Sono giorni decisivi per l’Italia, soprattutto in sede europea. MES sì o no? Questa è la domanda che scuote la politica del nostro Paese. E la risposta sembra unanime: il no unisce addirittura due nemici: Conte e Salvini.
La riunione dell’Eurogruppo di martedì 7 aprile sembra un appuntamento spartiacque per il nostro Paese: cosa ne sarà dell’Italia colpita dal coronavirus dopo tale incontro?
Il nodo è uno solo: l’uso del MES come strumento europeo per sostenere i Paesi più colpiti dalla crisi economica. Come, appunto, l’Italia.
Il fronte del no nei confronti del Meccanismo Europeo di Stabilità pare oggi l’unico punto di unione tra maggioranza e opposizione in questo periodo così difficile anche a livello politico.
Giuseppe Conte e Matteo Salvini, nemici ormai dichiarati dopo la crisi di Governo di agosto scorso ad opera della Lega, potrebbero trovare terreno comune in questa sfida a Bruxelles.
Le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio e del leader del Carroccio su coronavirus e MES lo dimostrano.
Conte insiste: “No al MES, sì agli Eurobond”
Lo ha ripetuto a chiare lettere Conte durante la conferenza stampa di stasera sulla presentazione del decreto per la liquidità delle imprese:
“MES no, Eurobond sì. Il MES è inadeguato, gli Eurobond sono una soluzione, una risposta seria e adeguata.”
Nonostante le voci che arrivano da Bruxelles lascino intendere proprio il contrario, ovvero una decisione verso il Meccanismo Europeo di Stabilità per dare sostegno al nostro Paese, con tanto di accordo tra Germania e Francia, il Presidente del Consiglio non vuole arrendersi.
Lo aveva spiegato anche qualche giorno fa, in una sorta di appello ai tedeschi, che i bond europei non avrebbero danneggiato i conti a Berlino.
Il tono di Conte resta conciliante verso una soluzione comune presso l’Eurogruppo. Lui stesso ha voluto ricordare nuovamente stasera che il periodo del coronavirus e la sfida lanciata all’interno dell’UE hanno una portata storica.
La sua posizione contraria al MES, comunque, appare ferma e decisa, proprio come quella di Salvini.
Salvini minaccia: se MES, sfiducia al Governo
La battaglia personale di Salvini - e anche di Giorgia Meloni - contro il MES è iniziata in tempi non sospetti, quando la crisi nera del coronavirus non era nemmeno una lontana previsione.
Oggi più che mai il leader della Lega resta convinto che occorre mantenere la voce grossa a Bruxelles contro questo strumento che vorrebbe essere usato proprio per arginare le difficoltà economiche italiane.
Il messaggio - l’ennesimo - Salvini lo ha rilanciato da Facebook:
“Altro che «condizionalità»...Il MES è una TRUFFA e fa rima con fregatura, rapina e furto. Possono mettere tutti gli aggettivi che vogliono: light, leggero, simpatico, carino, ma chiunque parli in Europa o, peggio, al governo in Italia di Mes fa il male dei nostri figli. Punto.”
La condizionalità di cui parla il senatore fa riferimento anche alle ultime dichiarazioni di Gentiloni. Il commissario europeo ha parlato di una possibile accettazione del MES solo con nuove condizioni, che facciano diventare lo strumento un qualcosa di “completamente diverso”.
In questo caso, Conte cosa dirà all’Eurogruppo? Il tono di Salvini resta aspro e polemico. Il no al MES unisce, ai tempi del coronavirus, i due politici italiani. La posizione resterà la stessa anche dopo le decisioni di domani, 7 aprile?
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