Cos’è l’hash rate di Bitcoin e criptovalute?

C. G.

06/05/2020

Cos’è l’hash rate, qual è il significato del termine strettamente correlato a Bitcoin e criptovalute?

Cos’è l’hash rate di Bitcoin e criptovalute?

Cos’è l’hash rate del Bitcoin, qual è il significato del termine e perché è così importante quando si parla di criptovalute?

Il concetto è strettamente legato a quello di mining, ossia all’estrazione, o meglio creazione, di nuova moneta virtuale.

Esso è tornato sulla bocca di tutti con l’arrivo dell’halving del Bitcoin, operazione che potrebbe verificarsi da un momento all’altro nei prossimi giorni e che ha portato inevitabilmente a fare i conti con i vari elementi del mercato, fra cui appunto l’hash rate.

Cos’è l’hash rate? Il significato

L’hash rate non è altro che una semplice unità di misura, la quale ci permette di capire qual è la potenza di elaborazione della rete Bitcoin. Un hash rate di 10 Th/s, indica che il network è in grado di realizzare un trilione di calcoli al secondo.

Nella creazione di BTC ogni miner utilizza un hardware diverso al quale corrisponde una particolare velocità di calcolo. Più quest’ultima è elevata più in fretta il miner riesce a inviare l’input corretto e a estrarre Bitcoin.

Al termine delle operazioni il miner ottiene una ricompensa (attualmente equivalente a 12,5 BTC) la stessa che viene dimezzata negli anni durante le operazioni di halving.

L’hashate è una metrica di sicurezza chiave. Maggiore è il potere di hashing nella rete, maggiore è la sua sicurezza e la sua resistenza generale agli attacchi. I suoi valori giornalieri possono aumentare o diminuire visto che anche con una potenza costante il numero di blocchi estratti può variare.

A chi si chiede cos’è l’hash rate potremmo dunque rispondere definendolo semplicemente come una misura della velocità e della sicurezza della rete.

Hash rate e Bitcoin halving

L’hash rate è un indicatore da monitorare nei periodi di halving. Un dato elevato indica un maggiore computing power nella rete o, in altre parole, una maggiore partecipazione dei miner.

Nei primi due “dimezzamenti” avvenuti rispettivamente nel 2012 e nel 2016, l’hash rate del Bitcoin ha messo in luce un andamento simile a quello del prezzo. Quando quest’ultimo è salito, anche l’indicatore ha imboccato la via del rialzo.

Quale correlazione con il prezzo?

Nel corso degli anni, molti osservatori hanno tentato di mettere in luce il legame tra l’hash rate e il prezzo del Bitcoin. D’altronde, quanto a metà del 2018 la criprovaluta ha perso quota allontanandosi con vigore dai massimi storici di qualche mese prima, anche l’indicatore si è contratto.

A gennaio 2019, invece, quest’ultimo è tornato a salire e tre mesi dopo il BTCUSD ha iniziato a macinare guadagni riportandosi ben oltre i $10.000.

Una volta capito cos’è l’hash rate vale comunque la pena di ricordare che esso non si riferisce soltanto al Bitcoin, ma riguarda in generale l’intero comparto criptovalute.

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