Cosa sono le opzioni? Guida completa

Claudia Cervi

5 Aprile 2023 - 17:55

Guida completa alle opzioni: cosa sono, come funzionano e quali sono i vantaggi legati alla sottoscrizione di questi celebri strumenti derivati.

Cosa sono le opzioni? Guida completa

Le opzioni sono strumenti finanziari derivati, ossia il loro valore dipende dal valore di un altro strumento finanziario, noto come bene sottostante. Le opzioni sono tra gli strumenti finanziari più complessi, ma anche più versatili, disponibili sui mercati mondiali.

Le opzioni sono spesso utilizzate come strumenti di copertura contro le fluttuazioni del prezzo del bene sottostante. Ad esempio, un pastificio potrebbe utilizzare le opzioni per proteggersi dalle variazioni del prezzo del grano in futuro. Acquistando un’opzione call, il pastificio ha il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare un quantitativo di grano ad un prezzo prestabilito in una data futura. In questo modo, il pastificio si mette al riparo dalle possibili oscillazioni dei prezzi del grano, poiché sa che potrà acquistarlo ad un prezzo prefissato.

Le opzioni sono anche utilizzate come strumenti di speculazione, consentendo agli investitori di sfruttare le variazioni del prezzo del bene sottostante. Inoltre, le opzioni offrono la possibilità di generare reddito, ad esempio attraverso la vendita di opzioni coperte, in cui l’investitore possiede il bene sottostante e vende un’opzione call su di esso.

In questa guida completa, esploreremo il funzionamento delle opzioni e i vari elementi che le compongono, come il prezzo di esercizio, la scadenza e il premio. Inoltre, esamineremo i vantaggi e gli svantaggi delle opzioni e le diverse strategie di trading con le opzioni, come l’acquisto di opzioni call o put, la vendita di opzioni call o put, le combinazioni di opzioni e la copertura con opzioni. Infine, vedremo come le opzioni possono essere utilizzate nel contesto dell’investimento, sia per la copertura del rischio che per la speculazione e la generazione di reddito.

Cosa sono le opzioni

Le opzioni sono un strumento derivato che consente di acquistare o vendere un bene sottostante, senza però l’obbligo di farlo, in cambio del pagamento di un premio. L’operazione di acquisto o vendita avviene ad un prezzo prefissato, stabilito entro una data specifica.

Ecco quindi gli elementi che ci permettono di capire cosa sono le opzioni:

  • sottostante - Un qualsiasi titolo, indice, valuta, tasso d’interesse, materia prima o fondo di investimento che sia alla base dell’opzione;
  • premio - somma di denaro versata per sottoscrivere il contratto, non recuperabile;
  • diritto di acquisto o di vendita - in sede di sottoscrizione del contratto, si deciderà se vantare il diritto di acquisto o di vendita sul bene sottostante:
  • prezzo di esercizio (o strike price) - prezzo al quale avverrà lo scambio, definito alla sottoscrizione del contratto;
  • data stabilita - data entro e non oltre la quale il sottoscrivente potrà esercitare il diritto.

Un esempio concreto di opzione call è rappresentato dall’acquisto di una opzione call sulle azioni Tesla. Se ad esempio il prezzo di esercizio (o «strike price») dell’opzione call è pari a 200 dollari e la scadenza dell’opzione è fissata a tre mesi, l’opzione può essere acquistata al prezzo di 2,30 dollari. Attualmente, per comprare direttamente un’azione Tesla è necessario spendere 194,70 dollari.

Se tra tre mesi il prezzo delle azioni Tesla dovesse salire a 210 dollari, il possessore dell’opzione call potrebbe esercitare il diritto di acquistare 100 azioni Tesla al prezzo di 200 dollari, realizzando così un guadagno di 10 dollari per azione. Tuttavia, se il prezzo delle azioni dovesse rimanere sotto il prezzo di esercizio dell’opzione, l’acquisto dell’opzione non sarebbe conveniente e il possessore dell’opzione perderebbe il premio pagato per l’acquisto.

L’opzione call rappresenta quindi un’opportunità di investimento che permette di beneficiare di un potenziale aumento del prezzo del sottostante, nel nostro caso le azioni Tesla, senza dover investire direttamente sull’acquisto delle azioni stesse.

Le opzioni sono dunque un particolare strumento finanziario il cui valore dipende dal prezzo del bene sottostante. L’opzione in sé non rappresenta un’attività reale, ma piuttosto una forma di contratto. Il bene sottostante può essere qualsiasi cosa, come ad esempio un titolo, un’azione, un indice, una materia prima o una valuta.

Opzioni: a cosa servono?

Le opzioni possono essere utilizzate per diversi scopi, tra cui a fini di copertura o speculativi.

Copertura
Il mio fine sarà un fine di copertura se voglio assicurarmi il diritto di acquisto (o di vendita) di un bene e lo faccio perché temo che il prezzo possa variare con il tempo, portandomi a pagare una cifra più alta di quella che avrei assicurata sottoscrivendo l’opzione.

Per esempio, un’azienda che ha in programma di comprare grandi quantità di grano ma teme un rincaro del prezzo, sottoscriverà un’opzione che le darà il diritto di acquistare grano, entro una data futura, ad un prezzo stabilito.

Speculazione
Il mio fine sarà un fine speculativo se il mio interesse è quello di realizzare un profitto sulla base di aspettative di rialzo o di ribasso del prezzo del sottostante.

Per esempio, un investitore prevede un rialzo delle azioni X al di sopra dei €10, con la quotazione odierna ferma a €5. Sottoscriverà quindi un’opzione che gli darà il diritto di acquisto di un determinato numero di azioni X a, ad esempio, €6.

Se le aspettative si realizzeranno e il prezzo salirà a €10, l’investitore si ritroverà, entro la data stabilita, a poter acquistare le azioni X ad un prezzo decisamente inferiore al loro valore di mercato, avendo realizzato un profitto potenziale superiore al 60%.

Come funzionano le opzioni

Le opzioni sono uno strumento finanziario complesso, ma il loro funzionamento può essere compreso con relativa facilità.

Definizione di opzioni call e put

Esistono due diverse tipologie di opzioni:

  • opzioni call: danno il diritto di acquisto del bene sottostante, sono assimilabili ad una posizione long e prevedono un’aspettativa di rialzo del prezzo;
  • opzioni put: danno il diritto di vendita del bene sottostante, sono assimilabili ad una posizione short e prevedono un’aspettativa di ribasso del prezzo.

L’acquirente di una opzione è tenuto a pagare un premio, libero poi di esercitare il diritto di acquisto o di vendita. Ad esempio, se si acquista un’opzione call su una particolare azione, si ha il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare quella azione al prezzo di esercizio entro la data di scadenza dell’opzione. Se il prezzo dell’azione supera il prezzo di esercizio, l’acquirente dell’opzione call può esercitare il suo diritto di acquistare l’azione al prezzo di esercizio e rivenderla sul mercato per un profitto. Se invece il prezzo dell’azione rimane al di sotto del prezzo di esercizio, l’acquirente dell’opzione call non ha alcun obbligo di acquistare l’azione e la sua perdita sarà limitata al premio pagato per acquistare l’opzione.

Opzioni europee e americane

Al di là delle opzioni call e put, esistono due grandi famiglie di opzioni:

  • opzioni americane: se il diritto di acquisto o vendita può essere esercitato durante la vita dell’opzione ed entro la data di scadenza;
  • opzioni europee: se il diritto di acquisto o vendita può essere esercitato esclusivamente alla data di scadenza.

Oltre a queste esistono poi numerose varianti di opzioni, chiamate opzioni esotiche, che ne complicano l’utilizzo rendendole adatte a situazioni particolari e per investitori molto esigenti.

Payoff e struttura delle opzioni

Vediamo ora il payoff delle opzioni call e put, ovvero un esempio grafico che descrive il profitto ottenibile in entrambi i casi, cominciando dall’opzione call:

Sull’asse verticale è presente il profitto che, come osservabile, cresce all’aumentare del prezzo del sottostante, sull’asse orizzontale.

Lo strike price, fisso ed evidenziato nella figura, rappresenta il punto di riferimento per il calcolo del nostro profitto.

Data una partenza in perdita, a causa del pagamento del premio, i profitti saranno tanto più grandi quanto maggiore sarà il prezzo del sottostante rispetto allo strike price.

L’opzione call offre il diritto di acquistare il sottostante a un prezzo prestabilito, noto come prezzo di esercizio. Ciò significa che il profitto aumenterà al crescere del differenziale tra il prezzo di esercizio e il prezzo di mercato del sottostante, poiché il detentore dell’opzione potrebbe acquistare il sottostante a un prezzo inferiore a quello corrente e rivenderlo sul mercato per un profitto. In sostanza, l’opzione call offre la possibilità di guadagnare dalla crescita del prezzo del sottostante.

Il payoff indicato fotografa la situazione alla scadenza dell’opzione. In realtà, il prezzo delle opzioni dipende da diversi fattori, tra cui il prezzo dell’attività sottostante, il prezzo di esercizio, il tempo rimanente fino alla scadenza dell’opzione, la volatilità del mercato e i tassi di interesse.

Allo stesso modo, vediamo il payoff per una opzione put:

Il guadagno per chi acquista una put è, al contrario delle call, limitato.

Al netto del premio pagato, infatti, il profitto sarà tanto più grande quanto minore sarà il prezzo del sottostante rispetto allo strike price, avendo la put ad oggetto la vendita dello stesso.

Le prospettive di ribasso del prezzo sono limitate dall’azzeramento del prezzo dello strumento sottostante, che quindi crea un payoff limitato superiormente.

Dal rapporto tra strike price e prezzo corrente del sottostante derivano le seguenti espressioni legate alle opzioni, che possono essere:

  • at the money, quando lo strike price dell’opzione e il valore attuale del sottostante sono uguali. In questo caso, il prezzo di esercizio dell’opzione non è né vantaggioso né svantaggioso rispetto al prezzo attuale del sottostante;
  • in the money, quando lo strike price è inferiore/superiore al valore attuale del sottostante in caso di opzione put/call. In pratica, se hai acquistato un’opzione call in the money, puoi esercitare il tuo diritto di acquistare il sottostante ad un prezzo inferiore al suo valore attuale di mercato. Se hai acquistato un’opzione put in the money, puoi esercitare il tuo diritto di vendere il sottostante ad un prezzo superiore al suo valore attuale di mercato. In entrambi i casi, il proprietario dell’opzione ha la possibilità di fare un profitto;
  • out of the money, quando lo strike price è superiore/inferiore al valore attuale del sottostante in caso di opzione call/put. In questo caso, il prezzo di esercizio dell’opzione non è vantaggioso rispetto al prezzo attuale del sottostante. In altre parole, se hai acquistato un’opzione call out of the money, non avresti alcun vantaggio ad esercitare il tuo diritto di acquistare il sottostante ad un prezzo superiore al suo valore attuale di mercato. Allo stesso modo, se hai acquistato un’opzione put out of the money, non avresti alcun vantaggio ad esercitare il tuo diritto di vendere il sottostante ad un prezzo inferiore al suo valore attuale di mercato. In entrambi i casi, il proprietario dell’opzione subirebbe una perdita se esercitasse il diritto.

In pratica si tratta di definire la bontà di un’opzione in un determinato momento nel quale, se genera profitto, sarà in the money, viceversa sarà out of the money, il tutto sulla base della sua struttura di payoff.

Opzioni: vantaggi e costi

Il principale vantaggio offerto dalle opzioni è la versatilità.

Non parlando di un obbligo, ma di una possibilità, l’opzione consente al sottoscrivente di lasciar decorrere la data di scadenza senza esercitare il proprio diritto, laddove questo avrebbe potuto causargli una perdita.

Inoltre, un secondo importante vantaggio, è dato dalle prospettive di guadagno, le quali, se le aspettative si vedranno realizzate, potranno essere ben maggiori dei costi sostenuti.

Indipendentemente dall’esito delle proprie aspettative, le opzioni hanno infatti un costo che l’acquirente deve sostenere: il premio.

Il premio di un’opzione rappresenta un costo certo, e non potenziale, che il sottoscrivente dovrà sostenere in ogni caso, a fronte di un guadagno che nasce come possibile, mai certo.

Valore di un’opzione e il rischio di vendere un’opzione

Le opzioni hanno un loro valore, misurabile, che le rende negoziabili all’interno dei mercati finanziari.

Il valore di un’opzione è funzione dei seguenti fattori:

  • il prezzo di mercato del sottostante;
  • il prezzo di esercizio;
  • il tempo residuo alla data di scadenza;
  • la volatilità del prezzo del sottostante;
  • il tasso di rendimento a breve termine privo di rischio;
  • i dividendi (eventualmente) previsti dal sottostante.

Il risultato congiunto di tutti questi fattori determina il valore di un’opzione che, in quanto strumento finanziario con vita autonoma, potrà essere non solo comprata ma anche venduta.

Calcolo del valore di un’opzione: modello di Black-Scholes

Il modello di Black-Scholes è un metodo di calcolo matematico che viene utilizzato per stimare il prezzo teorico delle opzioni, sulla base di una serie di parametri che includono il prezzo attuale del sottostante, il prezzo di esercizio dell’opzione, la durata della stessa, il tasso di interesse e la volatilità del prezzo del sottostante.

In particolare, il modello si basa sull’ipotesi che il prezzo del sottostante sia un processo stocastico geometrico Browniano, ovvero un processo di movimento continuo e irregolare che segue una curva lognormale.

Tuttavia, va tenuto presente che il modello di Black-Scholes ha alcune limitazioni e può fornire solo una stima approssimata del valore dell’opzione. In particolare, la volatilità del prezzo del sottostante è un fattore chiave e se tale parametro viene valutato in modo errato, il modello può fornire una stima del prezzo dell’opzione che si discosta significativamente dal suo valore di mercato effettivo.

Rischi e benefici della vendita di opzioni

Un’opzione, call o put, può essere venduta e questo stravolge le regole analizzate finora.

Il venditore di un’opzione avrà l’obbligo, non più il diritto, di vendere o comprare il sottostante. Inoltre il ruolo del venditore è molto più rischioso in quanto, a fronte di un guadagno certo corrispondente all’ammontare del premio, corre il rischio di maturare perdite ben maggiori.

Le greche delle opzioni

Le «greche» delle opzioni sono una serie di parametri che descrivono il comportamento di un’opzione rispetto a varie variabili di mercato, come il prezzo dell’asset sottostante, la volatilità del mercato e il tempo rimanente fino alla scadenza dell’opzione. Questi parametri sono importanti per gli operatori di opzioni, poiché possono aiutare a valutare il rischio e le opportunità di profitto in diverse situazioni di mercato.

Ci sono cinque principali greche delle opzioni che gli operatori utilizzano per analizzare e valutare le opzioni: delta, gamma, theta, vega e rho. Vediamo cosa sono e come funzionano ciascuna di esse:

Delta: Il delta è il primo parametro delle greche delle opzioni. Esso misura la variazione del prezzo dell’opzione rispetto alle variazioni del prezzo dell’asset sottostante. In altre parole, il delta ci dice quanto cambierà il prezzo dell’opzione per ogni unità di cambio nel prezzo dell’asset sottostante. Ad esempio, se il delta di un’opzione call è 0,50, significa che il prezzo dell’opzione aumenterà di 0,50 per ogni aumento di 1 euro nel prezzo dell’asset sottostante.

Gamma: Il gamma è il secondo parametro delle greche delle opzioni. Esso misura la variazione del delta dell’opzione rispetto alle variazioni del prezzo dell’asset sottostante. In altre parole, il gamma ci dice quanto cambierà il delta dell’opzione per ogni unità di cambio nel prezzo dell’asset sottostante. Ad esempio, se il gamma di un’opzione call è 0,10, significa che il delta dell’opzione aumenterà di 0,10 per ogni aumento di 1 euro nel prezzo dell’asset sottostante.

Theta: Il theta è il terzo parametro delle greche delle opzioni. Esso misura la variazione del prezzo dell’opzione rispetto al passare del tempo. In altre parole, il theta ci dice quanto cambierà il prezzo dell’opzione per ogni giorno che passa. Ad esempio, se il theta di un’opzione call è -0,02, significa che il prezzo dell’opzione diminuirà di 0,02 euro ogni giorno che passa.

Vega: Il vega è il quarto parametro delle greche delle opzioni. Esso misura la variazione del prezzo dell’opzione rispetto alla variazione della volatilità del mercato. In altre parole, il vega ci dice quanto cambierà il prezzo dell’opzione per ogni punto percentuale di cambio nella volatilità del mercato. Ad esempio, se il vega di un’opzione call è 0,10, significa che il prezzo dell’opzione aumenterà di 0,10 euro per ogni aumento di 1 punto percentuale nella volatilità del mercato.

Rho: Il rho è il quinto parametro delle greche delle opzioni. Esso misura la variazione del prezzo dell’opzione rispetto alla variazione dei tassi di interesse. In altre parole, il rho ci dice quanto cambierà il prezzo dell’opzione rispetto ai cambiamenti dei tassi di interesse di mercato. In particolare, il Rho misura la variazione del prezzo dell’opzione per ogni variazione dell’1% nei tassi di interesse.

Il Rho è importante perché i tassi di interesse sono un fattore critico che influenza i prezzi delle opzioni. Quando i tassi di interesse aumentano, il valore delle opzioni call tende a diminuire, mentre il valore delle opzioni put tende ad aumentare. Ciò avviene perché il valore attuale di una call diminuisce quando i tassi di interesse aumentano, poiché il costo di mantenimento della posizione aumenta. Invece, il valore attuale di una put aumenta quando i tassi di interesse aumentano, poiché il costo di mantenimento della posizione diminuisce.

Il valore del Rho di un’opzione dipende dal tempo alla scadenza dell’opzione, dal prezzo di esercizio, dal prezzo corrente dell’asset sottostante e dal livello dei tassi di interesse di mercato. In genere, le opzioni call tendono ad avere un Rho positivo, mentre le opzioni put tendono ad avere un Rho negativo.

Strategie di trading con le opzioni

Le opzioni possono essere utilizzate in diverse strategie di trading, alcune delle quali verranno esplorate di seguito.

Acquisto di opzioni call o put

Acquistare un’opzione call o put significa pagare un premio per avere il diritto di esercitare il proprio diritto in futuro. Questa strategia è utilizzata quando si ha una visione di mercato rialzista (nel caso dell’acquisto di call) o ribassista (nel caso dell’acquisto di put) sul sottostante.

Vendita di opzioni call o put

La vendita di opzioni call o put è una strategia in cui il venditore si assume l’obbligo di comprare o vendere l’attività sottostante al prezzo di esercizio (strike price) stabilito nel contratto, se l’acquirente decide di esercitare il diritto previsto.

Nel caso della vendita di una opzione call, l’obbligo è quello di vendere l’attività sottostante al prezzo di esercizio stabilito, se l’acquirente decide di esercitare la call. In questo caso, il trader che vende la call riceve un premio, ovvero un pagamento iniziale, dal compratore della opzione call, che diventa l’acquirente.

Nel caso della vendita di una opzione put, invece, l’obbligo è quello di acquistare l’attività sottostante al prezzo di esercizio stabilito, se l’acquirente decide di esercitare la put. Anche in questo caso, il trader che vende la put riceve un premio iniziale dal compratore della opzione put.

In entrambi i casi, il trader che vende l’opzione può trarre profitto dalla vendita del premio se l’opzione non viene esercitata, ovvero se il prezzo dell’attività sottostante non supera il prezzo di esercizio. Questa strategia è utilizzata quando si ha una visione neutrale o leggermente rialzista/ribassista sul sottostante. Tuttavia, se l’opzione viene esercitata, il trader potrebbe subire una perdita, in quanto dovrà comprare o vendere l’attività sottostante a un prezzo che potrebbe essere sfavorevole rispetto al prezzo di mercato attuale.

È importante sottolineare che la vendita di opzioni call o put comporta un rischio illimitato di perdita. Infatti, se il prezzo dell’attività sottostante aumenta considerevolmente, il trader che ha venduto una call potrebbe essere costretto a comprarla ad un prezzo molto più elevato rispetto al prezzo di mercato, subendo quindi una grossa perdita. Allo stesso modo, se il prezzo dell’attività sottostante diminuisce considerevolmente, il trader che ha venduto una put potrebbe essere costretto a venderla ad un prezzo molto più basso rispetto al prezzo di mercato, subendo una perdita significativa.

Per questo motivo, la vendita di opzioni call o put è una strategia consigliata solo ai trader esperti e che conoscono bene il mercato e i rischi associati alle opzioni. Inoltre, è importante utilizzare adeguati strumenti di gestione del rischio per limitare le perdite potenziali.

Combinazioni di opzioni (spread)

Le combinazioni di opzioni, anche conosciute come spread, sono strategie che prevedono l’utilizzo di più opzioni call o put contemporaneamente. Tra i più comuni spread vi sono i credit spread, i debit spread, il calendar spread, lo straddle, lo strangle e il butterfly spread. Queste strategie sono utilizzate per limitare il rischio e massimizzare il potenziale profitto.

Copertura con opzioni (hedging)

La copertura con opzioni, o hedging, è una strategia utilizzata per limitare il rischio di un’investimento esistente. Ciò viene fatto acquistando un’opzione che fornisce un profitto se l’investimento subisce una perdita. Una forma comune di hedging con opzioni è l’acquisto di un’opzione put sullo stesso sottostante che si sta già detenendo in portafoglio. In questo modo, se il valore del sottostante dovesse diminuire, il guadagno dell’opzione put compenserebbe la perdita dell’investimento.

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