Chi sarà il nuovo CEO di Stellantis? Ecco i nomi dei possibili successori di Carlos Tavares come amministratore delegato del gigante dell’automotive.
Chi sarà il nuovo CEO di Stellantis? Un quesito cruciale per tentare di anticipare il futuro della società, a poche ore dalle dimissioni dell’oramai ex amministratore delegato Carlos Taveres.
Dal nome del suo successore dipendono le sorti del gigante dell’automotive, appesantito da un forte calo di vendite e ricavi e numerosi venti contrari da affrontare.
Chi sarà il nuovo CEO di Stellantis?
È già partito il toto nomine per il nuovo CEO di Stellantis ma la società rimane calma e lucida. Il consiglio di amministrazione dell’azienda - frutto della fusione tra FCA e PSA risalente al 2020, guidata da Tavares a partire dall’operazione - non ha alcuna intenzione di affrettare la scelta del nuovo amministratore delegato.
Il nome del nuovo CEO, come ha riferito la stessa Stellantis, sarà reso noto entro la metà del 2025. La società ha aggiunto, tuttavia, che la procedura di selezione è già partita, sotto la gestione di una commissione speciale interna al cda aziendale.
Da oggi alla nomina del successore di Tavares Stellantis sarà guidata da un neo-costituito comitato esecutivo ad interim presieduto da John Elkann.
Il nuovo amministratore delegato dovrà risollevare le sorti di una Stellantis incastrata in un limbo.
La situazione richiede una figura in stile Marchionne, ma una figura più politica sarebbe l’ideale per (ri)costruire i rapporti con USA (e attenuare gli effetti dei dazi) e UE (alla luce delle imminenti sanzioni per le vendite di auto che consumano troppo).
Tra i nomi del possibile prossimo ad di Stellantis spiccano quello di Luca De Meo, attuale amministratore delegato di Renault Group, e Olivier Francois, brand CEO di Fiat e Abarth CMO (Chief Marketing Officer) in Stellantis. Ma per il momento rimangono solo voci senza riscontro.
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Pochi candidati soddisfano tutti i requisiti necessari. De Meo ha guidato una vera e propria inversione di tendenza in Renault, ma Stellantis rappresenterebbe una sfida assai più grande. Così Elkann potrebbe cercare figure al di là dell’industria automobilistica. D’altronde Sergio Marchionne - che ha guidato l’acquisizione di Chrysler da parte di Fiat - aveva poca esperienza nel comparto quando ha assunto la direzione della società, e Benedetto Vigna, che oggi gestisce Ferrari, altra società del gruppo Exor, ha precedentemente fatto carriera nel gruppo specializzato in semiconduttori STMicroelectronics.
Guardando alle sfide da affrontare, un dirigente con esperienza negli Stati Uniti potrebbe essere l’ideale, come Antonio Filosa, che dirige la divisione Jeep di Stellantis, o l’ex capo di Fiat Chrysler Mike Manley.
Se Elkann sarà capace di trovare rapidamente un nuovo CEO credibile, le dimissioni di Tavares potrebbero trasformarsi nell’inizio della rinascita di Stellantis.
Il crollo odierno del titolo Stellantis di quasi il 10% dimostra una certa urgenza, e la scelta di un successore che abbia la giusta esperienza negli Stati Uniti potrebbe essere la via più breve per calmare il nervosismo del mercato.
Le sfide per il nuovo CEO di Stellantis
Il nuovo CEO di Stellantis sarà chiamato a gestire le relazioni - sempre più difficili - con il presidente eletto Donald Trump e l’Unione Europea. Riuscire in entrambi gli intenti, tuttavia, oggi appare un’utopia.
L’eredità di Tavares, a sua volta un erede più che logico di Sergio Marchionne, è pesantissima.
I risultati migliori sono arrivati nel 2023, quando Stellantis ha registrato un margine operativo vicino al 12%, molto meglio dei competitor Ford e GM. In cambio, l’ex CEO di Stellantis si è guadagnato uno stipendio di 36,5 milioni di euro l’anno.
Ma il 2024 ha portato con sé diversi venti contrari. La società ha lanciato un profit warning a settembre, alla luce della debolezza della performance sul mercato statunitense, che ha rappresentato poco più della metà del reddito operativo nel 2023.
La forza di Stellantis negli Stati Uniti potrebbe allora essere stata solo temporanea.
La società ha aumentato i prezzi in seguito alle interruzioni alla produzione nel post-Covid, ma oggi un’auto come la Grand Cherokee sembra assai costosa se comparata a veicoli più economici. Il risultato? Un’impennata di auto invendute e una quota di mercato in calo.
Di recente i concessionari statunitensi del gruppo avevano criticato apertamente Tavares, chiedendo all’azienda di produrre auto «che gli americani vogliono acquistare e possono permettersi». E intanto il prezzo delle azioni di Stellantis è più che dimezzato da marzo.
Ma tra le sfide principali del successore di Tavares non c’è solo la sfera politica. Il nuovo ad dovrà prendere delle decisioni coraggiose e lungimiranti sul fronte tecnologico. La concorrenza della Cina danneggerà le case automobilistiche che non riescono a offrire al mercato delle auto con batterie elettriche economiche o con tecnologie all’avanguardia (vedi le funzionalità di assistenza alla guida e di intrattenimento).
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