Raccogliere dati per conoscere le persone è importante, ne abbiamo parlato con Chiara Bacilieri Head of Data di Lifeed.
In questa intervista con Chiara Bacilieri abbiamo discusso della relazione tra psicologia e marketing. Chiara ha studiato psicologia sociale delle organizzazioni presso l’Università Cattolica di Milano, la sua formazione le ha poi permesso di unire la psicologia alla tecnologia. Ci ha raccontato della realtà lavorativa presso la quale lavora, Lifeed: l’azienda che ha ideato il Life Based Learning, il metodo di apprendimento che sta rivoluzionando il mondo della formazione e del people development. Un mondo innovativo che raccoglie dati umani per personalizzare la comunicazione.
Conoscere i propri dipendenti e migliorare il benessere personale e dell’azienda è possibile. Ne abbiamo parlato con Chiara Bacilieri che, dopo aver studiato psicologia sociale delle organizzazioni presso l’Università Cattolica di Milano, è riuscita a unire tecnologia e psicologia e al momento lavora presso «Lifeed», azienda che ha ideato il Life Based Learning, il metodo di apprendimento che sta rivoluzionando il mondo della formazione e del people development, un metodo innovativo che raccoglie dati umani per personalizzare la comunicazione.
Come Head of Data dell’azienda si occupa di aiutare le organizzazioni a conoscere i propri collaboratori a tutto tondo: come persone e non solo come dipendenti, tenendo conto dei bisogni così come dei talenti che esprimono in tutti i momenti di vita, con l’obiettivo di migliorare il benessere, aumentare l’engagement e favorire la crescita di ogni individuo.
La formazione è molto importante e ci sono ancora tantissimi pregiudizi culturali relativi, per esempio, alle facoltà umanistiche quando in verità permettono di sviluppare molte competenze collaterali e soft skills che sono poi utili nella vita quotidiana professionale e non. Per essere un buon leader, bisogna avere competenze trasversali e le competenze soft mettono in luce le caratteristiche vincenti delle persone.
Chiara si definisce specialista “generalista” e ci racconta di come la sua formazione sia stata molto d’aiuto sotto questo aspetto. Difatti il suo corso di studi le ha permesso di cogliere diversi punti di vista e l’ha allenata a promuovere la diversità. Non ha mai avuto le idee chiare su quello che volesse effettivamente fare, ma ha sempre desiderato far emergere idee nuove. Il suo grande desiderio è sempre stato quello di voler innovare un settore e al contempo fare ciò che più amava.
Il lavoro, secondo Chiara, deve essere divertente e deve essere qualcosa che ci piace e appassiona. Ogni ragazzo deve scegliere qualcosa che lo diverta, ricercando però al contempo un ambiente professionale che lo faccia sentire utile. Per lei è molto importante l’ambiente. È necessario trovare un ambiente che permetta di poter lavorare in serenità e che al contempo vada nella direzione dell’impatto che si sta cercando. Chiara ci ricorda che non bisogna aver paura di cambiare strada, se ciò che stiamo facendo non ci definisce più, è bene cambiare.
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