Il Governo sotto pressione sulla questione Atlantia e concessione autostradali. Dopo le ultime decisioni della società si teme un nuovo scontro con l’esecutivo. E, soprattutto, divisioni in maggioranza, già provata da diverse tensioni.
Tornano le scintille tra Atlantia e il Governo sulla questione delle concessioni autostradali.
Le decisioni della società nell’ultimo consiglio di amministrazione datato 22 maggio proprio non sono piaciute all’esecutivo, che ha invocato il ricatto a gran voce.
Nonostante fonti vicine ad Atlantia abbiano già escluso la volontà di minacciare le istituzioni, ribadendo piuttosto la sola necessità di difendere gli interessi aziendali e di avere risposte chiare, il caso è scoppiato.
La questione è stata da sempre scottante, visto il tema delicato e serio del crollo del Ponte di Genova. Ora, però, il prepotente ritorno di attualità della vicenda rischia di deteriorare rapporti già molto tesi e fragili nella maggioranza.
Il caso Autostrade, infatti, sta facendo - nuovamente - tremate l’esecutivo. Nuova crisi in vista?
Caso Autostrade: Movimento 5 Stelle all’attacco. Anche del Governo
I pentastellati hanno sfoderato nuovamente le armi contro Atlantia. Dopo il comunicato della società nel quale si è affermato il blocco degli investimenti Aspi e l’avvio di azioni legali, lamentando atteggiamenti ostili d parte dell’esecutivo, la politica ha reagito.
L’attacco più duro alla nota è arrivato dal Movimento 5 Stelle, da sempre accanito sostenitore della revoca delle concessioni. Il viceministro delle Infrastrutture Cancelleri ha tuonato parole severe:
“Aspi, quelli del crollo del ponte di Genova, che si sono macchiati delle 43 vittime, che non hanno neanche chiesto scusa, quelli lì dei Benetton, che ricattavano il Governo....hanno detto: se non ci fate la garanzia dello Stato per avere un prestito anche noi di qualche miliardo di euro, non facciamo gli investimenti.”
Un monito preciso, al quale ha fatto seguito la richiesta alla maggioranza, PD e Italia Viva in primis, a proseguire immediatamente con la revoca. Una questione molto delicata, sulla quale si rischiano nuovi scontri nell’esecutivo.
Non solo per le diverse vedute sul tema (il Partito Democratico è piuttosto cauto e Renzi contrario alla revoca). Ma anche per il nuovo attacco del grillino a un esponente del Governo, la ministra De Micheli.
L’accusa è di aver nascosto un dossier sul caso Aspi e su una trattativa in corso. Il ministero dei Trasporti ha fatto sapere che il documento è stato appena depositato in Presidenza del Consiglio per essere discusso.
Il clima però è teso, proprio in un momento difficile. Tra i nodi da sciogliere all’interno del Governo ci sono anche la questione concorsi scuola e il tema dei cantieri su cui preme Italia Viva.
Governo in crisi su Aspi?
C’è fibrillazione all’interno del Governo e la mediazione si preannuncia complessa, anche per il caso Atlantia.
Questo perché lo stesso Partito Democratico non ha le idee ben chiare o, quantomeno, non segue una linea proprio unitaria sul tema. Luca Orlando, per esempio, si è rivolto a Atlantia con un tono netto: no ricatti e ultimatum dalla società.
Più conciliante, invece, la voce del sottosegretario dem ai Trasporti Salvatore Margiotta, che ha ribadito quanto sia comunque importante prendere una decisione e non lasciare nel limbo Aspi e la faccenda concessioni.
Poi c’è Italia Viva e il suo no alla revoca. Considerando il ritrovato ruolo di Renzi per l’equilibrio del Governo (dopo la mancata sfiducia a Bonafede), la sua posizione non potrà essere facilmente sottovalutata.
Conte sarà chiamato a mediare e trovare un compromesso anche sulla questione Atlantia, Aspi e concessioni autostradali. Per evitare, in primis, pericolose fratture nell’esecutivo.
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