Molti di questi istituti hanno effettuato prestiti a costruttori immobiliari e governi locali, esponendosi alla crisi immobiliare che avrebbe travolto il Paese.
Che cosa succede alle banche cinesi? Oltre la Muraglia gli istituti stanno scomparendo ad un ritmo senza precedenti principalmente a causa della crisi del mercato immobiliare del Paese, ancora irrisolta, e degli scarsi controlli sui rischi. I numeri, del resto, parlano chiaro.
Nella settimana conclusasi il 24 giugno, 40 banche, piccole o per lo più rurali, sono state assorbite da istituti più grandi in una vicenda quasi senza precedenti in Cina. Alcune sono addirittura crollate, evaporate come neve al sole, sparite nel nulla.
“Nemmeno al culmine della crisi dei risparmi e prestiti i creditori sono scomparsi a un ritmo così veloce”, ha scritto l’Economist. La situazione è abbastanza delicata. I riflettori sono puntati su circa 3.800 istituti di credito della Cina rurale che detengono ben 7.500 miliardi di dollari di attività, pari al 13% dell’intero sistema bancario, e che stanno iniziando a “dissanguarsi” a causa di un eccesso di prestiti inesigibili. [...]
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