La coppia EUR/USD è indebolita da una serie di fattori che lasciano l’Eurozona in ombra, mentre il biglietto verde si è rafforzato. Cosa succede all’euro dollaro?
L’EUR/USD sta tentando un rimbalzo, ma oscilla e rimane sotto pressione.
Nello specifico, l’euro dollaro scambia a 1,0737 alle ore 9.30 circa dopo essere crollato fino a 1,0706, segnando il livello più basso da giugno. La coppia mantiene un orientamento ribassista a causa del rafforzamento del biglietto verde e delle preoccupazioni sulle prospettive economiche dell’Eurozona.
La cautela sui mercati azionari e l’aumento dei rendimenti statunitensi hanno dato impulso al dollaro Usa, con l’indice della valuta che è salito verso 105,00, raggiungendo il livello più alto degli ultimi nove mesi.
Nel frattempo, l’euro è stato influenzato negativamente dalle revisioni al ribasso dei Pmi. L’indice relativo a servizi dell’Eurozona si è attestato a 47,9, al di sotto della lettura preliminare di 48,3. Intanto, gli ordini alle fabbriche tedesche sono crollati a luglio, segno che i problemi della più grande economia europea sono continuati nel terzo trimestre.
In questo scenario nel quale i tassi Fed potrebbero restare alti più a lungo e la recessione colpire l’Europa, l’euro dollaro soffre.
EUR/USD ai livelli più bassi da giugno: tutti i fattori da monitorare
L’EUR/USD fatica a estendere il rimbalzo correttivo dal minimo di tre mesi dopo i dati tedeschi negativi.
Gli ordini alle fabbriche in Germania sono diminuiti maggiormente dall’inizio degli anni 2020, con dati di -11,7% su base mensile e -10,5% a livello annuale.
I timori di recessione dell’Eurozona contrastano con le voci di un atterraggio morbido degli Stati Uniti e sostengono l’orientamento ribassista sulla coppia.
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Inoltre, l’ultima serie di dati statunitensi suggerisce che i funzionari della Federal Reserve possono mantenere aperta la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi. Il governatore della Federal Reserve Christopher Waller ha dichiarato martedì che i dati determineranno se saranno necessari ulteriori rialzi dei tassi e che avrebbe bisogno di maggiori informazioni prima di concludere che la Fed ha davvero finito di aumentare i tassi.
Mentre il mercato percepisce che la banca centrale Usa ha terminato i rialzi del costo del denaro, però, la divergenza nelle prospettive economiche tra gli Stati Uniti e l’Eurozona favorisce il mantenimento della pressione sul cambio EUR/USD secondo l’analisi di Fxstreet.
Gli strateghi del Forex hanno anche suggerito che i dettagli ottimistici degli ordini di fabbrica statunitensi e i commenti dei funzionari della Federal Reserve (Fed) difendono i rialzisti del dollaro Usa, anche se un calo dei rendimenti consente agli acquirenti del biglietto verde di prendere una pausa.
Altrove, le aspettative di ulteriori stimoli per il settore immobiliare cinese, secondo i media cinesi, sembrano aver alimentato le azioni immobiliari, sostenute soprattutto dal mancato default di Country Garden. Ciò appare come il fattore chiave che mette in discussione il precedente atteggiamento di avversione al rischio del mercato e pone un limite al prezzo EUR/USD.
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Infine, secondo gli analisti di ING, da osservare c’è la Bce che il 14 settembre si riunisce. Un ultimo rialzo la prossima settimana è previsto dal team economico, il che significa aspettarsi un rally dell’EUR/USD grazie a una sorpresa aggressiva della Bce, ma prima di allora la coppia appare piuttosto fragile. Se la propensione al rischio restasse debole, potremmo vedere il supporto a 1,0700 messo alla prova prima della riunione della Bce.
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