La concorrenza per l’acquisto di GNL è visibile nel mercato di oggi, con i prezzi di riferimento europei che sono recentemente saliti a un massimo di quasi sei mesi sopra i 37 euro per megawattora.
Negli ultimi anni, l’Europa ha subito un notevole cambiamento nella sua dipendenza energetica, spostandosi dal gas russo al gas naturale liquefatto (LNG). Questa transizione è stata accelerata dalle sanzioni imposte alla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina nel 2022, una mossa che ha messo in evidenza la vulnerabilità europea in termini di approvvigionamento energetico.
La Russia, che era il principale fornitore di gas per il continente, ha visto il suo ruolo ridimensionato drasticamente. Sebbene inizialmente l’Europa mostrasse una certa fiducia nell’avere alternative valide, come il LNG, questo cambio ha introdotto una nuova dipendenza. A differenza del gas russo, fornito principalmente attraverso gasdotti, il LNG arriva per via marittima e comporta una competizione molto più intensa sul mercato globale.
Nel 2022, con l’arrivo dei primi trasportatori di LNG dagli Stati Uniti nei porti europei, molti leader nazionali e dell’UE hanno esultato per aver apparentemente superato la dipendenza dal gas russo senza effetti avversi. Tuttavia, poco dopo, il presidente francese Emmanuel Macron ha criticato gli Stati Uniti per il prezzo elevato del loro gas liquefatto, portando alla luce una questione che molti preferivano evitare: il costo. [...]
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