Vendite su Eni in scia al crollo del petrolio, ma l’Opec+ potrebbe ribaltare la situazione. È il momento di comprare o di vendere il titolo? Come investire con i Turbo Certificates di BNP Paribas.
Il crollo dei prezzi del petrolio ha avuto un impatto negativo su Eni e altri titoli del Ftse Mib. Le preoccupazioni legate alla situazione economica hanno contribuito al calo dei prezzi del petrolio, smorzate solo temporaneamente dall’accordo provvisorio sul tetto del debito negli Stati Uniti. Durante il fine settimana, Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, e Kevin McCarthy, presidente della Camera dei Rappresentanti, hanno raggiunto un accordo sul tetto del debito USA, fissato a 31,4 trilioni di dollari, per stabilire un limite di spesa governativa per i prossimi due anni. Questo accordo potrebbe evitare un potenziale default nell’economia più grande al mondo, che è anche un grande consumatore di petrolio.
Tuttavia, nonostante l’accordo, l’effetto positivo sui prezzi del petrolio potrebbe non essere sufficiente. L’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti a giugno potrebbe ridurre nuovamente la domanda di greggio. Quello che ora potrebbe fare la differenza è l’Opec+, che il 4 giugno potrebbe decidere di ridurre la produzione. I tagli alla produzione potrebbero sostenere i prezzi, ma le tensioni tra i membri del cartello potrebbero portare alla decisione di mantenere l’attuale livello di produzione. Questa incertezza sta creando confusione tra i trader, poiché la mancanza di azioni concrete potrebbe essere interpretata come una debolezza e portare a un ulteriore calo dei prezzi. Inoltre si riflette sui titoli del comparto petrolifero come Eni, Saipem e Tenaris.
Sul titolo Eni le principali banche d’affari mondiali sono «neutrali», con JP Morgan che fissa un target price a 16 euro e RBC a 14 euro.
Vediamo ora una strategia con un Turbo Certificates di BNP Paribas, in base ai livelli di supporto e resistenza secondo l’analisi tecnica.
Analisi tecnica di Eni: strategie operative
Eni ha violato i primi supporti in area 13 e minaccia di estendere il ribasso fino a 12,50 euro almeno, base del canale che contiene la correzione partita ad aprile. L’arrivo su questi livelli potrebbe rappresentare un’occasione di acquisto sulla debolezza. Tuttavia, fino ad allora, i prezzi potrebbero mostrare un andamento incerto senza offrire spunti interessanti. Solo l’eventuale ritorno in pianta stabile sopra i 13 euro e la rottura di area 13,50 potrebbero inviare segnali convincenti di ripresa, prologo a un allungo verso i 14 euro.
Eni, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Sintetizziamo di seguito i livelli da monitorare per la nostra strategia:
Trigger: oltre 13,05 euro (o al test di area 12,50)
Primo target: 13,50 (o 13 euro)
Secondo target: 14 (o 13,50 euro)
Stop loss: 12,70 (o 12,20 euro)
Eni: strategia long con i Turbo Certificates di Bnp Paribas
Nell’ipotesi di una strategia «long» su Eni interveniamo oltre 13,05 euro con stop loss localizzato a 12,70 e obiettivi a 13,50 e 14 euro. In alternativa attendere il test di area 12,50, per obiettivi a 13 euro e 13,50 euro, con stop loss sotto 12,20.
Per questa strategia, si adatta il certificato Turbo Long di Bnp Paribas con ISIN NLBNPIT1HV99 e leva 5,33.
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