Si torna a parlare di una eventuale parità della coppia EUR/USD nel 2024: perché gli analisti non escludono uno scivolamento così pesante della moneta comunitaria? Cosa può accadere.
La coppia EUR/USD si mantiene appena sopra 1,0850 negli scambi europei del 9 aprile, senza particolari sussulti.
Gli analisti del Forex, però, hanno già aperto un dibattito su cosa potrà accadere all’euro dollaro in vista di una potenziale divergenza tra Bce e Fed nelle scelte di politica monetaria in futuro. Il tema che sta appassionando da giorni gli osservatori riguarda proprio la possibilità che l’Eurotower agisca prima nel taglio dei tassi, incalzata da un’inflazione in calo e da una crescita economica piuttosto fragile. Al contrario, gli Usa continuano a registrare dati macro solidi, con una resilienza sia del mondo del lavoro che dei settori produttivi che può ancora infiammare l’inflazione.
Lo scenario più probabile nel breve termine per la coppia è che il trading range rimanga ristretto e che gli investitori evitino grandi scommesse in vista dei dati e degli eventi critici in arrivo. Oltre all’inflazione negli Stati Uniti, giovedì avremo i verbali della Fed e la riunione della Bce, dove forse non ci si aspetta alcun cambiamento nei tassi, ma i commenti del presidente Lagarde potrebbero portare a nuove conclusioni.
Intanto, alcuni osservatori tornano a parlare di parità nella coppia EUR/USD.
EUR/USD verso la parità? Cosa dicono gli analisti
Lo scenario valutario di parità tra euro e dollaro torna tra quelli possibili nel medio-lungo periodo secondo un’analisi condotta da Bloomberg.
Bank of America Corp. e la tedesca LBBW, per esempio, hanno valutato una serie di rischi estremi e avvertito della futura debolezza dell’euro se le scommesse sul diverso ritmo dei tagli dei tassi da parte della Bce e della Federal Reserve si concretizzeranno.
Geoffrey Yu, esperto stratega della Bank of New York Mellon, ha affermato che l’euro potrebbe toccare la parità con il dollaro quest’anno e non ha escluso un taglio da parte della Bce già nella riunione di giovedì 11 aprile.
Per ora, nessuno degli strateghi intervistati da Bloomberg ha una previsione della parità come scenario di base. L’eventuale calo, infatti, richiederebbe uno scivolamento di circa l’8% ai livelli visti l’ultima volta nella crisi profonda dell’Europa dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Tuttavia, pochi sono disposti a ignorare la possibilità di una simile evoluzione. Se la Fed mantiene fermi i tassi mentre la Bce li taglia la parità è possibile secondo Moritz Kraemer, capo economista della LBBW. La banca prevede che l’euro scivolerà a 1,01 dollari nel 2025: la previsione è la più ribassista tra quelle compilate da Bloomberg.
Gli strateghi guidati da Athanasios Vamvakidis al BofA stanno valutando scenari in cui l’euro tornerà alla parità rispetto al biglietto verde se la Fed fermerà il costo del denaro a livelli elevati quest’anno e l’Eurotower taglierà tre quarti di punto. L’euro potrebbe addirittura scendere ulteriormente in caso di nuovo shock energetico, hanno detto.
Ogni ulteriore taglio apportato dalla Bce rispetto alla Fed può innescare un movimento dell’1% nel tasso di cambio euro-dollaro, secondo Samuel Zief, responsabile della strategia FX globale presso JP Morgan Private Bank.
I mercati delle opzioni implicano però solo una probabilità del 15% circa di un calo dell’euro abbastanza grande da portarlo alla parità rispetto ai livelli attuali nei prossimi 12 mesi. I flussi verso le opzioni dopo la riunione della banca centrale di marzo suggeriscono una scarsa convinzione che l’euro potrebbe indebolirsi molto al di sotto del livello di supporto psicologico di 1,05 dollari.
“I partigiani della parità euro-dollaro sono tornati in voga”, ha affermato Audrey Childe-Freeman, capo stratega valutaria del G-10 di Bloomberg Intelligence. “Anche se non siamo tra questi, il nostro intervallo previsto di 1,10-1,15 dollari e le prospettive per la forza dell’euro nel 2024 necessitano fortemente di un indebolimento dei dati statunitensi, di un trend di inflazione statunitense più moderato e di una certa ripresa nell’economia dell’area euro”.
Queste aspettative, di non facile soddisfazione, potrebbero quindi essere deludenti e indebolire l’EUR/USD nei prossimi mesi.
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