In media, un sistema fotovoltaico è garantito per «una vita utile» di circa 25 anni: ma ecco una ricerca che cosa ha scoperto dopo soli 2 anni dall’installazione.
I pannelli fotovoltaici sono considerati i dispositivi in grado di produrre energia con la vita utile più lunga in assoluto, ben 25 anni. Una longevità superiore a qualsiasi altro tipo di generatore di energia che in genere ha un ciclo di vita più breve. Per questo installare un impianto fotovoltaico è visto come un investimento profittevole perché si ripaga nel lungo periodo. Ma sarà davvero così? Davvero hanno una durata così lunga?
Un test condotto in Indonesia ha messo in dubbio la durabilità dei pannelli solari. Prima di spiegarvi che cosa hanno scoperto è bene segnalare che ci sono tanti fattori ambientali e non solo in grado di incidere sulla durata media di un pannello fotovoltaico.
Pannelli fotovoltaici usurati dopo soli 2 anni
Un team di ricercatori dell’Università del’Indonesia ha effettuato un test per verificare la durabilità dei pannelli solari. Hanno preso in oggetto un impianto posizionato a Sumatra con una capacità totale di 24,9 megawatt composto da 64.140 pannelli solari e 110 inverter installato due anni fa.
Nel corso dei due anni di osservazione, i ricercatori hanno voluto identificare i guasti che si verificano in una fase iniziale del funzionamento, vale a dire prima che inizi il tipico processo di degrado dovuto a molti anni di usura.
Ciò che hanno scoperto dopo soli 2 anni è preoccupante. L’1% dei moduli (circa 678 pezzi) ha mostrato difetti evidenti. Una percentuale che è considerata elevata dato il lasso di tempo così breve. Tra i problemi rilevati figuravano sia danni meccanici, come vetri rotti e scatole di giunzione lesionate, ma anche infiltrazioni di umidità e separazione dei materiali dovuti al cambio di temperatura. Tutti difetti che causano un calo dell’efficienza dell’impianto e una vita utile più breve.
Gli scienziati hanno prestato particolare attenzione anche ai cosiddetti hotspot, ovvero i punti del pannello che diventano eccessivamente caldi, danneggiando le celle e riducendone l’efficienza. La loro presenza accentua il degrado e costituisce uno dei principali fattori di guasto.
Lo studio ha poi confermato il vantaggio delle celle fotovoltaiche tagliate invece di quelle intere. Questo modello è più resistente al surriscaldamento grazie alla minore intensità di corrente nelle singole celle e alla migliore distribuzione del calore. Questa tipologia di pannelli è consigliata sopratutto in luoghi frequentemente esposti a ombra o sporcizia.
Insomma la ricerca ha mostrato come la diagnosi precoce e il monitoraggio regolare sia importante per il corretto ed efficiente funzionamento di un impianto fotovoltaico. Ovviamente non è sempre così, se i pannelli sono di ottima fattura, installati correttamente e soggetti a regolare manutenzione, il ciclo di vita aumenta sensibilmente.
Fattori che incidono sulla durata di un pannello fotovoltaico
In Italia esempio lampante è quello dell’isola di Vulcano dove un impianto installato circa 30 anni fa è ancora attivo con un rendimento che contribuisce a soddisfare il fabbisogno elettrico dell’isola; dopo 30 anni dall’attivazione, la produzione è diminuita solo del 6%.
L’area geografica in cui vengono installati i pannelli solari influisce sulle loro prestazioni. In molte zone, l’elevato livello di inquinamento atmosferico rappresenta un rischio sia per la salute che per la durata delle strutture, poiché le polveri sottili si depositano all’interno dei pannelli, compromettendone rendimento e longevità.
Nelle aree marittime, invece, la salinità diffusa dal mare può danneggiare il sistema fotovoltaico: sebbene l’aria di mare sia benefica per la salute umana, nel tempo ha un effetto corrosivo su alcune componenti dei pannelli e opacizza la superficie assorbente, riducendone l’efficienza. In entrambi i casi, una regolare pulizia aiuta a mitigare questi effetti negativi.
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