Eni può salire ancora anche se il prezzo si trova sui massimi di periodo, secondo alcuni analisti. Ecco i prossimi target.
Comprare azioni Eni conviene ancora? Ecco i prossimi target. L’interesse degli investitori per le azioni Eni rimane vivo, con analisti che si dividono tra raccomandazioni di acquisto e mantenimento in portafoglio. Secondo un recente sondaggio che coinvolge 21 esperti del settore, Eni continua a suscitare interesse, con un target price medio fissato a 16,75 euro, indicando un potenziale di crescita del 7,60% rispetto ai livelli attuali.
Tra le raccomandazioni più ottimistiche, spicca quella di Equita, che conferisce a Eni un rating di “buy” con un fair value di 19,50 euro, attribuendo questa valutazione all’annuncio del buyback fino a 3,5 miliardi di euro. Anche Akros si allinea a questa visione positiva, assegnando al titolo Eni un giudizio di “acquisto” con un target price di 18,50 euro. Nel panorama degli analisti, Barclays valuta Eni come “overweight”, con un prezzo obiettivo fissato a 19 euro.
Negli ultimi giorni, Eni ha dovuto confrontarsi con indiscrezioni di stampa riguardanti la possibile vendita dell’agenzia stampa Agi di sua proprietà, smentite categoricamente dalla società energetica. Un portavoce del gruppo ha chiarito che, nonostante l’attenzione mediatica su questa possibile cessione, Eni non ha ricevuto altre manifestazioni di interesse alternative a quella attualmente in valutazione. La decisione di valutare nuove proposte è stata ribadita, ma si sottolinea che questa rimane non sollecitata e non esclusiva.
Eni conferma la sua apertura a valutare seriamente nuove offerte, mantenendo al contempo la volontà di uscire da attività considerate anomale dagli investitori e dal mercato. Questo impegno è in linea con la strategia già adottata da diversi anni, che ha comportato valutazioni di molteplici manifestazioni di interesse, sebbene finora non concretizzatesi.
Eni: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Con la rottura del lato superiore del banner correttivo disegnato dai massimi di novembre, a 15,30 circa, Eni ha riattivato l’uptrend in atto dai minimi del 2023. Se il prezzo riuscisse a salire oltre 15,60-15,80 si aprirebbero ulteriori spazi di crescita in direzione di target a 16 e 16,70 euro almeno. Discese sotto 15,30 potrebbero invece mettere nel mirino i supporti critici in area 15,00.
Per operare long su Eni potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HC78P17. Il certificato ha come sottostante Eni e presenta una barriera distante attualmente il 18,66%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HC9AZ14, avente una barriera distante il 15,20% come sottostante Eni.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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