Europa, cosa succede al prezzo del gas? Ecco cosa aspettarsi

Violetta Silvestri

21 Marzo 2025 - 10:18

Il prezzo del gas in Europea rimane sotto osservazione, cosa aspettarsi? La crisi energetica è davvero finita? Un’analisi sul mercato dell’energia del vecchio continente.

Europa, cosa succede al prezzo del gas? Ecco cosa aspettarsi

Prezzo del gas in Europa: l’allerta è davvero finita? Il vecchio continente vive ormai un contesto di perenne tensione per quanto riguarda il mercato energetico, nonostante la crisi profonda innescata dalla guerra in Ucraina sia considerata superata.

Con l’arrivo della primavera e l’avvio verso la stagione estiva, la domanda di combustibile è attesa in calo e questo potrebbe favorire un ribasso dei prezzi. Tuttavia, l’Europa si è mostrata ancora molto vulnerabile ai mutamenti geopolitici e all’incertezza che ruota intorno alla potenziale fine del conflitto russo-ucraino. Questo perché il gas rappresenta ancora una quota importante nell’approvvigionamento energetico.

I futures sul gas naturale europeo sono saliti sopra i 43 €/MWh, poiché gli investitori stanno prendendo atto che la prospettiva di forniture di gas russo all’Europa rimane altamente improbabile. Prima di una chiamata chiave tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, si era ipotizzato che i flussi di gasdotti russi verso l’Europa potessero riprendere, contribuendo a rifornire lo stoccaggio di gas, che è attualmente al di sotto del 35% con un obiettivo del 90% per il 1° novembre.

Tuttavia, Putin ha accettato di interrompere temporaneamente gli attacchi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, probabilmente per proteggere le strutture russe da rappresaglie, ma ha rifiutato un cessate il fuoco completo di 30 giorni. Poco dopo la fine della chiamata, la Russia ha lanciato attacchi con droni su Kiev e altre città ucraine, infrangendo le speranze di una svolta di pace.

La variabile guerra, quindi, è ancora imprevedibile. Ai fattori geopolitici si aggiungono quelli economici, con previsioni incerte sulla ripresa globale e sul rilancio industriale, specialmente europeo. Questo mix di incognite mette in allerta il prezzo del gas in Europa. Cosa succede e quali previsioni?

Europa, il prezzo del gas sotto osservazione. Ecco perché

Nella giornata di venerdì 21 marzo il prezzo del gas nel benchmark olandese, riferimento in Europa, sale a 44 euro per megawattora. Rispetto a un anno fa, la quotazione è aumentata di un netto 58% anche se osservando l’andamento dell’ultimo mese, da febbraio a marzo 2025, il prezzo ha subito un calo di quasi il 7%.

C’è molta volatilità. Dopo aver raggiunto i massimi degli ultimi due anni all’inizio di febbraio, i prezzi di riferimento del gas in Europa hanno intrapreso una discesa che potrebbe ora accentuarsi con l’avvicinarsi del periodo tradizionalmente più debole per la domanda di energia elettrica a gas.

L’aumento del prezzo del combustibile all’inizio dell’anno è stato determinato in gran parte dalla domanda di riscaldamento invernale e da una produzione di energia eolica inferiore alla norma, che ha costretto le aziende di servizi a bilanciare le esigenze del sistema con un’elevata produzione di energia a gas.

Secondo il think tank energetico Ember, nei primi due mesi del 2025 la produzione europea di energia elettrica alimentata a gas ha raggiunto il livello più alto dal 2021.

Non solo. L’Europa entra nel 2025 con riserve di gas particolarmente basse, un segnale preoccupante per la stabilità energetica del continente. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, le scorte di gas coprono ora solo il 30% del consumo invernale dell’Unione Europea.

Diversi fattori spiegano questa situazione: un inverno più freddo del previsto, una ridotta produzione di energia rinnovabile a novembre 2024 e la cessazione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina alla fine del 2024, sebbene questa fonte rappresentasse solo il 5% dell’approvvigionamento europeo. Di conseguenza, gli operatori hanno preferito attingere alle riserve piuttosto che affidarsi alle importazioni, che sono diminuite del 6% nel 2024.

Più GNL in Europa, a quale prezzo?

C’è poi il fattore GNL. Nel 2024, il GNL ha fornito il 34% della domanda di gas europea, in calo rispetto al 40% del 2023. L’AIE sottolinea che le importazioni di GNL dovranno aumentare in modo significativo nei prossimi anni per evitare una crisi di approvvigionamento, soprattutto prima del prossimo inverno.

Tuttavia, il GNL è molto richiesto anche in Asia, il che complica la situazione per l’Europa, che dovrà competere con altre grandi economie per assicurarsi le proprie scorte. È probabile che tale concorrenza globale mantenga una pressione al rialzo sui prezzi del gas nei prossimi mesi.

Sebbene si preveda che la produzione globale di GNL aumenterà del 5% nel 2025, secondo l’AIE, questa crescita non sarà sufficiente a compensare la perdita di fornitura russa.

Si stima un miglioramento dopo il 2026, con la messa in servizio di nuove capacità di GNL, in particolare dagli Stati Uniti e dal Qatar.

Un problema energetico - e di gas - per le industrie europee

Una delle cause principali delle difficoltà industriali in Europa sono i prezzi dell’energia nella regione, che all’inizio del 2025 sono ancora nettamente superiori ai livelli dell’anno precedente.

Secondo LSEG, nei primi tre mesi del 2025 i prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica in Germania, il più grande produttore europeo di prodotti industriali, hanno raggiunto in media i 127 euro per megawattora (MWh). Questa media è superiore del 49% rispetto alla media del 2024 nel suo complesso e significa che i principali consumatori di energia continueranno ad affrontare gravi problemi di costi quest’anno.
Anche nei Paesi Bassi, in Italia, in Francia e in Polonia i prezzi dell’energia elettrica sono nettamente superiori ai livelli dell’anno precedente.

Uno dei principali fattori che ha determinato il rialzo dei costi dell’energia è stato proprio l’aumento dei prezzi regionali del gas naturale, poiché il gas rappresenta oltre un quarto dell’approvvigionamento elettrico europeo.

Se i prezzi del gas dovessero iniziare a scendere con la contrazione dei consumi energetici, i costi regionali potrebbero allentarsi un po’, dando sollievo alle industrie.

Tuttavia, gli utilizzatori di gas industriale continueranno probabilmente a trovarsi in concorrenza con i gestori degli stoccaggi di gas, che dovranno ricostituire le scorte regionali dopo il forte calo delle riserve di gas in Europa registrato finora quest’anno.

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