Elezioni 2020: Zingaretti e Meloni vincono ma non sfondano, male Salvini e Renzi, M5S salvo grazie al referendum. L’analisi.
Le elezioni per il referendum sul taglio dei parlamentari e le regionali che si sono appena concluse stanno scatenando diverse interpretazioni sui risultati, da parte dei leader e degli analisti politici.
I risultati oggettivi vedono prevalere con quasi il 70% il Sì nei confronti del No e un pareggio di 3 a 3 tra centrosinistra e centrodestra per le regioni in cui si è votato questo 20 e 21 settembre.
Tuttavia in molti si chiedono chi ha vinto e chi ha perso davvero in queste elezioni 2020, considerando anche le performance dei partiti e dei loro esponenti di punta rispetto alle previsioni dei giorni scorsi.
Chi ha vinto: Zingaretti e Meloni
Risultato positivo per Nicola Zingaretti e Giorgia Meloni che mantengono salde le loro leadership a sinistra e a destra, i quali però, per ragioni diverse, non sfondano.
Il segretario del Partito Democratico ha allontanato lo spauracchio di vedersi sfilare la roccaforte Toscana dalla Lega e, al tempo stesso, ha potuto contare sulla conferma non scontata di Michele Emiliano in Puglia.
Nonostante ciò perde le Marche, che dopo 25 anni passano al centrodestra con la vittoria di Francesco Acquaroli e di Fratelli d’Italia.
La Meloni, quindi, aggiunge la presidenza della Regione al suo partito, ma assiste alla bruciante sconfitta di Fitto fortemente voluto in Puglia che, nonostante le divisioni del centrosinistra, viene distanziato di quasi 8 punti da Emiliano.
Chi ha perso: Salvini e Renzi
Dopo l’Emilia Romagna, per Matteo Salvini svanisce nuovamente il sogno di conquistare una regione rossa come la Toscana, con la fedelissima Susanna Ceccardi che arriva seconda con oltre 8 punti di distacco dal vincitore Eugenio Giani.
Il leader del Carroccio riesce a far eleggere solo Luca Zaia in Veneto, che con la sua lista civica ha preso il triplo dei voti della Lega e diventa quindi un concorrente interno da temere.
Neanche l’altro Matteo può ritenersi soddisfatto da questa tornata elettorale che vedeva il battesimo di Italia Viva alle urne. L’unica soddisfazione di Renzi è infatti quella della vittoria di Giani essendo stato indicato proprio dall’ex premier.
Il risultato di Italia Viva, però, non è stato decisivo e non ha raggiunto le cifre che il senatore fiorentino sperava di ottenere, raccogliendo un deludente 4,5% nel territorio in cui ha costruito la sua iniziale fortuna politica.
Movimento 5 Stelle si salva con il referendum
Merita un discorso a parte il Movimento 5 Stelle, il quale non ha avuto nessuna influenza nelle elezioni regionali (se non quella negativa di far perdere le Marche al PD), ma che si risolleva grazie al risultato netto del referendum.
Luigi Di Maio, a questo punto, può tornare a ricoprire il ruolo di capo politico, essendosi intestato la battaglia anti-casta e scaricando sul reggente Vito Crimi le colpe delle sconfitte delle amministrative.
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