Contratti a chiamata e NASpI sono compatibili?

Redazione Lavoro

26 Marzo 2025 - 09:39

C’è compatibilità tra un lavoro con contratto a chiamata e la percezione della NASpI? Tutte le regole da sapere per non perdere il sussidio.

Contratti a chiamata e NASpI sono compatibili?

C’è compatibilità tra i contratti a chiamata e l’indennità NASpI? Per chi è beneficiario del sussidio di disoccupazione è fondamentale rispondere a questa domanda, poiché potrebbe trovarsi in difficoltà dinanzi un’offerta di lavoro intermittente.

In generale, possiamo già anticipare che la risposta è affermativa e quindi le due condizioni sono compatibili, rispettando determinati requisiti.

Da specificare che il contratto di lavoro a chiamata, detto anche lavoro intermittente o job on call è una particolare tipologia di rapporto in cui il dipendente si rende disponibile a svolgere una determinata prestazione in favore del datore di lavoro, il quale può avvalersene in maniera discontinua.

Nel caso si presenti questa possibilità lavorativa al disoccupato che riceve l’assegno NASpI, quindi, è possibile mantenere sussidio e accettare l’impiego.

Nel 2025 il contratto a chiamata (o intermittente) è ancora compatibile con l’indennità di disoccupazione, ma è fondamentale rispettare determinate condizioni e obblighi di comunicazione. Tutti i dettagli da sapere.

Contratti a chiamata e NASpI sono compatibili: tutti i requisiti

Il contratto a chiamata (o intermittente) è compatibile con l’indennità di disoccupazione NASpI, ma è fondamentale rispettare determinate condizioni di reddito percepito e obblighi di comunicazione.​

Se ricevi l’indennità NASpI e inizi un lavoro a chiamata:

  • senza obbligo di risposta alla chiamata: l’erogazione della NASpI viene sospesa solo per le giornate in cui effettivamente lavori. Nei periodi in cui non vieni chiamato, continui a ricevere l’indennità; ​
  • con obbligo di risposta alla chiamata: puoi mantenere la NASpI se il reddito annuo previsto da questo lavoro non supera gli 8.500 euro. È essenziale comunicare all’INPS il reddito annuo presunto entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, utilizzando il servizio NASpI-COM. In questo caso, l’importo della NASpI verrà ridotto dell’80% del reddito previsto

Attenzione, quindi, a specificare il tipo di lavoro intermittente: con obbligo di risposta, il lavoratore deve rispondere sempre, salvo casi giustificati, e riceve l’indennità di disponibilità. Senza obbligo di risposta: Il lavoratore può scegliere se accettare o meno la chiamata senza conseguenze e non riceve l’indennità di disponibilità.

NASpI e lavori compatibili

In generale, la NASpI è compatibile con alcuni tipi di lavoro, ma è importante rispettare determinate condizioni per non perdere l’indennità o subire riduzioni dell’importo.

Di seguito, i principali casi di compatibilità tra NASpI e attività lavorativa nel 2025:

  • Lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato: compatibile se il reddito annuo non supera gli 8.500 euro;
  • Lavoro autonomo: compatibile se il reddito annuo derivante dall’attività autonoma non supera i 4.800 euro lordi;
  • Lavoro occasionale: compatibile con reddito annuo non superiore ai 5.000 euro;
  • Attività d’impresa: compatibile se il reddito non supera i 5.500 euro e se l’attività è marginale o non prevalente

Da evidenziare in ogni caso che la comunicazione all’INPS del proprio reddito e dei cambiamenti della condizione di disoccupazione o lavorativa è spesso obbligatoria e requisito fondamentale per accedere all’indennità.

Argomenti

# INPS
# Naspi

Iscriviti a Money.it