Esenzione Tosap-Cosap fino a quando? La situazione a Roma, Milano, Firenze e Napoli

Rosaria Imparato

27 Maggio 2020 - 17:22

Tosap e Cosap, il DL Rilancio ha previsto l’esenzione fino al 31 ottobre 2020 per i pubblici esercizi. Alcune città, come Roma, hanno esonerato le attività dal pagamento per tutto il 2020, altre devono ancora deliberare. Vediamo le novità a Milano, Napoli e Firenze.

Esenzione Tosap-Cosap fino a quando? La situazione a Roma, Milano, Firenze e Napoli

Esenzione Tosap e Cosap fino al 31 ottobre 2020 grazie al DL Rilancio: vediamo com’è la situazione nelle città di Roma, Milano, Firenze e Napoli.

Il DL Rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio, ha esonerato i pubblici esercizi dal pagamento della Tosap e dal canone Cosap per rilanciare l’attività turistica e alleggerire il carico fiscale delle attività.

Per settimane, se non mesi, migliaia di attività hanno dovuto chiudere i battenti in osservanza delle norme di contenimento del contagio. Ora, con l’inizio della Fase 2, gli esercenti stanno provando a rimettersi in piedi.

ll DL Rilancio dunque è intervenuto con l’esenzione di Tosap e Cosap fino al 31 ottobre. Allo stesso tempo, le domande per le nuove concessioni per l’occupazione di suolo pubblico, così come quelle per l’ampliamento delle superfici già concesse, devono essere presentate in via telematica all’Ente locale.

Alla domanda va allegata la planimetria, senza il pagamento del bollo.

Esenzione Cosap per tutto il 2020 a Roma: come fare domanda per ampliamento suolo pubblico

ll Comune di Roma ha comunicato che a partire dal 25 maggio le attività commerciali (bar, ristoranti e altri esercizi di somministrazione di alimenti e bevande) possono procedere subito all’ampliamento del suolo pubblico.

Tale ampliamento può avvenire fino a un massimo del +35%, da dedicare agli arredi esterni.

Le attività romane sono esonerate dal pagamento della Cosap per tutto il 2020.

Si attende il vaglio dell’Aula, e poi l’intenzione è quella di estendere i provvedimenti anche alle strutture alberghiere in possesso di abilitazione alla somministrazione anche per i non alloggiati e alle casistiche di impossibilità di concessione OSP entro un raggio massimo di 25 metri dall’ingresso del locale.

Ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi:

Più spazio subito per i dehors delle attività commerciali, turistiche e di ristorazione, oltre all’esonero dal canone di occupazione di suolo pubblico per tutto il 2020. È una delle nostre ricette per rilanciare il tessuto produttivo di Roma: ampliare gli spazi esterni a disposizione dei locali consentirà di bilanciare la riduzione di quelli interni, dovuta all’obbligo di distanziamento fisico. Una soluzione rapidissima, considerato che prima l’iter delle concessioni poteva durare mesi e mesi, soprattutto nell’area del Centro Storico. Sosteniamo la ripartenza di queste attività e le persone che vi lavorano, sempre nel rispetto della pubblica sicurezza e della tutela del patrimonio artistico capitolino.”

L’iter romano ha previsto tre casistiche principali:

  • gli esercenti già in possesso di concessione OSP possono procedere all’ampliamento della superficie di occupazione di suolo pubblico già autorizzata fino ad un massimo del 35%. Prima devono comunicarla al Municipio territorialmente competente, insieme a una planimetria. La domanda di concessione sarà trasmessa, a partire da lunedì 25 maggio, telematicamente al Municipio sui moduli predisposti, con l’indicazione da parte dell’esercente del giorno di installazione dell’occupazione. In caso di accertamento negativo dei requisiti, l’occupazione d’urgenza deve essere rimossa entro sette giorni dalla comunicazione del rigetto della domanda;
  • gli esercenti che non siano già in possesso di una concessione OSP possono, in via eccezionale, richiedere una occupazione di suolo pubblico per una superficie massima del 35% della superficie interna del locale adibita alla somministrazione. La domanda va trasmessa a partire dal 25 maggio, con le modalità sopradescritte;
  • in caso di impossibilità di ampliamento dell’OSP, o di nuova concessione in area attigua all’esercizio o confinante con quella già autorizzata, dopo l’approvazione in Assemblea Capitolina sarà possibile richiedere un’occupazione del suolo nelle immediate vicinanze del locale, entro una distanza massima pari a 25 metri di diametro dal fronte dell’esercizio, a condizione che siano rispettate le norme igienico-sanitarie relative al trasporto di generi alimentari.

Esenzione Tosap-Cosap: a Milano fino al 31 ottobre 2020

Il capoluogo lombardo è tra le città che più ha subìto le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Il Comune di Milano ha pubblicato le istruzioni per inviare nuove domande di concessioni per l’occupazione di suolo pubblico.

Le domande vanno inviate esclusivamente online, sia dal titolare dell’esercizio commerciale che dal suo delegato.

Il richiedente deve registrarsi alla piattaforma telematica GEOpost, inserire i dati e gli allegati richiesti (planimetria e documento d’identità). La domanda, se non può essere firmata digitalmente, deve essere stampata, firmata manualmente, scannerizzata o fotografata e inserita come allegato.

È indispensabile indicare un indirizzo PEC per ricevere la concessione.

Gli esercenti possono presentare domanda per occupazione suolo straordinaria a partire dal 22 maggio 2020 La domanda deve indicare come termine massimo di occupazione il 31 ottobre 2020, ma può essere individuato un termine inferiore.
L’iter istruttorio straordinario porterà al rilascio delle singole autorizzazioni entro 15 giorni.

Tosap-Cosap, Napoli e Firenze devono ancora deliberare sull’esenzione

Per quanto riguarda invece Napoli, i cittadini parteneopei stanno ancora aspettando che il Comune si pronunci.

In base agli ultimi documenti aggiornati sul sito del Municipio, la nuova determinazione per la Cosap ha tre date: il 30 giugno, il 30 settembre e il 31 dicembre.

A questo link il documento aggiornato al 22 maggio 2020 in merito alle agevolazioni fiscali.

Anche la città di Firenze deve ancora deliberare in merito alle ultime novità contenute nel DL Rilancio.

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