Cosa hanno fatto Donzelli e Delmastro e perché ci sono così tante polemiche

Alessandro Nuzzo

04/02/2023

Nelle ultime ore si sono accese aspre polemiche nei confronti dei due deputati FdI soprattutto dopo le dichiarazioni di Donzelli alla Camera legate al caso Cospito.

Cosa hanno fatto Donzelli e Delmastro e perché ci sono così tante polemiche

Alfredo Cospito è in sciopero della fame ormai da oltre 100 giorni. Le sue condizioni di salute starebbero peggiorando di ora in ora e avrebbe già perso oltre 45 chili. Ma non intende fermarsi e la sua protesta contro il regime di 41bis inflittogli per i rapporti che continuava ad intrattenere all’esterno del carcere con gli ambienti anarchici cui è legato, prosegue.

Ma non è solo in questa battaglia iniziata contro le istituzioni dello Stato perché all’esterno iniziano a manifestarsi particolari turbolenze negli ambienti anarchici di tutta Europa. Si è iniziati con piccole dimostrazioni nei confronti di ambasciate italiane situate all’estero, come quelle in Grecia, Germania e Spagna, si sta proseguendo con cortei, inviti a revocare il 41bis e minacce sempre maggiori verso gli uomini delle istituzioni. Il governo guarda attentamente a questa situazione ribadendo il principio della fermezza con «lo Stato che non tratta» - come detto dalla premier Giorgia Meloni.

Intanto però il livello d’allerta verso uomini e strutture delle istituzioni è cresciuto e non è escluso che nei prossimi giorni figure dello Stato legate in passato o attualmente al caso Cospito possano finire sotto scorta. Sono inoltre state già impartite una serie di raccomandazioni, come quelle sull’apertura di eventuali plichi e buste, oltre a una serie di luoghi sensibili da tenere sotto stretta osservazione.

Entro il 12 febbraio il ministro della Giustizia Carlo Nordio dovrà decidere in merito all’istanza di revoca del 41 bis presentata dal legale di Cospito, ma non è detto lo faccia. In caso di esito negativo per Cospito non resta che la pronuncia della Cassazione anticipata al 24 febbraio. Ma negli ultimi giorni lo scontro si è spostato anche alla Camera tra la coalizione di centrodestra al Governo e il Pd. Tutto è iniziato con le parole dure pronunciate dal deputato e vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli che hanno fatto irritare tutto il mondo della sinistra. In ballo anche presunte carte riservate passategli dal collega deputato Andrea Delmastro.

Chi è e cosa ha fatto Donzelli

Giovanni Donzelli è un deputato di Fratelli D’Italia e vicepresidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che si occupa di controllare l’operato dei servizi segreti italiani, ndr). Alcuni giorni fa è intervenuto alla Camera sul caso Cospito e le sue parole contro la sinistra hanno scatenato una bufera. Donzelli ha definito l’anarchico «influencer del 41 bis» ed ha accusato la sinistra di «stare con i terroristi» riferendosi alla visita del 12 gennaio di quattro deputati dem a Cospito e l’atteggiamento del partito di minor fermezza dinnanzi alla conferma del 41 bis.

Il deputato nell’attaccare la sinistra ha citato colloqui in carcere avvenuti tra Cospito e boss della mafia. Le prove di questi colloqui secondo il Pd sarebbero in alcune intercettazioni trascritte in documenti riservati e non a disposizione dei parlamentari. Per questo il Partito Democratico ha chiesto le dimissioni di Donzelli e la costituzione del giurì d’onore.

Chi è e cosa ha fatto Delmastro

Protagonista in questa vicenda è anche il deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove. È lui che ha riferito a Donzelli le informazioni riservate in sua conoscenza sui rapporto tra Cospito e boss mafiosi. I due dividono l’appartamento a Roma ed è probabile che le informazioni siano state date a Donzelli nel corso di una loro conversazione privata. Delmastro infatti nega di aver ceduto documenti riservati al collega ma ha ammesso di avergliele riferite così come lo avrebbe fatto a chiunque parlamentare gliele avesse chieste, in quanto secondo lui non si tratta di informazioni riservate.

Proprio per questo suo coinvolgimento nella vicenda, il Pd ha chiesto le dimissioni anche per lui.

Ragioni delle polemiche

Il fulcro della polemica sono le parole dure pronunciate alla Camera da parte di Donzelli che ha accusato la sinistra di «stare con i terroristi». A lanciare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato poi anche il collega Delmastro che intervenendo ieri ha detto: «I quattro deputati del Pd hanno qualcosa da nascondere. Devono spiegare l’inchino ai mafiosi, l’aver accettato di parlare con loro».

Per le parole molto dure dette da Donzelli, il Partito Democratico ha chiesto la costituzione del giurì d’onore che dovrà valutare se le affermazioni del deputato Fdi siano diffamatorie o siano tutelato dal diritto di critica. Il giurì d’onore si dovrà pronunciare entro il 10 marzo e sarà presieduto da Sergio Costa del M5S.

Quali sono queste frasi incriminate? Donzelli nel discorso su Cospito alla Camera ha parlato di intercettazioni che vedrebbero l’anarchico parlare in carcere con boss mafiosi. «Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere» - è stato il suo esordio nel discorso alla Camera.

«Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei Casalesi diceva, incontrando Cospito: ‘Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato’, che sarebbe l’abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: ‘Dev’essere una lotta contro il 41 bis, per me siamo tutti uguali’. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi» - il fulcro del suo discorso.

Parole dure e ritenute inaccettabili dal Pd che hanno denunciato il fatto che queste informazioni sulle intercettazioni erano sconosciute e riservate. Donzelli ha ammesso di averle ricevute dal collega e coinquilino Delmastro che di conseguenza ha confermato. I due però si sono difesi dicendo che queste informazioni non erano inserite in carte secretate.

Cosa può succedere adesso

La premier Giorgia Meloni al momento non si è pronunciata sulla vicenda non prendendo né le difese né le distanze verso i due esponenti del suo partito. Ha invitato però tutti ad abbassare i toni segnalando una minaccia reale per il nostro paese con «lo Stato che è sotto attacco dell’ambiente anarchico che chiede la rimozione di un istituto fondamentale con il carcere duro» - ha detto da Berlino dove si trova in visita.

Se si accertasse che le carte sulle intercettazioni fossero riservate, per i due deputati potrebbero scattare provvedimenti, comprese le dimissioni dal Copasir per Donzelli e da sottosegretario per Delmastro. Donzelli è inoltre già finito sotto scorta, per Delmastro sono state attivate misure di sicurezza provvisorie con un’auto blindata e la presenza di agenti.

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