Elon Musk ha attaccato George Soros, affermando quanto odi l’umanità. La ragione di tale affermazione pare essere la vendita da parte del fondo di investimento del filantropo delle azioni di Tesla.
Elon Musk, proprietario di Twitter e Ceo di Tesla, ha attaccato il filantropo ungherese naturalizzato statunitense George Soros, affermando che egli ricordi Magneto, uno dei principali antagonisti della Marvel Comics.
A questa affermazione, ne è poi seguita una seconda, in risposta al giornalista Brain Krassenstein, in cui ha detto «Presumi che abbia buone intenzioni. Non lo sono. Vuole erodere il tessuto stesso della civiltà. Soros odia l’umanità».
Questa affermazione è arrivata dopo che il giornalista aveva fatto notare le contraddizioni insite nel discorso di Musk, affermando: «le esperienze di Magneto durante l’Olocausto come sopravvissuto hanno plasmato la sua prospettiva, nonché la sua profondità ed empatia. Soros, anch’egli sopravvissuto all’Olocausto, viene attaccato senza sosta per le sue buone intenzioni che alcuni americani ritengono cattive solo perché non sono d’accordo con le sue affiliazioni politiche».
A questo punto Musk ha preferito interrompere la conversazione, non rispondendo.
Perché Elon Musk ha attaccato Soros
All’interno dei suoi tweet, Elon Musk non ha spiegato le ragioni dell’attacco a George Soros, tuttavia, secondo gli osservatori questo avrebbe a che fare con la recente vendita delle azioni di Tesla per un valore complessivo di 16 milioni di dollari da parte del Soros Fund Management, il fondo di investimento del magnate.
Il Soros Fund Management ha effettivamente venduto le azioni di Tesla, così come quelle di Rivian Automotive, produttore statunitense di automobili elettriche, e di alcuni attori del mondo della tecnologia.
Le reazioni all’attacco di Musk
La discussione, iniziata su Twitter, ha presto travalicato i confini digitali per attrarre l’attenzione di molti attori internazionali.
Due delle reazioni più importanti sono arrivate da Jonathan Greenblatt, Ceo dell’Anti-Defamation League, un’organizzazione non governativa che si occupa di monitorare e combattere l’antisemitismo e i pregiudizi; e dal ministero degli esteri di Israele.
Il primo, su Twitter, ha affermato: «Soros è spesso usato dall’estrema destra come la fonte dei problemi del mondo. Vedere Elon Musk, a prescindere dal suo intento, paragonarlo a un supercattivo che odia l’umanità, è pericoloso: incoraggerà gli estremisti che già escogitano cospirazioni anti-ebraiche e che hanno cercato di attaccare le comunità ebraiche e Soros».
Sempre su Twitter, il ministero degli affari esteri israeliano ha ritwittato un post di David Saranga, dipendente del ministero e diplomatico di carriera. All’interno del tweet è affermato che, dopo l’accaduto, l’hashtag «gli ebrei» è andato virale, generando anche molte reazioni contenenti cospirazioni antisemite e discorsi sull’odio verso gli ebrei.
Sfortunatamente Twitter - ha affermato il diplomatico - non fa nulla per risolvere il problema.
In un’intervista rilasciata martedì dopo un incontro con gli azionisti di Tesla, Elon Musk ha difeso le sue posizioni, affermando: «dirò quello che voglio dire, e se la conseguenza di questo è perdere soldi, così sia».
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