Se il veterinario prescrive un cibo speciale al mio cane, gatto posso inserire il costo nelle detrazioni spese veterinarie? I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.
Cani e gatti soffrono spesso di intolleranze alimentari o altre patologie che richiedono la somministrazione di “cibi speciali”. Si possono portare in detrazione i costi dei cibi speciali tra le spese veterinarie? Ecco cosa dice in merito l’Agenzia delle entrate.
Capita di frequente che gli animali da compagnia abbiano delle intolleranze alimentari e, di conseguenza, per loro sia prescritta dal veterinario una dieta speciale. In altri casi l’esigenza dipende dalla condizione del singolo animale, ad esempio cani e gatti sottoposti a sterilizzazione hanno esigenze alimentari peculiari.
Tali prodotti generalmente hanno un costo più elevato rispetto al normale cibo per animali e questo può portare difficoltà ai proprietari. Ecco perché nasce l’esigenza di capire se il “cibo speciale” per animali, prescritto dal veterinario, può usufruire delle detrazioni fiscali al momento della dichiarazione dei redditi.
A dirimere il dubbio sulle detrazioni per gli alimenti speciali per animali prescritti dal veterinario è l’Agenzia delle Entrate attraverso la rubrica FiscoOggi.
Ecco in quali casi si possono ottenere le detrazioni spese veterinarie.
Detrazioni spese veterinarie, quando si possono ottenere?
Il Tuir (Testo unico imposte sui redditi) prevede diverse tipologie di detrazioni fiscali, tra queste vi sono le spese veterinarie.
Come ribadito anche dalla circolare 14 del 2023, per le spese veterinarie spetta una detrazione dall’imposta lorda, pari al 19 per cento, delle spese medesime calcolata nel limite massimo di euro 550 l’anno, con una franchigia di euro 129,11.
Ricordiamo che il limite massimo di spesa riguarda il totale delle spese veterinarie su cui ciascun contribuente può ottenere la detrazione e non il limite massimo di spesa sostenuta per ciascun animale da compagnia detenuto. Ne consegue che, se in casa sono presenti due o più cani o gatti e si sostengono spese per tutti, il totale delle spese che possono ottenere la detrazione è sempre di 550 euro.
La detrazione spetta al soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non proprietario, per le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.
L’agevolazione fiscale è riconosciuta
- per le spese relative alle prestazioni professionali del medico veterinario;
- per l’acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario e definiti dall’art. 1 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193;
- per le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie.
Gli alimenti speciali per animali possono essere ricompresi tra le spese per medicinali prescritti dal veterinario?
Agenzia delle Entrate, cibi speciali non sono farmaci
Il contribuente chiede all’Agenzia delle Entrate:
Vorrei sapere quali spese sostenute per gli animali da compagnia rientrano tra quelle veterinarie detraibili nel modello 730 e, in particolare, se è possibile detrarre la spesa per l’acquisto di mangime speciale se prescritto dal medico veterinario.
Nella risposta al contribuente si ribadisce che è necessaria una interpretazione restrittiva delle norme inerenti le detrazioni per le spese veterinarie.
Richiama, quindi, proprio la circolare 14/E/2023 dell’Agenzia delle Entrate con cui si fa una ricognizione di tutte le detrazioni e deduzioni Irpef.
Ribadisce che l’acquisto di mangimi speciali, anche se prescritti dal veterinario, non rientra tra le categorie di spese che è possibile portare in detrazione in quanto considerati prodotti appartenenti all’area alimentare.
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