La modifica apportata per il 2025 alle detrazioni fiscali sulle spese sostenute potrebbe avere un impatto negativo sui bonus casa e, in alcuni casi, negare la detrazione al 50%.
La Legge di Bilancio 2025 ha portato a una rimodulazione delle detrazioni delle spese sostenute per chi ha redditi a partire dal 75.000 euro. La modifica potrebbe avere effetti negativi sulle detrazioni spettanti con i bonus fiscali legati alla ristrutturazione della casa e potrebbe escludere dalla detrazione al 50% alcuni proprietari di prime case.
La Manovra, inoltre, ha apportato modifiche anche ai bonus edili per le ristrutturazioni e questo rende ancora più complicato capire che percentuale di detrazione effettivamente spetta. In questo articolo andremo a chiarire al normativa entrata in vigore dal 1° gennaio 2025 e, con alcuni esempi, a vedere come influisce sui benefici fiscali legati alla casa.
Come cambiano le detrazioni per le ristrutturazioni
La Legge di Bilancio al comma 55 dell’articolo 1, prevede che per il bonus ristrutturazioni e per l’ecobonus la detrazione al 50% nel 2025 spetta solo per l’abitazione principale a patto che le spese siano sostenute da chi ha un diritto reale di godimento sull’immobile.
La detrazione al 50%, quindi, è riconosciuta solo per l’abitazione principale, per le seconde case scende al 36%. Nel biennio 2026 e 2027, invece, per l’abitazione principale la detrazione riconosciuta è al 36% e per le seconde case al 30%.
La modifica alle detrazioni sulle spese
Sempre la Legge di Bilancio 2025 apporta un taglio alle detrazioni spettanti per le spese sostenute.
Nulla cambia per chi ha redditi fino a 75.000 euro. Per chi ha redditi più alti è stato previsto un tetto massimo alle spese detraibili che si calcola moltiplicando alla detrazione base per il coefficiente relativo al numero di figli.
Nello specifico:
- l’importo base è di 14.000 euro per reddito complessivo del contribuente superiore a 75.000 euro;
- l’importo base è di 8.000 euro per reddito complessivo del contribuente superiore a 100.000 euro.
Il massimo di spesa detraibile, poi, si ottiene moltiplicando l’importo base per il coefficiente che varia in base al numero dei figli, e nello specifico:
- 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli a carico;
- 0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio a carico;
- 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli fiscalmente a carico;
- 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli fiscalmente a carico o almeno un figlio con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992 n. 104, fiscalmente a carico.
Nella seguente tabella abbiamo sintetizzato le detrazioni spettanti in base ai figli:
FASCE DI REDDITO | SENZA FIGLI | CON 1 FIGLIO | CON 2 FIGLI | CON PIU’ DI DUE FIGLI |
---|---|---|---|---|
fino a 75.000 | senza limiti | senza limiti | senza limiti | senza limiti |
da 75.001 a 100.000 euro | 7.000 euro | 9.800 euro | 11.900 euro | 14.000 euro |
da 100.001 a 120.000 euro | 4.000 euro | 5.600 euro | 6.800 eur0 | 8.000 euro |
Questo significa, ad esempio, che un soggetto con reddito di 77.000 euro senza figli avrà diritto a portare in detrazione solo 7.000 euro di spese. L’impatto sui bonus casa potrebbe portare anche a drastico calo del beneficio.
Bonus casa e nuove detrazioni
Per capire bene l’impatto delle nuove detrazioni sui bonus casa facciamo un esempio pratico. Un soggetto, con reddito di 80.000 euro e senza figli, spende 96.000 (il tetto massimo agevolabile) per ristrutturare l’abitazione principale nel 2025.
Avrebbe diritto a portare in detrazione al 50%, appunto, la spesa di 96.000 euro, ovvero 9.600 euro l’anno.
In base al suo reddito e alla mancanza di figli, però, può portare in detrazione al massimo 7.000 euro di spese e questo gli fa perdere non solo parte della detrazione per i lavori in casa (recupera un massimo di 3.500 euro l’anno invece che 4.8000 euro che gli spetterebbero di diritto), ma non gli lascia più spazio per avere diritto ad altre detrazioni (spese di istruzione, spese funebri, detrazioni interessi passivi del mutuo stipulato a partire dal 1° gennaio 2025 ecc..). Pur avendone diritto, il soggetto non potrebbe fruire della detrazione al 50%, ma nel caso abbia solo questa spesa da portare in detrazione, il beneficio sarebbe ridotto al 37%.
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