Con Massimo Zamporlini, socio fondatore di Cryptosmart, abbiamo analizzato i trend d’investimento preferiti dai risparmiatori italiani e i futuri scenari del mercato delle criptovalute.
Cryptosmart è stata fondata a Perugia da cinque imprenditori umbri che hanno deciso di investire i loro capitali in totale indipendenza - senza legami con grandi gruppi bancari o finanziari - per dare vita alla prima piattaforma italiana per lo scambio di criptovalute.
Ne abbiamo parlato con Massimo Zamporlini che, dopo aver lavorato in un’importante azienda di prodotti petroliferi come responsabile amministrativo e finanziario, ha individuato, insieme ad Alessandro Frizzoni, Alessandro Ronchi, Claudio Baldassarri e Alice Ubaldi, una grande opportunità di mercato nel mondo della finanza; da sempre è una delle sue più grandi passioni.
Come nasce l’idea di realizzare una piattaforma italiana per lo scambio di criptovalute?
Bitcoin è nata per essere la moneta globale e nativa di Internet, cioè un mezzo di pagamento per facilitare gli scambi sulle piattaforme e-commerce senza alcun intermediario, direttamente da una persona all’altra, in maniera peer-to-peer. Cryptosmart, prima piattaforma totalmente italiana di criptovalute, nasce con l’obiettivo di colmare una mancanza di accesso ai bitcoin e agli asset digitali nel Paese, avviando un importante processo di integrazione tra monete virtuali ed economia reale. La piattaforma, creata in Umbria, si propone come alternativa indipendente e a basso costo rispetto alle borse virtuali con sede all’estero.
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In cosa si differenzia e quali obiettivi si pone Cryptosmart rispetto agli exchange internazionali?
Cryptosmart, a differenza delle altre piattaforme presenti sul mercato, è una società di diritto italiano con sede a Perugia, in Umbria. La piattaforma e i suoi servizi sono di facile utilizzo e si rivolgono oltre che ai professionisti a utenti principianti che per la prima volta vogliono entrare nel mondo dei digital asset. Il servizio di exchange di Cryptosmart permette di comprare, vendere e depositare criptovalute o altri beni digitali senza intermediari e in totale autonomia grazie al loro wallet digitale che riesce a coprire tutte le possibili necessità di investimento e transazioni effettuabili con diverse criptovalute.
Tra le novità del 2022 la possibilità per gli e-commerce di incassare i pagamenti direttamente in criptovaluta. Come funziona il nuovo servizio di Cryptosmart?
I servizi della piattaforma nascono per creare un ecosistema di utilizzo delle criptovalute nella vita di tutti i giorni. Per questo motivo abbiamo lanciato CS Pay, servizio con il quale le aziende possono inviare e ricevere velocemente pagamenti peer-to-peer in Bitcoin o altre criptovalute. È adatto alle aziende che intendono incrementare il loro fatturato offrendo la possibilità ai propri clienti di pagare attraverso l’uso delle criptovalute. CS Pay permette di incassare, quindi, in euro quello che il cliente ha pagato con le proprie criptovalute, eliminando il rischio di cambio relativo alla volatilità.
Quali sono i trend di investimento e le criptovalute preferite dai risparmiatori italiani?
Tra gli italiani cresce l’interesse verso i mercati azionari, il trading online e le cripto-attività. Frutto anche di un maggiore utilizzo della rete per effetto della pandemia. Tra coloro che utilizzano la rete per scelte economico-finanziarie, circa il 28% riferisce di usare servizi finanziari online più di quanto facesse prima della pandemia ed è quasi sempre disposto a continuare a farlo. Tre le valute digitali, la più nota è Bitcoin ma la più usata per le operazioni di investimento è Ethereum; mentre la terza è Ripple.
Quale evoluzione prevede per il settore delle criptovalute nel breve termine?
Il conflitto Russo-Ucraino sta provocando, a differenza dei precedenti, evidenti effetti anche sulle valute digitali, che hanno delle caratteristiche di rischio e rendimento assolutamente peculiari che ne giustificano la loro catalogazione in una asset class nuova e distinta da quelle già esistenti. Bitcoin, pur avendo subito una forte oscillazione nei primi giorni del conflitto, è risalito a 39mila dollari di valore e si è stabilizzato in una zona positiva superiore al livello di pivot, cioè 38mila dollari. La tendenza positiva registrata sta permettendo alle valute digitali di affermarsi come bene rifugio insieme all’oro.
Secondo le sue previsioni le criptovalute potranno diventare uno strumento di pagamento corrente? In caso affermativo, quale orizzonte temporale immagina?
Certamente. Attualmente più del 10% della popolazione mondiale possiede criptovalute. I nostri servizi sono sviluppati per rendere le monete virtuali utilizzabili nella vita di tutti i giorni attraverso nuovi metodi di pagamento che permetteranno di rivoluzionare la percezione del consumatore con l’obiettivo di accrescere il livello di fiducia e credibilità in questo strumento. Negli Stati Uniti, l’interesse dei governi per le criptovalute è in aumento: Miami e New York, per esempio, hanno già appoggiato l’adozione delle monete virtuali. La città di Portsmouth, New Hampshire, permetterà ai residenti di pagare le bollette in Bitcoin e altre criptovalute. Credo che la diffusione, soprattutto nei paesi occidentali, avverrà nell’arco di un paio di anni.
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