Chi era Eleonora Chiavarelli la moglie di Aldo Moro che provò a salvare il marito dalle Brigate Rosse.
In questi giorni sulla Rai stanno andando in onda le prime puntate della fiction Esterno Notte che ripercorre le fasi concitate del rapimento del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse.
Protagonista nella serie anche Margherita Buy (in copertina, ndr) nei panni di Eleonora Chiavarelli, moglie di Moro che nei 55 giorni di prigionia si spese moltissimo per provare a portare in salvo il marito, purtroppo senza successo. Una donna tenace che arrivò anche a rifiutare i funerali di Stato come segno di protesta verso gli esponenti del Governo che sposarono la linea della fermezza durante i giorni del rapimento di Moro. Ecco chi era Eleonora Chiavarelli, moglie di Aldo Moro, alcuni aneddoti e curiosità della sua vita.
Chi era Eleonora Chiavarelli
Eleonora Chiavarelli nacque nel 1915 a Montemarciano in provincia di Ancona e durante gli studi universitari ha partecipato alla Federazione Cattolica Italiana Studenti Universitari. Ha sposato Aldo Moro il 5 aprile 1945 all’età di 30 anni. Dal matrimonio sono nati 4 figli: Maria Fida, Agnese, Anna e Giovanni.
Dopo una vita passata nella completa riservatezza, salì alla ribalta nazionale quando suo marito fu rapito, da un commando delle Brigate Rosse, nella famosa via Fani il 16 marzo del 1978. Da quel momento e per i successivi 55 giorni entrò in scena una persona perlopiù sconosciuta che con personalità e tenacia le provò tutte pur di riportare a casa sano e salvo il marito.
Non si risparmiò un attimo in quei (quasi) 2 mesi cercando in ogni modo di portare Aldo Moro alla salvezza. Si rivolse anche a papa Paolo VI che chiese, senza ottenere risultati, la liberazione di Aldo Moro.
Le ultime lettere inviate da Aldo Moro
La bellissima storia d’amore tra Eleonora Chiavarelli e il marito Moro si evidenzia anche dalle diverse lettere che il presidente inviò alla moglie durante il periodo di prigionia. In una delle ultime Moro si rivolse alla consorte con un tono misto di tenerezza e rassegnazione. Probabilmente sapeva già che non avrebbe più rivisto i suoi cari e per questo scrisse: “Mia dolcissima Noretta (questo era il nome con cui la chiamava, ndr) dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo (…). Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli (…). Per il futuro c’è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme (…). A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile".
Dal 9 di maggio del 1978, quando il corpo di Aldo Moro venne ritrovato in Via Caetani, Eleonora iniziò una lunga protesta contro Benigno Zaccagnini, Giulio Andreotti e Francesco Cossiga: esponenti politici che sin dal primo giorno del rapimento Moro sposarono la linea della fermezza. Da qui il rifiuto di Eleonora Chiavarelli per la celebrazione di un funerale di Stato per il marito.
Lei e i figli organizzarono una cerimonia funebre in stile privato con pochissimi presenti tra familiari e amici. Eleonora Chiavarelli è venuta a mancare nel 2010 per cause naturali all’età di 95 anni. È sepolta a Torrita Tiberina, vicino alla tomba del marito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA