Elezioni parlamentari Grecia 2019, risultati ufficiali: Mitsotakis è il nuovo primo ministro

Alessandro Cipolla

08/07/2019

Domenica 7 luglio 2019 si sono svolte le elezioni parlamentari in Grecia:netta vittoria del conservatore Mitsotakis, che ha battuto la sinistra di Tsipras ottenendo con la sua Nuova Democrazia la maggioranza assoluta in Parlamento.

Elezioni parlamentari Grecia 2019, risultati ufficiali: Mitsotakis è il nuovo primo ministro

Elezioni parlamentari Grecia 2019, i risultati ufficiali: come già ampiamente previsto dai sondaggi, netta affermazione nel voto di domenica 7 luglio per Kyriakos Mitsotakis che è il nuovo primo ministro greco.

Nuova Democrazia infatti, il suo partito centrista e conservatore, ha raggiunto il 39,85% dei voti che gli sono valsi 158 seggi in Parlamento su un totale di 300, ottenendo così la maggioranza assoluta senza il bisogno di ricorrere ad alleanze.

Per Alexis Tsipras quindi, che aveva deciso di anticipare di tre mesi le elezioni dopo la debacle alle europee, è arrivata un’altra sconfitta dopo quella di fine maggio del voto comunitario.

Altra sorpresa in queste elezioni in Grecia è il crollo di Alba Dorata, il partito greco di estrema destra che con il 2,93% dei voti non è riuscito a superare la soglia di sbarramento del 3% ed eleggere propri deputati in Parlamento.

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I risultati ufficiali delle elezioni Grecia 2019

Domenica 7 luglio in Grecia si è votato per le elezioni parlamentari, con l’elezione dei nuovi 300 parlamentari e la conseguente incoronazione del nuovo primo ministro. Questi sono i risultati ufficiali dei principali partiti, mentre tra parentesi sono indicati il numero dei seggi ottenuti.

  • Nuova Democrazia (centrodestra) - 39,85% (158)
  • Syriza (sinistra) - 31,53% (86)
  • Kinal (centrosinistra) - 8,10% (22)
  • KKE (comunisti) - 5,30% (15)
  • Soluzione Greca (centrodestra) 3,70% (10)
  • MeRA25 (sinistra) - 3,44% (9)
  • Alba Dorata (destra) - 2,93% (/)
  • Unione dei Centristi (centro) - 1,24% (/)

Kyriakos Mitsotakis candidato di Nuova Democrazia è quindi il nuovo primo ministro della Grecia, con il candidato conservatore che in campagna elettorale ha promesso il taglio delle tasse, lo sblocco delle privatizzazioni e l’aumento dei salari.

Fuori dal Parlamento invece Alba Dorata, nel 2015 prese il 7%, mentre la soglia di sbarramento del 3% è stata superata da MeRA25, il movimento dell’ex ministro dell’Economia Varoufakis.

Scenario e legge elettorale

Tre mesi prima della scadenza naturale dell’attuale legislatura, scelta questa presa dal primo ministro uscente Alexis Tsipras, la Grecia è stata chiamata al voto domenica 7 luglio per le elezioni parlamentari dove sono stati eletti i nuovi 300 deputati.

La legge elettorale greca prevede che 250 seggi verranno assegnati in maniera proporzionale a tutte le forze politiche oltre la soglia di sbarramento del 3%. Gli altri 50 seggi andranno al partito più votato come per una sorta di premio di maggioranza.

Nelle elezioni del settembre 2015 Syriza con il 34,46% ottenne in totale 145 seggi. Per formare una maggiora parlamentare, Tsipras visto il mancato accordo con le altre forze di sinistra dette vita così a un esecutivo in tandem con Anel, forte di un tesoretto di 10 deputati, un partito populista di centrodestra come se da noi Sinistra Italiana facesse un accordo con Fratelli d’Italia.

Alle elezioni del 2019 invece Nuovo Democrazia, avendo ottenuto 158 seggi, ha già da sola la maggioranza assoluta in Parlamento e non avrà necessità di stringere accordi con Soluzione Greca, il solo altro partito di centrodestra che ha superato la soglia di sbarramento.

I sondaggi

La situazione alla vigilia del voto in Grecia sembrava essere abbastanza chiara: Nuova Democrazia secondo i sondaggi era nettamente in testa, staccando di molto la sinistra di Syriza.

Come si può vedere dal sondaggio del 3 luglio di Public Issue, Nuova Democrazia veniva data al 42,5% e quindi come poi accaduto poteva anche ottenere la maggioranza assoluta senza aver bisogno di stringere alleanze.

Syriza invece veniva attestata al 27%, con molti voti che sarebbero intercettati dalla coalizione di centrosinistra Kinel data all’8%. Giusto invece in forte calo di Alba Dorata a cui era stato attribuito il 3,5%.

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