L’andamento dei fondamentali ha spinto le quotazioni dei metalli di base nei primi tre mesi dell’anno e potrebbe permettere loro di continuare la corsa. Vediamo perché.
Salito da inizio anno di oltre 12 punti percentuali, il Bloomberg Industrial Metals Subindex a marzo ha rallentato la corsa in attesa di aggiornamenti sullo stato delle trattative sull’asse Washington-Pechino.
Dopo un 2018 in cui sono stati eccessivamente penalizzati dai timori sullo scontro Stati Uniti-Cina, i metalli industriali sono visti in fase di consolidamento in attesa di chiare indicazioni sulle trattative tra Stati Uniti e Cina.
Fondamentali molto forti per metalli
“I fondamentali per la maggior parte dei metalli di base – rileva Nitesh Shah, direttore della ricerca di WisdomTree- rimangono molto forti e ci aspettiamo che i prezzi continuino a salire una volta raggiunto l’accordo”.
“La maggior parte dei metalli si trova in un deficit di offerta, che difficilmente si invertirà presto”, rileva l’esperto.
In particolare, le scorte del London Metal Exchange sembrano molto scarse di zinco, rame e nichel, e questo “indica che al deficit di offerta di questi metalli si aggiunge il prelievo dalle scorte", invece quelle dello Shanghai Futures Exchange sono in aumento, un fenomeno che invece “potrebbe essere il risultato di una domanda di stagione bassa, che potrebbe però cambiare”.
Nuovi progetti infrastrutturali spingeranno metalli
A marzo, per la prima volta in quattro mesi, il settore cinese è tornato a crescere riportandosi sopra la soglia dei 50 punti a 50,8. “Alla luce di una politica monetaria e fiscale accomodante in Cina, stiamo iniziando a vedere come l’impulso al credito stia diventando positivo in Cina”.
Storicamente, gli stimoli in Cina sono stati indirizzati a progetti infrastrutturali e di conseguenza “si potrebbe registrare una forte crescita nel settore delle costruzioni ad alta intensità di materie prime, aggiungendo un altro vento a favore quest’anno al complesso dei metalli industriali”.
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