Come si divide l’eredità se c’è testamento

Ilena D’Errico

2 Aprile 2023 - 21:57

Ecco come si divide l’eredità in presenza di un testamento e cosa devono fare, di conseguenza, gli eredi.

Come si divide l’eredità se c’è testamento

Fare un testamento può sembrare la scelta migliore per regolare la divisione del proprio patrimonio nel modo ritenuto più consono. Questo aspetto rende anche la divisione ereditaria meno prevedibile, sia per quanto riguarda la volontà del testatore (presumibilmente sconosciuta ai chiamati) che la sua legittimità. Oltretutto è importante sapere qual è la procedura da seguire per dividere l’eredità in presenza di un testamento.

La pubblicazione del testamento

Il primo passo da compiere quando è presente un testamento, ancor prima di rendere la dichiarazione di successione, è la pubblicazione dello stesso presso un notaio. In questo caso, bisogna valutare che tipo di testamento sia stato redatto. Il testamento già depositato presso un uno studio notarile sarà pubblicato direttamente a cura del notaio, naturalmente dopo aver allertato tutti i soggetti interessati.

Esiste, però, anche la forma del testamento olografo, che può essere conservato direttamente dal testatore. In questo caso, chiunque ne sia in possesso o sappia dove si trovi è tenuto per legge a depositarlo al notaio. In tal proposito, è sufficiente recarsi in uno studio notarile con:

  • Carta d’identità e codice fiscale del richiedente;
  • copia della carta d’identità e del codice fiscale del testatore;
  • certificato di morte;
  • testamento.

Quando il notaio entra in possesso del testamento e accerta la morte del testatore può procedere alla pubblicazione, seguita da un apposito verbale (redatto alla presenza di due testimoni) che esplichi il contenuto del testamento e le disposizioni in merito all’eredità. Il costo medio per la pubblicazione va da 1.500 euro a 1.700 euro, a cui deve provvedere il richiedente (il quale può poi chiedere il contributo agli eredi). La procedura è molto simile nel caso in cui il notaio sia in possesso di un testamento segreto, mentre per il testamento pubblico è sufficiente un verbale di passaggio.

La divisione dell’eredità

Con la pubblicazione del testamento si rendono effettive le volontà del defunto e le modalità con cui deve essere ripartito il patrimonio ereditario. Si ricorda che il testamento non contiene per forza disposizioni strettamente patrimoniali, ma può includere anche altre volontà (come il riconoscimento di un figlio naturale).

In ogni caso, il testamento dopo la pubblicazione regola la divisione del patrimonio ereditario. Nel caso in cui il testamento non regolamentasse tutte le questioni patrimoniali si fa affidamento alla normativa successoria disciplinata dal Codice civile.

Prima che possa avvenire la divisione vera e propria è comunque necessario che le persone designate come eredi o legatari accettino. In altre parole, il lascito ereditario e il legato non sono mai automatici, ma dipendono dalla volontà dei soggetti interessati.

In questo primo momento, peraltro, non rileva particolarmente il contenuto del testamento, il quale viene applicato in quanto tale a prescindere da eventuali cause di impugnativa. Gli eredi, infatti, non sono obbligati a impugnare il testamento se ne esistono le condizioni. Nella prima fase, quindi, rileva esclusivamente che il testamento sia redatto correttamente e non nullo.

Come viene divisa l’eredità del testamento

Il modo in cui viene divisa l’eredità dal testamento attiene al testamento stesso, perciò non è astrattamente prevedibile. Allo stesso tempo, si può supporre con ragionevole probabilità che gli eredi vogliano impugnare il testamento che riduce le loro quote di legittima.

Di conseguenza, almeno nella maggior parte dei casi, alla conclusione di eventuali azioni esercitate dagli eredi la divisione ereditaria rispetta le quote di legittima disciplinate dal Codice civile e suddivide la quota disponibile come stabilito dal defunto. Allo stesso modo, non saranno invece applicate le disposizioni testamentarie annullate o invalide, e anche in questa circostanza sarà necessario rifarsi al Codice civile.

Il testamento può anche indicare uno o più legati, ossia assegnare ad alcune persone (non necessariamente eredi) alcuni beni determinati e specifici. In questo caso il soggetto designato non entra in possesso di una quota ereditaria, bensì del bene specifico e di conseguenza non deve rispondere dei debiti.

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