Prelievo automatico dal conto corrente per pagare le tasse: l’idea allo studio del MEF

Rosaria Imparato

29/07/2020

Prelievo automatico e diretto dal conto corrente delle partite IVA per pagare le tasse: ecco qual è l’idea allo studio del MEF per la riforma fiscale, e quali sono le perplessità dei professionisti a riguardo.

Prelievo automatico dal conto corrente per pagare le tasse: l’idea allo studio del MEF

Prelievo automatico dal conto corrente per pagare le tasse: la riforma del Fisco potrebbe sconvolgere il sistema per le partite IVA.

Da un lato, le partite IVA pagherebbero le tasse basandosi sul principio di cassa, quindi dicendo definitivamente addio ai saldi e acconti. Dall’altro lato, però, il sistema si baserebbe sul prelievo diretto e automatico dai conti correnti.

A confermarlo è stato il ministro dell’Economia Gualtieri durante l’audizione in Senato del 28 luglio 2020, oltre a ripetere l’intenzione di permettere il pagamento delle tasse sospese di marzo, aprile e maggio fino al 2021.

La direzione presa dal MEF quindi è quella di procedere verso una riscrittura del calendario fiscale: non mancano, però, le perplessità dei professionisti.

Prelievo automatico dal conto corrente per pagare le tasse: l’idea allo studio del MEF

I prossimi giorni (e mesi) saranno di fuoco per il MEF, vista la scrittura del decreto Agosto per cui è stato richiesto un ulteriore scostamento di bilancio di 25 miliardi. Ma il lavoro non è finito qui: ci si sta dedicando anche alla riforma del Fisco, che farà parte della prossima legge di bilancio.

Tra i tasselli fondamentali della riforma fiscale c’è il cambiamento della tassazione per le partite IVA: non più con saldi e acconti, ma col principio di cassa, ovvero basandosi sui guadagni effettivi.

Ha spiegato il ministro Gualtieri durante l’audizione in Senato del 28 luglio 2020:

“Stiamo ragionando su una riscrittura sostanziale del calendario dei versamenti fiscali che superi il meccanismo degli acconti e dei saldi, per andare verso un sistema basato sulla certezza dei tempi degli adempimenti e su una diluizione nel corso dell’anno degli importi da versare, calcolati in base a quanto effettivamente incassato.”

Gli importi dovuti potrebbero essere prelevati direttamente dai conti correnti delle partite IVA e dei lavoratori autonomi. La proposta, per ora, prevede un sistema di tasse mensili (o trimestrali), il cui pagamento avverrebbe in automatico, già comprensivo di compensazioni e crediti.

Prelievo automatico dal conto corrente e pagamenti mensili: dubbi e perplessità

Se, da un lato, tutti gli operatori (nonché i contribuenti) sono d’accordo sulla necessità di riformare il Fisco, dall’altro lato la proposta di Ruffini sposata dal MEF lascia perplessi molti professionisti.

Dario Stevanato, professore ordinario di diritto tributario all’Università di Trieste, intervistato dal Fatto Quotidiano ha parlato dei propri dubbi sulla tassazione mensile sulla base di incassi e spese effettivi:

“Il meccanismo non è chiaro. Si parla di “cash flow tax” e questo fa pensare a un cambiamento delle regole di determinazione del reddito di impresa che oggi vanno secondo il principio di competenza, cioè in base alla maturazione dei componenti economici, per passare a un regime di cassa. Ma non penso volesse dire questo perché lo riferisce anche ai lavoratori autonomi, che già oggi hanno il regime di cassa: cioè sono tassati sulla base della differenza tra spese e incassi effettivi.”

Il problema, però, è che l’Irpef si applica sul reddito annuo, che un autonomo conosce solo alla mezzanotte del 31 dicembre. Se si dovesse registrare una perdita a fine anno rispunterebbe il rimborso, che invece si vorrebbe eliminare. In più, continua Stevanato, “si presuppone un monitoraggio continuo sulle entrate e uscite dai conti degli italiani”.

Anche per i commercialisti abbandonare il meccanismo dei due acconti annuali per passare al conteggio degli acconti 12 volte su base mensile non assume i contorni di “semplificazione”, almeno non considerando il complesso sistema di determinazione dei redditi per le partite IVA attualmente vigente.

Sulla riforma fiscale in avvio dal 2021 si sono ad oggi susseguiti soltanto annunci, e per un’analisi delle novità in campo bisognerà quindi attendere informazioni più concrete.

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