De-tax: cos’è e come funziona la proposta di Tremonti

Francesco Oliva

24/07/2019

Analizziamo l’interessante proposta fiscale di Giulio Tremonti, possibile prossimo commissario europeo alla concorrenza. La de-tax è finalizzata a creare un aiuto ai paesi africani.

De-tax: cos’è e come funziona la proposta di Tremonti

Cos’è e come funziona la de-tax? E perché se ne torna a parlare proprio in questo periodo?

La de-tax è un particolare meccanismo fiscale ideato e proposto da Giulio Tremonti, professore universitario e ministro dell’Economia e delle Finanze dei Governi Berlusconi.

Tale meccanismo è finalizzato a destinare una parte delle risorse del bilancio comunitario ad Onlus ed associazioni del Terzo Settore che si occupano di aiutare i Paesi africani in difficoltà.

La proposta fu resa pubblica per la prima volta nel 2001, grazie ad un articolo pubblicato da Tremonti sul quotidiano francese “Le Monde”, successivamente ripresentata nel biennio 2008-2009. Tale proposta, però, non fu mai accolta.

Tuttavia, adesso se n’è tornati a parlare perché il nome di Giulio Tremonti è tra quelli candidati per la carica di Commissario Europeo per l’Italia (alla concorrenza?).

Qualora tale nomina dovesse andare in porto, la proposta della de-tax sarebbe riproposta con maggiori possibilità di essere accolta?

Nel dubbio, analizziamo insieme in cosa consiste, dal punto di vista tecnico, tale proposta.

De-tax: cos’è e come funziona dal punto di vista tecnico?

L’ipotizzata nomina di Giulio Tremonti a prossimo commissario europeo per l’Italia ha riportato in auge alcune storiche battaglie dell’ex ministro dell’Economia e delle Finanze dei Governi Berlusconi.

Tra queste la più volte proposta e mai accolta De-tax, un particolare meccanismo di prelievo fiscale finalizzato a creare un fondo del bilancio UE dedicato allo sviluppo e coesione dell’economia africana (secondo l’abusato principio dell’ “aiutiamoli a casa loro”).

Ecco come lo stesso Tremonti spiega la De-tax nel suo ultimo libro “Le tre profezie. Appunti per il futuro”:

“La De-tax potrebbe funzionare secondo il seguente meccanismo:

  • su ogni bene o prodotto che acquistiamo, l’aliquota (italiana) dell’IVA è pari al 22%;
  • se il negozio o supermercato dove compriamo il prodotto è convenzionato con una rete di Onlus o è collegato ad altri enti o iniziative similari, allora il governo rinuncia a 1 punto dell’IVA dovuta sull’acquisto e, per pari importo, via via la scomputa dall’IVA dovuta all’Europa;
  • il denaro così raccolto a favore delle Onlus, di organizzazioni di carità, ecc. è da queste destinato alla loro attività di sostegno economico e sociale in Africa.

Si tratta di un meccanismo semplice, automatico, istantaneo. Un meccanismo che funziona perché agisce dal basso, disintermediando così i governi. Troppo spesso, infatti, i fondi governativi sono mal gestiti o sprecati ed i fondi intergovernativi mal impiegati.

(…) La de-tax non è una forma di tassazione, ma è il suo opposto. È uno strumento volontario e non coattivo di sostegno allo sviluppo. Uno strumento di rete che utilizza lo Stato solo come server.”

In altre parole, Giulio Tremonti propone di destinare una parte del gettito IVA comunitario - si tenga presente che ancora oggi l’IVA è l’unica imposta realmente armonizzata a livello comunitario - a fondi di aiuto per l’Africa.

Ma tali fondi, ad avviso dell’ex ministro, devono essere direttamente destinati ad Onlus ed enti del Terzo Settore che possano impiegarli in tempo reale ed in modo efficiente, così da eliminare gli storici ritardi europei da questo punto di vista.

Giulio Tremonti prossimo commissario europeo per l’Italia?

Lo spunto per tornare a parlare della de-tax ci è stato fornito dai rumors che si susseguono nelle ultime settimane e che vedono Giulio Tremonti come possibile prossimo commissario europeo alla concorrenza, in quota Lega.

Ovviamente si tratta solo di un’ipotesi giornalistica, peraltro mai confermata dai vertici leghisti né dallo stesso Tremonti.

A favore del Professore giocano l’esperienza e la competenza accumulate in questi anni di impegno pubblico; a sfavore, probabilmente, il fatto che la figura di Tremonti è troppo legata all’ancien régime politico istituzionale, perlopiù legato alle figure, politicamente sul viale del tramonto, di Silvio Berlusconi ed Umberto Bossi.

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