Metalli preziosi: rapporto oro-argento si allarga, conferma rallentamento economia

Luca Fiore

14/11/2018

Il rapporto tra prezzo dell’oro e dell’argento ai massimi da 25 anni: da sempre un dato così elevato preannuncia un rallentamento dell’economia globale.

Metalli preziosi: rapporto oro-argento si allarga, conferma rallentamento economia

Massimi da 25 anni per il rapporto tra prezzo dell’oro e quello dell’argento (gold/silver ratio). Negli ultimi tre mesi il metallo giallo non ha fatto registrare variazioni di rilievo mentre le quotazioni del suo cugino povero hanno segnato un calo del 7,5%. Al momento il primo al Comex passa di mano a poco più di 1.200 dollari l’oncia mentre il secondo a 14 dollari, pari a un gold/silver ratio superiore agli 85 punti (servono 85 once di argento per comprarne una di oro).

Se da un lato i prezzi dell’oro sono sostenuti dai timori legati alla guerra commerciale e dalle ripercussioni sulla crescita globale, l’argento rappresenta un metallo prezioso sui generis, poiché oltre ad essere un bene rifugio è ampiamente utilizzato nel comparto industriale, dove trova applicazione nell’industria elettronica e nella produzione di celle fotovoltaiche (circa il 60% della domanda è destinata ad utilizzi industriali). Il suo duplice ruolo prima fa sì che le quotazioni siano influenzate sia dalla propensione al rischio, come nel caso dell’oro, e sia dall’andamento della congiuntura economica globale.

Gold/silver ratio ai massimi da 25 anni

A sfavore dell’argento pesano anche i fondamentali e il fatto che la struttura del suo mercato sia molto più sottile rispetto a quella dell’oro, e quindi questo metallo prezioso/industriale presenta una volatilità decisamente maggiore. “La volatilità vale nel breve termine”, ha detto Bart Melek di TD Securities.

Nelle ultime sedute il rapporto tra i prezzi dei due metalli si è spinto fino a 86 punti mettendo a segno il livello maggiore dal 1993: questo perché se da un lato l’oro trova supporto nell’avversione al rischio, l’argento paga pegno al rallentamento globale. “L’argento –continua Melek - sta sottoperformando perché è un metallo prezioso e industriale”.

Gold/silver ratio. Fonte: Bloomberg

Il dato si era spinto sopra quota 80 punti ad inizio 2016, quando si temeva un brusco rallentamento dell’economia cinese, e nel 2008, nel pieno della grande crisi. Anche in questo caso il balzo dell’indice, che negli ultimi 100 anni si è in media attestato a 55 punti, è interpretato come il preludio di una forte contrazione del Pil globale. Recentemente il Fondo monetario ha limato dello 0,2% la view sulla crescita 2018 portandola al 3,7% e una ricerca condotta da Bank of America Merrill Lynch ha evidenziato che 85% del campione ritiene che la crescita globale sia in fase di rallentamento.

Argento trascinato al ribasso dall’outlook sui metalli industriali

“Il rapporto tra argento e oro continua a crescere, con l’argento in calo a livelli che non si vedevano da un quarto di secolo visto che il rallentamento della crescita globale offusca l’outlook per i metalli industriali”, riporta una nota di SP Angel. “L’argento in versione spot è sceso del 17% quest’anno, non lontano dai minimi triennali mentre l’oro da inizio anno scende meno dell’8% poiché le tensioni sui mercati azionari globali hanno sostenuto i beni rifugio ad ottobre”.

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