Torna a prendere slancio il dollaro in mercati sopraffatti da una guerra in piena escalation e imprevedibilità e dall’attesa di una Fed aggressiva con un rialzo dei tassi.
Mercati nuovamente in preda agli eventi e alle attese, con il biglietto verde in aumento a dominare la scena.
Le azioni asiatiche traballano e Hong Kong affonda, con il settore tech preso di mira dalle misure Usa sui chi cinesi Il dollaro, invece, sale con gli investitori preoccupati per l’aumento dei tassi di interesse e un’escalation nella guerra in Ucraina, mentre i rendimenti dei Treasury sono balzati in avanti e un crollo dei Gilt britannici è rimbalzato sui mercati obbligazionari globali.
Sul fronte azionario, il più ampio indice MSCI delle azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è scivolato al minimo di due anni, guidato da un calo sempre più profondo per i produttori di chip e i titoli tecnologici cinesi, sulla scia del freno alle esportazioni statunitensi volte a danneggiare lo sviluppo tecnologico del dragone.
Lo sfondo, nel frattempo, è di tassi di interesse sempre più alti e i nervi si stanno logorando in vista del rilascio di giovedì dei dati sull’inflazione statunitense, che potrebbero preparare il terreno per un altro grande aumento della Federal Reserve a novembre. Il dollaro, in questa cornice, torna a correre.
Dollaro sale, spinto da attese sulla Fed e paura guerra
Il dollaro Usa viene scambiato in modo più solido insieme ai rendimenti del Tesoro in un’ampia avversione al rischio. I timori di recessione e le aggressive scommesse sul rialzo dei tassi della Fed sostengono il biglietto verde.
Il sentiment del mercato rimane fragile tra le preoccupazioni per i venti contrari economici derivanti dal rapido aumento degli oneri finanziari e dai rischi geopolitici. In aggiunta a ciò, il nervosismo commerciale Usa-Cina tempera l’appetito degli investitori per attività più rischiose, il che è evidente da un tono più debole intorno ai mercati azionari.
La Casa Bianca venerdì ha annunciato i controlli sulle esportazioni per escludere la Cina da acquisti di chip e semiconduttori. La mossa solleva preoccupazioni per il peggioramento dei legami commerciali tra le due maggiori economie del mondo.
Sul fronte geopolitico, la Russia ha lanciato una raffica di attacchi missilistici nelle città ucraine, compresa la capitale Kiev, in risposta all’attacco al ponte sullo stretto di Kerch nel fine settimana. Questo, a sua volta, favorisce i rialzisti dell’USD, che resta una valuta rifugio.
Inoltre, i trader sono posizionati per una probabilità del 90% circa di un aumento della Fed di 75 punti base il mese prossimo e per un tasso dei fondi Fed al 4,5% entro febbraio e per la maggior parte del 2023.
Questa prospettiva sta dando un’altra spinta ai rialzisti del dollaro, portando il biglietto verde alla deriva verso i massimi storici che ha scalato il mese scorso.
L’australiano ha raggiunto un minimo di 2-1/2 anni di $ 0,6260 nella sessione asiatica e il kiwi un minimo di $ 0,5541.
L’euro è sceso dello 0,2% a $0,9685 e si mantiene sotto la soglia di $0,9700, mentre si avvia verso il minimo da 20 anni raggiunto a settembre di $ 0,9528. La sterlina è stata sotto pressione ed è scesa dello 0,2% a $1,1025.
L’indice del dollaro vola oltre i 113 punti mentre si scrive e il rendimento del titolo di Stato Usa a dieci anni sfiora il 4,0%.
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