Si tratta solo dell’ultima società a limitare l’uso del chatbot di OpenAI sul posto di lavoro, dopo Amazon e diverse università statunitensi, preoccupate per la correttezza dell’impiego delle IA.
Mentre ChatGPT è diventato virale e si propaga l’entusiasmo per il progresso dell’Intelligenza Artificiale, sono cresciute anche i timori relativi all’etica e alla correttezza dell’impiego dei software.
In particolare, a lanciare l’allarme su un possibile impatto negativo delle IA sono ricercatori, scienziati ma anche gli ambienti accademici e scolastici, a cui si stanno aggiungendo giorno dopo giorno, anche le multinazionali, preoccupate per l’utilizzo dei chatbot.
Il mese scorso, Amazon ha messo in guardia i suoi dipendenti dal condividere qualsiasi codice o informazione riservata con il chatbot di OpenAI, che ha ricevuto investimenti miliardari da Microsoft. Secondo Business Insider, decisione è stata presa dopo che l’azienda ha trovato esempi di risposte di ChatGPT che assomigliavano a dati interni di Amazon. [...]
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