L’emendamento «Content Creators» è entrato nel ddl Concorrenza, una grande vittoria per i lavoratori del settore digital & tech italiano.
L’emendamento ‘Content Creators’ è entrato nel ddl Concorrenza. Lo scorso 14 luglio, le tre identiche proposte presentate, la prima, dall’On. Valentina Barzotti (sottoscritta dall’On. Angela Masi, dall’On. Niccolò Invidia e dall’On. Luca Carabetta), la seconda, dall’On. Enza Bruno Bossio e, la terza, dall’On. Felice Maurizio D’Ettore, hanno ricevuto parere favorevole con la seguente riformulazione del governo:
ART. 28.
Al comma 1, dopo la lettera l), aggiungere le seguenti:
l-bis) individuazione di specifiche categorie di controlli per i creatori di contenuti digitali, tenendo conto dell’attività economica svolta;
l-ter) previsione di meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie tra creatori di contenuti digitali e relative piattaforme.
Entra così ufficialmente all’articolo 28 del ddl Concorrenza il duplice impegno del Governo nel rivedere il quadro normativo italiano includendo questa nuova tipologia di lavoratore digitale, e nel costituire meccanismi alternativi delle controversie per rispondere velocemente alle problematiche che possono crearsi tra content creator e le piattaforme digitali su cui operano.
Il Ceo di Search On Media Group e ideatore del WMF, Cosmano Lombardo ha sempre ribadito quanto il tema sia sensibile e oggi inaugura un nuovo percorso per il settore:
“Un ringraziamento particolare va agli esponenti del Governo e del Parlamento che hanno ascoltato le istanze presentate dal WMF e del mondo Creator e compreso l’importanza della misura, in particolare all’On. Valentina Barzotti, all’On. Vincenza Bruno Bossio e all’On. Felice Maurizio D’Ettore che hanno proposto l’emendamento e che hanno portato nelle sedi istituzionali quanto condiviso nei diversi incontri con la nostra community. Il settore digital & tech può festeggiare il primo, importante passo verso il riconoscimento giuridico e fiscale di una delle nuove figure professionali che lo caratterizzano. Infatti tutto ciò costituisce soprattutto la testa d’ariete per far comprendere ai vari organi istituzionali quanto sia importante innovare il mercato del lavoro. Il Paese continua a essere bloccato per gli eccessivi costi del lavoro e per meccanismi burocratici legati alla vecchia economia".
L’emendamento ‘Content Creators’ è una vittoria che sancisce il lungo lavoro di rappresentanza istituzionale di Search On Media Group, della community del WMF e dell’Associazione Italia Digitale, fatto di audizioni, interlocuzioni parlamentari e governative e di un rapporto di costante ricerca, aggiornamento e riunioni con i Creator; ma è solo uno dei dossier politici di interesse per la community e su cui il WMF è costantemente attivo per proposte di regolamentazione e di intervento legislativo: dalla Proposta di Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale alla normativa sulle professioni digitali.
L’emendamento ‘Content Creators’ è uno dei risultati di anni di impegno istituzionale assunto dal WMF per la rappresentanza dei lavoratori digitali: categorie professionali che costituiscono una fetta sempre più importante dell’economia italiana.
“La Creator Economy così come il mondo startup e in generale il reparto digital & tech italiano che sta trainando il nostro paese ha bisogno di un punto di svolta per continuare a giocare questo ruolo, garantire occupazione, contribuire alla digitalizzazione e non perdere competitività a livello internazionale. Affinché ciò accada, è necessario abbattere i costi del lavoro, costituire un Contratto Nazionale per i lavoratori di imprese digital & tech e startup, creare codici Ateco per tutte le nuove professionalità emerse negli ultimi due decenni e abbattere il sistema contrattuale a livelli adeguandolo ai meccanismi attuali. Su questi punti ci stiamo muovendo da anni e saranno le prossime linee su cui ci stiamo già impegnando”, ha spiegato Lombardo.
Questo apre una nuova stagione di rivendicazioni per il settore digital & tech italiano. Il WMF ha come obiettivo il pieno riconoscimento da parte delle istituzioni delle dinamiche in costante aggiornamento del settore: oltre alle tutele e garanzie per i lavoratori digitali e la sicurezza degli utenti, i temi su cui le istituzioni sono chiamate a intervenire con urgenza sono la competizione internazionale con le grandi piattaforme e il dumping salariale operato dagli Stati esteri. Dalla PMI innovativa alla startup, tutti gli operatori del settore digital & tech italiano non possono competere con grandi o piccole aziende estere, in quanto il mercato del lavoro alle attuali condizioni è totalmente sbilanciato a favore di queste ultime. Non arginando il problema della fuga di talenti non c’è futuro per il settore digital & tech italiano.
Il WMF incrementerà già nei prossimi giorni il suo impegno di dialogo nelle sedi istituzionali proponendo le soluzioni individuate dal confronto con la sua community:
- Ridurre i costi del lavoro delle imprese digital & tech, permettendo maggiore competitività a livello internazionale sul mercato del lavoro, così da attrarre professionisti stranieri e contrastare la fuga dei talenti italiani;
- Porre le basi per la costituzione di CCNL dei lavoratori digital & tech, che risponda alle esigenze delle aziende e dei lavoratori, non recepite dagli attuali schemi contrattuali a disposizione;
- Individuare per il mercato del lavoro digital & tech meccanismi adeguati e innovativi che vadano a sostituire l’attuale sistema dei contratti di lavoro a livelli, in quanto le attuali modalità di organizzazione aziendale sono orizzontali, trasversali e flessibili;
- Creare nuovi Codici Ateco adeguati per tutte le nuove e diverse professionalità emerse negli ultimi decenni in ambito digital & tech.
L’emendamento ‘Content Creators’ è un grande risultato frutto del dialogo WMF e porterà significativi miglioramenti per il settore dei creatori di contenuti digitali, ma nel più ampio piano per il riconoscimento di tutto il settore digital & tech l’approvazione dell’emendamento costituisce un apripista verso la discussione istituzionale di problemi e soluzioni che possono decidere il futuro dell’economia dell’innovazione
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