Analizziamo il rendimento, i pro e i contro dell’ultimo trentennale benchmark lanciato dal Tesoro lo scorso autunno e tanto seguito dal mercato
Ci sono bond che quasi nascono e muoiono nell’indifferenza del mercato, al netto degli interessi dei diretti interessati, vale a dire debitore e creditore.
Poi per il resto vengono poco o nulla seguiti, e lo si percepisce dall’analisi dei loro volumi scambiati sul mercato secondario. Altri, invece, gonfiano i book di ordini di acquisto e di vendita.
C’è chi vende per le ragioni più disparate (esigenze di liquidità, passaggio ad altro strumento, etc) e chi invece compra pensando che ne valga la pena. Ad esempio, conviene comprare il 1° aprile il BTP cedola 4,5% e rendimento a scadenza al 4,6%?
Il BTP a tasso fisso al 4,5% lordo annuo
Il riferimento è al BTP Tf 4,5% Ot53 emesso il 23/02/2023 e in scadenza il 1° ottobre del ’53. Si tratta dunque di un trentennale in origine, ma la cui vita residua è nel frattempo scesa a ‘soli’ 28,51 anni.
L’obbligazione ha codice ISIN IT0005534141 ed è regolarmente quotata sul MOT di Borsa Italiana (lotto minimo di acquisto: 1.0000 €). Gli interessi annui lordi riconosciuti sono del 4,5%, che tuttavia scendono al 3,9375% al netto della ritenuta fiscale del 12,50%. La date di stacco cedole sono quelle del 1° aprile, tra una manciata di ore, e del 1° ottobre fino al termine e con cadenza semestrale.
Pertanto, chi ad esempio decidesse di acquistarlo prima del 1° aprile sopporterebbe il controvalore sottoscritto, le commissioni di acquisto e anche il ricco rateo finora maturato. Al momento esso è del 2,201% su un tasso semestrale del 2,25%.
Da mercoledì 2 aprile, invece, l’esborso sarà “più leggero” per via del rateo che il giorno prima si è nel frattempo azzerato. A proposito di Fisco, ricordiamo che al pari dei titoli similari l’imposta di bollo è del 2X1.000 (su base annua) sul valore complessivo degli investimenti. Invece le spese di gestione del prodotto, cioè il dossier titoli e le commissioni di compravendita, dipendono dalle condizioni economiche poste dalla propria banca.
Lo storico dei prezzi tra massimi e minimi di periodo
Ora però va detto che grazie al recente rialzo dei rendimenti sull’obbligazionario il Btp Tf 4,5% Ot53 offre un ritorno effettivo a scadenza superiore al nominale. Al tempo dell’articolo questo extra rendimento non è abissale, ma in passato è stato decisamente più ricco. Procediamo con ordine.
Stamane il titolo prezza 99,26 centesimi, poco sotto la pari, per un rendimento effettivo lordo e netto a scadenza del 4,6% e 4,02% (dati Borsa Italiana). Ma come si è comportato finora il titolo sul secondario?
Dall’emissione fino ad agosto del ’23 i corsi sono oscillati grosso modo tra i 96 e i 103 centesimi.
Poi sono sprofondati fino al minimo (ad oggi assoluto) di 86,33 a ottobre di quell’anno, salvo poi recuperare quota 100 in poco tempo e dopo 2 mesi ha segnato un massimo a 107. Poi da allora il bond si è quasi sempre mosso sopra la pari, con estremi posti a quasi 98 in basso e 113 in alto (dicembre 2024).
Conviene comprare il 1° aprile il BTP cedola 4,5% e rendimento a scadenza al 4,6%?
Dunque, i corsi potrebbero ancora continuare a scendere, a beneficio dei futuri rendimenti, oppure tornare a salire a beneficio dei prezzi sul MOT. Una cosa è certa: approcciare a titoli similari presuppone adeguata, ed elevata, propensione al rischio. La duration modificata del bond è infatti del 15,2, per cui da qui al 2053 non mancheranno profonde oscillazioni dei corsi, sia al rialzo che al ribasso. Sulla carta si tratterebbe di un bond “perfetto” per gli esperti in trading su bond sovrani.
Per il cassettista di lunghissimo corso, invece, l’obbligazione avrebbe le carte in regola per proteggere il capitale dall’inflazione e generare un ritorno reale positivo. In più c’è che al momento lo si acquista anche a leggero sconto sul valore finale di rimborso. Infine ricordiamo che sui titoli di Stato non si applicano le imposte di successione, al pari dei buoni fruttiferi, con tutte le conseguenti valutazioni del caso.
E per chi invece volesse mixare una strategia intermedia tra lo speculatore e il cassettista? In tal caso non resta che individuare un buon timing e prezzo di ingresso e attendere che passi la tempesta sul comparto obbligazionario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA