Il valore del dollaro USA prosegue il trend ribassista avviato a ottobre, in seguito alla pubblicazione dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti. Quali prospettive per il biglietto verde?
L’evidenza tecnica dipinge un quadro indiscutibile, nel quale il valore del dollaro USA, valuta di riserva globale nonché punto di riferimento per il commercio internazionale, sembra aver nuovamente intrapreso una nuova direzione verso il basso. La conferma giunge con la recente divulgazione dei dati legati all’inflazione negli Stati Uniti, risultati inferiori alle previsioni e inviando un segnale chiaro agli analisti da parte dell’economia statunitense e, di conseguenza, globale.
Di fronte a questa evidenza, ha senso aspettarsi l’inizio di un nuovo trend duraturo per il dollaro USA? Analizziamo le prospettive per il biglietto verde, in collaborazione con gli esperti di XTB.
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Il dollaro USA è destinato a scendere?
Il primo impatto, immediatamente successivo alla divulgazione dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti, è stato estremamente chiaro e ha delineato una tendenza inequivocabile: un primo deprezzamento dell’indice DXY, il quale funge da indicatore del peso del dollaro rispetto a un ampio paniere di altre valute. Questo cambiamento nel panorama economico attuale, o meglio nelle prospettive ad esso collegate, apre la strada a considerazioni più ampie, suggerendo una possibile inclinazione verso una politica monetaria più accomodante da parte della Federal Reserve. È interessante notare che, sebbene nessun funzionario abbia ancora fatto un riferimento esplicito a questa eventualità, la reazione del mercato suggerisce una lettura in questa direzione.
Il dato condiviso dal Bureau of Labor Statistics ha quindi in parte contribuito a sostenere il deprezzamento del dollaro, confermando e ampliando il trend ribassista iniziato a ottobre. Al momento, il dollaro registra un calo del 2,70% rispetto ai massimi precedenti. Le ultime due sessioni di contrattazione hanno evidenziato alcuni piccoli rialzi, presumibilmente attribuibili ai risultati delle vendite al dettaglio di ottobre, le quali sono scese dello 0,1% rispetto al mese precedente, sebbene le aspettative fossero orientate verso un calo maggiore, pari all’0,3%.
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Cosa incide negativamente sul valore del dollaro
Nonostante questi modesti segnali di ripresa, ciò che molti osservatori finanziari definiscono la «trappola del dollaro», riferendosi a un possibile nuovo apprezzamento dello stesso, sembra manifestarsi in modo relativamente contenuta rispetto agli scorsi ribassi. L’analisi grafica dell’andamento del mercato suggerisce ancora una predisposizione piuttosto bearish. È importante sottolineare che il mercato valutario è notoriamente sensibile alle prospettive legate ai tassi d’interesse di un Paese, e il recente ridimensionamento delle aspettative legate a questa variabile negli Stati Uniti sembra incidere prevalentemente in modo sfavorevole sul valore del dollaro. Resta quindi aperta la domanda se ciò possa rappresentare l’inizio di un nuovo trend duraturo per il dollaro USA, o se gli attuali movimenti sono da considerare come parte di un quadro più complesso e in evoluzione.
Prendendo come riferimento il cambio EUR/USD, l’apprezzamento è molto chiaro, e rispetto ai minimi di ottobre, il cambio ha guadagnato quasi il 4%, evidenziando un certo e confermato cambiamento di trend.
EUR/USD, 1W
Grafico a candele settimanali di EUR/USD. Fonte: teletrader.com
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