In quali casi si possono ottenere le detrazioni per figlio a carico anche se il soggetto interessato è figlio solo al coniuge? Ecco cosa dice l’Agenzia delle Entrate.
Si possono avere detrazioni figlio a carico anche se si tratta del figlio del coniuge morto? Questa è la domanda posta da un contribuente all’Agenzia delle Entrate.
Le detrazioni sono un importante strumento in grado di ridurre notevolmente le imposte da versare. Dal punto di vista economico le più importanti sono quelle per il coniuge, o convivente, a carico e quelle per i figli.
In quali casi si possono ottenere le detrazioni per figli a carico anche se non sono figli legittimi?
Il caso: figlio del coniuge non economicamente indipendente, spettano le detrazioni?
Un fenomeno attualmente abbastanza rilevante sono le famiglie allargate, cioè famiglie formate anche con figli di uno solo degli elementi della coppia. In tal caso le detrazioni spetterebbero al genitore “legittimo” (naturale o adottivo), ma non mancano casi in cui dal punto di vista economico sia l’altro coniuge ( con cui non ci sono legami di parentela) ad occuparsene. Ad esempio Tizia è figlia di Ambrogio, Ambrogio a sua volta è sposato con Sempronia. Vivono tutti nella stessa abitazione, a un certo punto viene a mancare Ambrogio e delle spese di Tizia si occupa Sempronia, le spettano le detrazioni a carico?
Dal punto di vista del legame di parentela, lo stesso non sussiste. Tizia a sua volta potrebbe non essere economicamente indipendente e non avere un altro genitore che si occupi delle spese, ad esempio orfana anche di madre, oppure la madre non l’ha mai riconosciuta. Insomma in questo caso le detrazioni per figlio a carico sono perse o può avvalersene chi effettivamente si occupa di questa persona che fiscalmente non è autonoma?
A porre la questione è un contribuente:
Mio marito è deceduto lo scorso gennaio e sua figlia, di 24 anni, attualmente convive con me. È possibile chiedere la detrazione per familiare a carico?
Agenzia delle Entrate, ecco quando spettano le detrazioni per il figlio del coniuge
A rispondere è l’Agenzia delle Entrate che ricorda che in materia è intervenuta la legge di Bilancio 2025 andando a tagliare le detrazioni per i figli a carico che abbiano superato i 30 anni di età. Nel caso di figli di età superiore a 30 anni disabili ai sensi dell’articolo 3 legge 104 del 1992, si può continuare ad applicare la detrazione.
Ricorda che le detrazioni per figli a carico spettano dal 21° anno, cioè dal momento in cui non si riceve più l’assegno unico. Infine, sottolinea che le detrazioni in oggetto spettano nella misura di 950 euro per ciascun figlio, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi, affiliati o affidati, nonché i figli del coniuge deceduto conviventi con il coniuge superstite.
Si ricorda che i tagli alle detrazioni per età entrano in vigore a partire dal 1° gennaio 2025 e quindi non con la dichiarazione 730/2025, ma dalla dichiarazione dei redditi del 2026.
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Si deve, infine, ricordare che per i figli fiscalmente a carico, senza limiti di età, spettano detrazioni per le spese sostenute in loro favore, ad esempio spese mediche e sanitarie, spese universitarie, trasporto, sport, musica.
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