Fattura elettronica, quali sono le novità per il 2023

Rosaria Imparato

13 Dicembre 2022 - 17:59

Quali sono le novità per la fattura elettronica per il prossimo anno? Vediamo cosa cambia per le partite Iva nel 2023.

Fattura elettronica, quali sono le novità per il 2023

Partite Iva e fattura elettronica: quali novità sono previste nel 2023? Ricordiamo che durante quest’anno la normativa è cambiata, comportando una serie di modifiche importanti per le partite Iva. L’obbligo di fatturazione elettronica, infatti, è stato esteso a partire dal 1° luglio 2022 anche a chi si trova nel regime forfettario. La deroga è una sola: per chi ha ricavi e compensi inferiori a 25mila euro.

La legge di Bilancio 2023, poi, sono previsti ulteriori cambiamenti per la flat tax, con l’innalzamento della soglia da 65mila a 85mila per poter applicare l’aliquota agevolata al 15% (che scende al 5% per i primi 5 anni di attività).

Vediamo quali sono le novità per il 2023.

Partite Iva e fattura elettronica: quali novità nel 2023

Il disegno di legge di Bilancio interviene in due modi sui requisiti del regime forfettario, che consentono l’accesso e la permanenza nella tassazione agevolata:

  • la soglia di ricavi e compensi viene alzata da 65mila euro annui a 85mila euro annui;
  • nel momento in cui si supera il limite degli 85mila euro durante l’anno, si continua ad applicare la flat tax fino a un massimo di 100mila euro.

Superata la soglia dei 100mila euro si esce dal regime forfettario e si deve applicare la tassazione ordinaria. Si amplia, quindi, la platea dei beneficiari del regime forfettario, ma questo non implica particolari conseguenze sull’obbligo di di fatturazione elettronica, almeno nel 2023.

Per il prossimo anno, infatti, continua a essere previsto l’esonero per le partite Iva con ricavi e compensi che non superano la soglia dei 25mila euro annui. Dal 2024, invece, la fatturazione elettronica sarà obbligatoria per tutti.

Fattura elettronica 2023: obbligo in arrivo per le prestazioni sanitarie?

Un elemento in bilico sulla fatturazione elettronica vede invece come protagoniste le prestazioni sanitarie. Il divieto è in vigore fino al 31 dicembre 2022, e per ora il ddl Bilancio non è intervenuto per inserire, tra le varie misure, con una proroga. Lo stop dell’obbligo, tuttavia, è stato confermato di anno in anno, per un motivo molto semplice: ancora non ci sono tutele adeguate per la privacy dei pazienti.

È l’articolo 10 bis del decreto Fiscale 2019 «Disposizioni di semplificazione in tema di fatturazione elettronica per gli operatori sanitari» a stabilire l’esclusione delle prestazioni sanitarie verso le persone fisiche. Le categorie comprese non sono solo medici e altri operatori sanitari: l’articolo 9 bis del Decreto-legge del n. 135 del 2018, estende il veto anche “anche ai soggetti che non sono tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, con riferimento alle fatture relative alle prestazioni sanitarie effettuate nei confronti delle persone fisiche”.

Visto che finora non sono state previste tutele specifiche per la privacy dei pazienti, appare lecito immaginare che la proroga -evidentemente sfuggita nella prima stesura del ddl Bilancio, scritto in un solo mese - potrebbe arrivare con uno degli emendamenti alla manovra, oppure la misura potrebbe entrare (sempre come emendamento) in uno dei provvedimenti in lavorazione in queste settimane di fine 2022.

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