per applicarli è necessario rientrare in determinate casistiche.
Si paga l’Imu sulla casa disabitata? L’Imu, Imposta Municipale Unica (o Propria) è un imposta a livello locale a cui sono assoggettati i proprietari degli immobili diversi dall’abitazione principale (con categoria non di lusso). Di fatto l’imposizione colpisce soltanto i proprietari di case di lusso e di seconde case (da tenere presente che risulta essere una seconda casa anche l’unico immobile che si possiede se non vi si stabilisce la residenza).
Anche se sono previste diverse esenzioni, delle quali la più importante è quella che si applica all’abitazione principale, per capire nello specifico gli sconti e le agevolazioni è necessario consultare le delibere del Comune in cui l’immobile è ubicato: anche se a livello nazionale sono disposte regole al riguardo, infatti, è bene considerare che poi ogni realtà locale può aggiungerne e prevederne altre.
Se si possiede una seconda casa in cui non abita nessuno l’imposta deve essere pagata oppure no? Se il proprietario non utilizza l’immobile il versamento va effettuato per intero?
Quando si parla di casa non utilizzata potrebbe crearsi molta confusione, soprattutto perchè nel caso della Tari, una casa disabitata è esente dall’imposizione se priva di mobili e di tutte le utenze domestiche (luce, gas e acqua), solo in questo caso per la casa vuota il proprietario è esonerato dal pagamento della tassa rifiuti. Per l’Imu è prevista la stessa regola? Vediamo cosa prevede la normativa di riferimento e quando il proprietario di una seconda casa può non pagare l’imposta.
Imu casa disabitata, come non pagare?
A differenza di quello che accade per la Tari, anche se una casa è disabitata, non ammobiliata e senza utenze domestiche, l’Imu si deve pagare. Non è prevista, infatti, dalla normativa un’esenzione dall’Imu per la casa non utilizzata perché disabitata.
Solo in alcuni casi specifici è prevista una riduzione del pagamento dell’imposta municipale unica per la seconda casa disabitata. Per poter pagare l’Imu solo al 50% è necessario che la casa disabitata sia allo stesso tempo inutilizzabile o inagibile. Se la casa è soltanto disabitata, ma risulta agibile e utilizzabile, l’Imu si deve pagare.
L’Imu, infatti, è un’imposta (e non una tassa) e rientra nel calderone dei balzelli che siamo chiamati a pagare per finanziare i cosiddetti servizi indivisibili (come ad esempio la pubblica sicurezza). Al fine del versamento, quindi, non importa se l’immobile è utilizzato o meno, ma solo che in teoria sia utilizzabile.
Casa disabitata inagibile ai fini Imu, come deve essere?
Come abbiamo accennato, per poter pagare l’Imu con uno sconto del 50% è necessario che la casa disabitata sia inagibile o inutilizzabile. Quando una casa è considerata inagibile? Un immobile è considerato inagibile o inabitabile quando è messa in discussione l’integrità fisica e la salute di chi lo occupa. Si tratta, quindi, di un immobile che non è idoneo all’utilizzo per il quale è destinato, quello abitativo.
Quali sono i casi in cui un immobile è dichiarato inagibile? Vediamoli di seguito:
- quando le strutture di solaio, tetti e solette sono lesionate e creano un pericolo per le cose e le persone all’interno della casa (c’è un rischio crollo);
- quando pareti, muri portanti e perimetrali risultano lesionati al punto da costituire un pericolo per cose e persone (rischio crollo totale o parziale);
- quando l’immobile deve essere demolito o ripristinato;
- quando non è compatibile all’uso per il quelle era inizialmente destinato;
- quando non ci sono gli infissi;
- quando mancano allacci all’acqua o alla rete fognaria;
- quando presenta condizioni igienico sanitarie precarie.
Il solo distacco delle utenze domestiche non fa in modo che una casa venga dichiarata inagibile e quindi l’Imu va versata.
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Imu ridotta per la seconda casa
Sulla seconda casa, in ogni caso, è possibile godere di una riduzione dell’Imu in alcune circostanze. Qualora l’immobile sia concesso in comodato d’uso gratuito a un familiare in linea retta (genitore o figli) che la utilizzi come abitazione principale è previsto uno sconto sull’imposta a patto che il proprietario risieda nello stesso Comune in cui è ubicato l’immobile. In questo caso è prevista una riduzione dell’Imu del 50%.
Altri casi in cui gli immobili successivi al primo possono godere di una riduzione nel versamento dell’imposta riguardano le seconde case di interesse artistico o storico o quellelocate con canone concordato.
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