Cosa sono e come funzionano i bond aziendali, chiamati anche corporate bond: ecco definizione, rischi e caratteristiche finanziarie.
Le obbligazioni aziendali, conosciute anche come corporate bond, rappresentano uno dei cardini dei mercati finanziari mondiali. Sono strumenti emessi da aziende private, come banche o imprese industriali, per finanziare e espandere le proprie operazioni.
Quando si investe in corporate bond, si diventa creditori dell’azienda emittente. Alla scadenza, si ha diritto a ricevere il capitale inizialmente investito, oltre agli interessi come remunerazione. Tuttavia, la solidità di queste obbligazioni è strettamente legata alla capacità dell’azienda di mantenere la redditività nel tempo.
Queste obbligazioni offrono opportunità di rendimento interessanti, ma presentano anche rischi significativi. Il rischio di credito, il rischio di tasso d’interesse, il rischio valutario e il rischio di liquidità sono solo alcune delle sfide che gli investitori devono affrontare.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio il funzionamento delle obbligazioni aziendali, analizzando i diversi rischi associati e offrendo consigli pratici su come gestirli per massimizzare il proprio potenziale di guadagno.
Cosa sono i corporate bond: la definizione delle obbligazioni aziendali
I corporate bond, noti anche come obbligazioni aziendali, societarie o private, sono strumenti finanziari emessi da società private, come banche o imprese industriali, per raccogliere capitali necessari ad ampliare o diversificare le loro attività.
Quando un investitore acquista un’obbligazione corporate, diventa creditore dell’azienda emittente e, alla scadenza del titolo, ha il diritto di ricevere il capitale inizialmente investito, maggiorato di interessi come remunerazione per il proprio impiego. La capacità di un’impresa di ripagare queste obbligazioni dipende dalla sua abilità nel generare ricavi e mantenere la redditività.
Le obbligazioni corporate sono considerate più rischiose rispetto ai titoli governativi, motivo per cui offrono tassi d’interesse più elevati per compensare questo rischio. Tuttavia, sono meno rischiose rispetto alle azioni, poiché le aziende devono ripagare i propri debiti, inclusi i bond, prima di distribuire utili agli azionisti. Nei mercati finanziari sviluppati, i corporate bond sono una delle principali fonti di liquidità per le imprese, spesso preferiti ai prestiti bancari per evitare la diluizione dell’azionariato.
Come funzionano le obbligazioni societarie e come si classificano
Le obbligazioni societarie rappresentano uno strumento di debito mediante il quale le aziende raccolgono capitali. Quando un investitore acquista un’obbligazione societaria, presta denaro all’impresa emittente e, in cambio, riceve interessi periodici e il rimborso del capitale a scadenza. Questi titoli possono essere classificati in base a vari criteri, ognuno dei quali comporta diverse caratteristiche e livelli di rischio.
Classificazione in base alla struttura del cash flow
Le obbligazioni societarie possono essere classificate in base alla struttura del flusso di cassa:
- Zero Coupon: queste obbligazioni non pagano interessi periodici ma vengono emesse a un prezzo inferiore rispetto al valore nominale e rimborsate a valore pieno alla scadenza;
- A tasso fisso: offrono un tasso d’interesse costante per tutta la durata del titolo;
- A tasso variabile: il tasso d’interesse può variare in base a parametri specifici, come l’andamento di un indice di riferimento.
Classificazione in base alla tipologia
Le obbligazioni societarie si distinguono anche per la loro tipologia:
- Plain Vanilla: sono le obbligazioni tradizionali con condizioni standard;
- Strutturate: il rimborso o la remunerazione sono legati all’andamento di altre attività finanziarie, come le obbligazioni convertibili;
- Subordinate: questi titoli vengono rimborsati solo dopo che sono stati soddisfatti tutti gli altri debiti senior dell’azienda.
Classificazione in base al rating
Il rating delle obbligazioni indica il rischio di credito associato:
- Investment grade: considerate meno rischiose, offrono tassi d’interesse più bassi;
- High Yield: note anche come obbligazioni spazzatura, sono più rischiose e quindi offrono tassi d’interesse più elevati;
- Senza rating: obbligazioni non valutate dalle agenzie di rating, il che le rende più difficili da valutare in termini di rischio.
Classificazione in base alla tipologia di emittente
Le obbligazioni possono essere emesse da diversi tipi di aziende:
- Finanziarie: emesse da banche e istituzioni di credito;
- Industriali: emesse da società operanti nei vari settori produttivi.
Corporate bond: quali sono i rischi?
Investire in obbligazioni societarie comporta diversi tipi di rischi che gli investitori devono considerare attentamente. Tra i principali rischi troviamo il rischio di credito, il rischio di tasso d’interesse, il rischio valutario e il rischio di liquidità. Ognuno di questi può influenzare significativamente il rendimento e la sicurezza dell’investimento.
Rischio di credito
Il rischio di credito è la possibilità che l’emittente dell’obbligazione non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento. Le obbligazioni societarie vengono valutate in base alla bontà creditizia dell’emittente da agenzie di rating indipendenti come Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. Queste agenzie emettono giudizi sintetici sotto forma di lettere e/o numeri, indicando la capacità dell’emittente di rimborsare il debito. Le obbligazioni con rating elevato sono classificate come “Investment Grade” e sono considerate meno rischiose, mentre quelle con rating inferiore sono definite “High Yield” o “obbligazioni spazzatura” e sono più rischiose.
I rating influenzano notevolmente il mercato e le decisioni degli investitori, poiché forniscono un’indicazione della stabilità e affidabilità dell’emittente. Le agenzie possono anche modificare i loro giudizi: un miglioramento del rating è noto come upgrading, mentre un peggioramento è detto downgrading. Le società con rating elevato trovano più facilmente capitali a costi inferiori rispetto a quelle con valutazioni peggiori. Tuttavia, investire in obbligazioni con rating inferiore può essere conveniente per alcuni investitori, a seconda del loro profilo di rischio e delle conoscenze finanziarie.
Il rischio di credito può anche variare in base alle condizioni economiche: durante le fasi di espansione economica, il rischio è generalmente limitato, mentre nelle fasi di recessione tende ad aumentare. Un’altra misura del rischio di credito è rappresentata dai credit spread, ossia la differenza tra il tasso di interesse di un titolo poco rischioso (ad esempio, un corporate investment grade) e uno più rischioso (ad esempio, un “corporate high yield”) con caratteristiche analoghe in termini di scadenza e liquidità. In periodi di rallentamento economico, i credit spread tendono ad allargarsi, aumentando il differenziale di rendimento richiesto tra titoli più e meno rischiosi, mentre si restringono in periodi di crescita economica.
Per mitigare il rischio di credito, è consigliabile diversificare il portafoglio. Gli investitori più esperti possono utilizzare strumenti come i credit derivatives, tra cui i credit default swap, per proteggersi da questo rischio.
Rischio di tasso d’interesse
Le obbligazioni sono sensibili alle variazioni nei tassi di interesse, in particolare quelle a tasso fisso. La correlazione tra tassi e rendimento è inversa: un aumento dei tassi di interesse provoca una diminuzione del valore delle obbligazioni, poiché i nuovi titoli emessi offriranno tassi più alti. Questo comporta due effetti: l’effetto reinvestimento, positivo, che permette di reinvestire la liquidità a tassi più elevati, e l’effetto prezzo, negativo, che vede il valore dei titoli esistenti diminuire.
Una misura valida del rischio di tasso di un’obbligazione è la duration, che rappresenta la scadenza media ponderata dei flussi di cassa attesi per il titolo. Una duration elevata implica una maggiore sensibilità del prezzo del titolo alle variazioni dei tassi di interesse, mentre una duration bassa indica una minore volatilità del prezzo. Per proteggersi dal rischio di tasso, gli investitori possono utilizzare derivati come futures su tassi, opzioni e swap.
Rischio valutario
Il rischio valutario riguarda la possibilità che la valuta di denominazione dell’obbligazione si deprezzi rispetto alla valuta di riferimento dell’investitore. Questo rischio è particolarmente rilevante per gli investitori che acquistano obbligazioni emesse in valute diverse dalla propria.
Rischio di liquidità
Il rischio di liquidità è la possibilità di non poter vendere rapidamente un’obbligazione a un prezzo equo. Questo rischio aumenta con la durata del titolo e in periodi di incertezza economica, quando i mercati sono meno stabili. Le obbligazioni con bassa liquidità possono comportare difficoltà di vendita e richiedere sconti significativi per trovare un acquirente.
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