La coppia EUR/USD vola su nuovi massimi plurimensili. Con una Bce ancora aggressiva e un’inflazione Usa in rallentamento, il dollaro sta perdendo slancio. Cosa aspettarsi sul rally dell’euro dollaro?
EUR/USD in rally: la coppia raggiunge il massimo di 16 mesi sopra 1,1200 nei primi scambi di venerdì 14 luglio, salendo per il settimo giorno consecutivo per prepararsi al più grande guadagno settimanale da novembre 2022.
Nello specifico, l’euro dollaro è aumentato per il sesto giorno consecutivo, senza rallentare, spinto da un’altra svendita del biglietto verde. I dati sull’inflazione negli Stati Uniti hanno offerto ulteriori prove di un rallentamento.
Al momento in cui si scrive, la coppia scambia a 1,1224.
Il momentum negativo del dollaro rimane forte e potrebbe portare a ulteriori guadagni: il rally dell’EUR/USD può durare?
EUR/USD corre: tutti i motivi dello slancio
Stando all’analisi tecnica, la coppia EUR/USD è salita ulteriormente, raggiungendo nuovi massimi. Ha superato 1,1200 e rimane vicino ai massimi a 1,1225, con lo slancio ancora forte nonostante i guadagni accumulati di 400 pip rispetto a una settimana fa.
L’entità del rally aumenta le probabilità di un certo consolidamento in vista; tuttavia, il tono negativo sul dollaro rimane troppo forte secondo gli esperti di Fxstreet.
A spingere la valuta comunitaria c’è senza dubbio la politica monetaria Bce. La Banca centrale europea ha pubblicato i verbali della sua ultima riunione, specificando: “si riteneva che il Consiglio direttivo potesse prendere in considerazione l’aumento dei tassi di interesse oltre luglio, se necessario”. Nessuna sorpresa in questo tono, piuttosto in linea con i recenti commenti del presidente Lagarde.
Un aumento a luglio è scontato. I dati rilasciati giovedì hanno mostrato che la produzione industriale nell’Eurozona è aumentata dello 0,2% a maggio, al di sotto del consenso di mercato dello 0,3%.
Il driver del mercato continua a essere soprattutto il dollaro Usa che non trova ancora supporto per rialzarsi abbastanza dalla sua caduta. L’indice del biglietto verde è sceso sotto 100,00 per la prima volta in un anno. I rendimenti degli Stati Uniti e dell’Eurozona continuano a diminuire mentre i mercati vedono avvicinarsi la fine del ciclo di rialzi.
Come l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, l’indice dei prezzi alla produzione ha offerto prove di un ulteriore rallentamento dell’inflazione, innescando ulteriori perdite per il dollaro. Il tasso annuo PPI è sceso allo 0,1% dallo 0,9% e il tasso Core è sceso al 2,4% dal 2,8%. Con questo andamento, la Federal Reserve potrebbe allentare la politica monetaria, spingendo quindi il dollaro in basso.
Il rally EUR/USD può durare? Cosa aspettarsi
Secondo gli strateghi di ING, l’EUR/USD è decollato sulla scia delle scommesse disinflazionistiche degli Stati Uniti e di un’ampia liquidazione delle posizioni in dollari.
“In questa fase sembra difficile costruire una forte controargomentazione alla narrativa ribassista dell’USD e sebbene sia possibile una certa correzione dopo un movimento ampio e forse eccessivo, le prospettive a breve termine potrebbero rimanere ampiamente rialziste su EUR/USD”, hanno specificato in una nota.
Il rally, però, potrebbe indebolirsi secondo la valutazione di Vasilis Tsaprounis su Fxstreet: “Poiché la retorica aggressiva della banca centrale europea non è cambiata, è forse per ora l’unico catalizzatore principale che alimenta il movimento al rialzo dell’euro. Ma credo che qualcosa verrà digerito in tempi relativamente brevi dai mercati. In generale penso che l’ultimo movimento al rialzo non possa essere attribuito alla forza della valuta europea, ma principalmente alle pressioni che la valuta americana ha ricevuto”.
Secondo Deutsche Bank, il dollaro si indebolirà nel 2024 e nel 2025 e la previsione EUR/USD è di 1,15 entro la fine del 2023 e un aumento a 1,20 è del tutto possibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
