Debiti per ludopatia, quando si può non pagare

Ilena D’Errico

28 Luglio 2024 - 22:03

Quando il sovraindebitamento è dovuto alla ludopatia il debitore potrebbe avere qualche speranza in più. Ecco quando si può non pagare e quando si accede alle procedure di composizione della crisi.

Debiti per ludopatia, quando si può non pagare

La ludopatia è una vera e propria patologia che consiste principalmente nella dipendenza da gioco d’azzardo. Per questa ragione è molto frequente che chi ne è affetto accumuli molti debiti, anzi, la ludopatia è una causa ricorrente dell’indebitamento. I debitori si trovano così in condizioni molto difficili, che ricadono ovviamente anche sul nucleo familiare, da cui risalire non è semplice.

Intraprendere un percorso terapeutico è senza dubbio la strada maestra per migliorare la propria vita, ma non cancella i debiti. Ecco perché tante famiglie si chiedono se la causa patologica dei debiti possa in qualche modo influire sulla situazione, considerando che hanno avuto origine da una patologia a tutti gli effetti.

La giurisprudenza apre uno spiraglio di luce e concede ai debitori affetti da ludopatia di ripagare i propri debiti in modo agevolato, sempre a patto che si tratti di una condizione patologica. In caso contrario, contrarre debiti da gioco può costituire una colpa grave che impedisce di accedere alle procedure di composizione della crisi. In alcuni casi, invece, i debiti possono non essere pagati.

Ludopatia: quali debiti non vanno pagati

Prima di approfondire i legami tra la ludopatia e le procedure di composizione della crisi, bisogna chiarire che non tutti i debiti contratti da chi soffre di questa patologia devono essere pagati obbligatoriamente. I debiti di gioco in senso stretto, derivanti da scommesse o gioco d’azzardo illegale, non producono effetti giuridici.

Nessuno può pretendere l’adempimento in sede giudiziale, ma in caso di pagamento spontaneo il debitore non potrà chiederne la restituzione. C’è poi una seconda categoria di debiti per la quale si configura un esonero, in particolare si tratta di obbligazioni giuridiche derivanti da un contratto (come un prestito, ad esempio) in cui la parte promettente è incapace di intendere e di volere.

Questi atti sono sempre annullabili, a condizione che l’incapacità sia effettiva e comprovata da un certificato medico. Secondo la corte di Cassazione (sentenza n. 33463/2018) la ludopatia può essere una causa di incapacità, ma soltanto quando presente a livello patologico e piuttosto determinante nella capacità di discernimento e controllo degli impulsi. In altre parole, nei casi più gravi chi è affetto da ludopatia è riconosciuto incapace, sulla base della valutazione medica e psicologica.

Sovraindebitamento e ludopatia: chi ha diritto alla composizione della crisi

Le procedure di composizione della crisi agevolano i debitori incolpevoli nella risoluzione del debito, a patto che non ci siano le condizioni per farvi fronte con le proprie finanze. Si parla in proposito di sovraindebitamento, che prevede differenti procedure di composizione della crisi, tutte con una condizione comune: il debitore deve essere meritevole.

Chi ha contratto i debiti a causa di una colpa grave non ha diritto all’aiuto, mentre chi è incolpevole accede alle procedure agevolate. Indebitarsi per il gioco d’azzardo e le scommesse può riguardare tanto l’uno quanto l’altro caso, visto che non sempre la dipendenza è considerata tanto grave da pregiudicare le capacità del soggetto.

La giurisprudenza, con numerose sentenze (in ultimo la sentenza del 6 giugno 2024 del tribunale di Catania), è concorde nel riconoscere nella ludopatia un fattore esterno non imputabile al debitore quando è una dipendenza patologica e grave riconosciuta dal Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche.

La partecipazione a un percorso di cura e riabilitazione viene anche considerata, ma ciò che conta principalmente è la condizione patologica. In assenza di quest’ultima, non soltanto la causa dei debiti è direttamente imputabile al soggetto, ma costituisce anche una colpa grave che pregiudica l’accesso alle procedure contro il sovraindebitamento.

Chi fa spese voluttuarie e futili oltre le proprie possibilità, per l’appunto giocando d’azzardo e contraendo debiti che sa di non poter pagare, non può affidarsi alle procedure di composizione della crisi. Se queste azioni rientrano in una condizione patologica, al contrario, il debitore è esentato dalla responsabilità e ha diritto a procedure agevolate.

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