L’EUR/USD si sta indebolendo dopo che la riunione Fed ha ridato forza al biglietto verde: la moneta unica è destinata al declino? Quali sono i fattori da osservare per previsioni future sulla coppia.
L’EUR/USD è sceso al minimo di 26 settimane e oscilla su 1,0648 in apertura degli scambi europei.
La coppia ha subito il brusco calo dopo che la Federal Reserve ha mantenuto invariato il tasso del fondo al 5,25%-5,5%, ma ha segnalato che un rialzo potrebbe essere ancora sul tavolo e che nel 2024 probabilmente ci saranno soltanto due tagli al costo del denaro.
Il tono è dunque stato considerato aggressivo dal Forex e il fatto che la Fed sia riuscita a convincere i mercati che possono restare fedeli alla narrativa di tassi più alti più a lungo rappresenta di fatto una vittoria per il dollaro.
Con il biglietto verde spinto da diversi fattori, dalla banca centrale propensa ad aumentare ancora i tassi i futuro fino alla domanda come asset rifugio in un momento assai incerto per le azioni, l’euro pare destinato a indebolirsi ancora. Fin dove può arrivare l’EUR/UD dopo le aggiornate proiezioni della Fed? Alcune analisi degli esperti.
EUR/USD crolla a livelli minimi di 6 mesi
La coppia EUR/USD è scesa dai massimi settimanali superiori a 1,0730 per oscillare ora a 1,0650 dopo la riunione del FOMC, spinta dal rafforzamento del dollaro Usa. L’euro dollaro è quindi apparso vulnerabile ai toni di Powell e del suo board, non ancora convinti che la stretta al credito sia giunta al suo picco.
L’esito dell’incontro è stato visto come aggressivo, soprattutto perché alla pausa di settembre negli aumenti dei tassi è seguito un dot plot aggiornato al rialzo e nel quale si prevedono meno tagli nel 2024 e un livello elevato del costo del denaro più a lungo.
I rendimenti obbligazionari statunitensi sono quindi balzati, raggiungendo i massimi pluriennali, e Wall Street è crollata. Questa combinazione ha rafforzato il dollaro Usa su tutta la linea.
“L’USD si sta basando principalmente sui guadagni ottenuti sulla scia immediata della dichiarazione del FOMC e di un dot plot più aggressivo del previsto, con l’EUR/USD che ha toccato il nuovo minimo di sei mesi” ha commentato Adam Cole, capo stratega valutario di RBC Capital Markets.
Alle ore 9.47 circa del 21 settembre, l’euro dollaro sta scendendo dello 0,06% a 1,0653. Nella notte ha toccato quota 1,0627, viaggiando su un livello minimo di 6 mesi. Rispetto a una settimana fa, la coppia è diminuita dello 0,05%. Confrontando il cambio a un mese, il calo è stato molto più marcato e del 2,1%.
Con la Bce che già si è pronunciata con un altro aumento dei tassi di 25 punti base, aprendo le porte a una possibile pausa della politica aggressiva, i riflettori del Forex restano accesi sia sull’andamento azionario - con il dollaro a giocare il ruolo di asset rifugio - sia sulla capacità di ripresa dell’economia europea, al momento più debole di quella Usa. L’euro può trovare slancio o ulteriore declino dai futuri dati macro per la regione.
Euro dollaro, sta iniziando il declino? Le previsioni
Un dollaro rinforzato dominerà ancora per molto il settore valute, così vulnerabile in questo momento? La domanda è cruciale per l’euro.
Secondo gli strateghi di ING, “Fino a quando questa forza del dollaro nella fase finale del ciclo non verrà meno, il cambio EUR/USD rimarrà vulnerabile...Questa posizione aggressiva [della Fed] potrebbe mantenere l’offerta del dollaro fino a ottobre e per ammorbidire il dollaro saranno necessari dati più deboli sull’attività statunitense – in particolare un aumento delle richieste di sussidio di disoccupazione o un calo della fiducia dei consumatori e delle vendite al dettaglio”.
Gli analisti di Danske Bank vedono la debolezza dell’euro dollaro potenzialmente in attenuazione poiché il picco di pessimismo nei confronti del settore manifatturiero dell’Eurozona e della Cina può alleviarsi:
“Nonostante la continua forza dell’USD, prevediamo che nel breve termine potrebbero esserci alcuni fattori favorevoli per l’EUR/USD. Riteniamo che i tassi ufficiali al picco, il miglioramento del settore manifatturiero rispetto al settore dei servizi e/o l’allentamento del pessimismo sulla Cina potrebbero aggiungere un po’ di supporto all’EUR/USD entro il prossimo mese.”
Vasileios Gkionakis, stratega dei cambi presso Macro Hive, afferma che il quadro di crescita più ampio sarà di maggiore importanza per il dollaro in futuro, dato che le aspettative di rialzo dei tassi della Fed sono vicine al massimo. Secondo lui, poiché le aspettative sui tassi probabilmente rimarranno stabili, spetta ai mercati azionari e alla Cina guidare la direzione del dollaro (e di conseguenza dell’euro).
Stando ai modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti, il tasso di cambio EUR/USD dovrebbe attestarsi a 1,05 entro la fine di questo trimestre. Guardando al futuro, la stima è che venga scambiato a 1,00 tra 12 mesi.
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