Detrazioni fiscali su oneri e spese 2025, come cambiano e chi ci rimette?

Patrizia Del Pidio

20 Febbraio 2025 - 15:04

Dal 1° gennaio sono cambiate le detrazioni sulle spese effettuate, chi ci rimette e rischia di perdere il beneficio fiscale? Vediamo le novità e come impattano in base al reddito.

Detrazioni fiscali su oneri e spese 2025, come cambiano e chi ci rimette?

La Legge di Bilancio 2025 ha previsto una riforma delle detrazioni, partendo da quelle per i familiari a carico e arrivando anche ad apportare un taglio sulle detrazioni di oneri e spese per i contribuenti che hanno un reddito superiore a un certo limite. A prevederlo la con la quale il governo ha introdotto per il prossimo anno una riforma delle detrazioni fiscali che colpirà soltanto chi ha un reddito superiore a 75.000 euro.

La novità, il cui effetto reale si vedrà solo con la dichiarazione dei redditi 2026, rischia di mettere a rischio numerose detrazioni per oneri e spese, ovvero tutte quelle che il contribuente inserisce nella dichiarazione dei redditi annuale. Viene imposto un limite massimo all’importo delle spese detraibili, ovvero quelle che si possono scalare dalle imposte. Il limite è stabilito in base al reddito e al numero dei figli. Vediamo nel dettaglio cambia per le diverse detrazioni e chi è maggiormente esposto al rischio di tagli del beneficio.

Spese detraibili a rischio nel 2025

Dalla novità del 2025 si salvano tutti coloro che hanno un reddito fino a 75.000 euro. In questo caso, infatti, il meccanismo delle agevolazioni fiscali rimane invariato rispetto agli anni precedenti. Ad essere colpiti dai tagli delle detrazioni sono 312 mila contribuenti con redditi superiori a 75mila euro con la cancellazione di circa 3 miliardi di oneri detraibili.

Per chi ha un reddito superiore a 75.000 euro le detrazioni a rischio sono tutte quelle applicate in percentuale sulle spese sostenute (quindi al 19%, al 36%, al 50%). Le uniche detrazioni che restano fuori dal conteggio sono quelle che riguardano le spese mediche e sanitarie sostenute dai contribuenti.

A rischio anche le detrazioni per i bonus edilizi, quelle per l’istruzione dei figli, le spese funebri, gliinteressi passivi dei mutui, le erogazioni liberali per il Terzo Settore, solo per citare qualche esempio dei benefici maggiormente utilizzati dagli italiani. Rientrano tra le agevolazioni soggette al taglio anche le spese universitarie.

Le nuove regole delle detrazioni fiscali

Come cambiano le detrazioni fiscali per gli oneri e spese? Come abbiamo detto la novità investe solo i cittadini con redditi superiori a 75.000 euro per i quali le detrazioni avranno una soglia massima che si applica alle stessa dopo aver calcolato l’agevolazione nel modo tradizionale.

Di fatto, quindi, se un contribuente, per esempio, ha diritto portare in detrazione 4.000 euro di spese, le spese che eccedono i 4.000 euro non potranno essere scalate dall’Irpef, con una perdita del beneficio fiscale. In questo modo si punta a ridurre il beneficio spettante a chi ha un reddito più alto che sarà, di fatto, costretto a scegliere quali spese portare in detrazione proprio in base al limite annuo riconosciuto.

Il beneficio fiscale sarà riconosciuto a ogni contribuente in base al reddito annuo e al numero di figli a carico.

Sono stati individuati due importi base e due fasce di reddito:

  • l’importo base per redditi superiori a 75.000 ma entro i 100.000 euro è 14.000 euro;
  • l’importo base per redditi superiori a 100.000 euro è 8.000 euro.

L’importo base riferito alla fascia di reddito, poi, va moltiplicato per i coefficienti riferiti al numero dei figli e nello specifico:

  • 0,50 per chi non ha figli a carico;
  • 0,70 per chi ha un figlio a carico;
  • 0,85 per chi ha due figli a carico;
  • 1 per chi ha più di due figli a carico o almeno un figlio disabile.

Questo significa che l’importo base riconosciuto per fascia di reddito spetta soltanto a chi ha più di due figli o almeno un figlio disabile, in tutti gli altri casi l’importo delle detrazioni spettanti sarà minore all’importo base.
Ad esempio un contribuente con più di 75.000 euro di reddito e senza figli la spesa detraibile massima è pari a 7.000 euro.

Nella seguente tabella vediamo la spesa massima detraibile in base al numero di figli e al reddito:

FASCE DI REDDITOSENZA FIGLICON 1 FIGLIOCON 2 FIGLI CON PIU’ DI DUE FIGLI
fino a 75.000 senza limiti senza limiti senza limiti senza limiti
da 75.001 a 100.000 euro 7.000 euro 9.800 euro 11.900 euro 14.000 euro
da 100.001 a 120.000 euro 4.000 euro 5.600 euro 6.800 eur0 8.000 euro

Mutui prima casa, per chi è a rischio la detrazione?

Una cosa importante da sottolineare è che il taglio delle detrazioni riguarda anche gli interessi passivi dei mutui per l’acquisto della prima casa. Un contribuente, infatti, può portare in detrazione gli interessi passivi corrisposti annualmente alla banca nel limite di 4.000 euro l’anno. La novità rischia di penalizzare chi ha contratto un mutuo non permettendo di fruire per intero dell’agevolazione.

C’è da tenere presente, però, che la norma non è retroattiva e per i mutui contratti fino al 31 dicembre 2024 la detrazione spetterà, comunque, per intero: la detrazione per gli interessi passivi del mutuo già in essere, infatti, non finirà nel computo per il raggiungimento della soglia massima.

Detrazione bonus edilizi

Lo stesso discorso valido per gli interessi passivi sui mutui si applica anche alle detrazioni per lavori edilizi: in questo caso entrano nel computo per il raggiungimento del limite solo le nuove spese affrontate a partire dal 2025. Le detrazioni che si stanno fruendo annualmente (solitamente l’ammortamento del beneficio avviene in 10 anni) per spese già effettuate entro il 31 dicembre 2024, non rientrano nel limite stabilito dalla Legge di Bilancio 2025.

In linea generale, quindi, la novità si applica solo per le spese effettuare a partire dal 1° gennaio 2025, per tutte le spese effettuate entro il 2024 le modifiche non hanno effetto.

Chi ci rimette con le nuove detrazioni?

Come abbiamo visto per chi ha redditi fino a 75.000 euro non cambia nulla, mentre le novità colpiscono solo chi ha redditi superiori. A essere avvantaggiati da questa novità, quindi, sono i nuclei familiari a basso reddito, indipendentemente dal numero dei figli.

A rimetterci, invece, sono i nuclei familiari ad alto reddito in cui non sono presenti figli. Per chi, ad esempio, vive solo e ha un reddito superiore a 100.000 euro il massimo di spesa che è possibile portare in detrazione è di 4.000 euro. Appare chiaro che si tratta di un beneficio fiscale irrisorio se si pensa alle spese detraibili cui si ha diritto, ad esempio, soltanto ristrutturando la casa.

Le novità 2025, quali sono?

Per riassumere quello che accadrà dal 1° gennaio 2025 alle detrazioni fiscali, con effetto sulla dichiarazione dei redditi 2026, possiamo dire che le novità colpiranno solo coloro che hanno un reddito superiore a 75.000 euro, mentre per tutti gli altri il diritto al beneficio resta invariato. Salve dal taglio previste solo le spese sanitarie (anche effettuate dal 2025 in poi) e le spese effettuate fino al 31 dicembre 2024.

La novità impatterà, come abbiamo detto, sui redditi più alti che, in ogni caso, avranno diritto a una agevolazione maggiore in presenza di più figli a carico: le famiglie numerose, a prescindere dal reddito, quindi, saranno favorite.

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